Il sommo poeta del pianoforte in danza

Euterpe e Tersicore sinergicamente unite per Fryderyk Chopin

È accaduto a Benevento

© Foto Ezio Bevere.

Chopin oggetto del desiderio di Chopin consumato in tutte le sfaccettature: basterebbe questo a recensire l’ottava stagione dell’Orchestra Filarmonica di Benevento OFB.

È dunque tornato di scena anche il balletto, con la diciassettenne pianista Giulia Falzarano e le stelle della danza Anbeta Toromani ed Alessandro Macario in un programma interamente dedicato agli spartiti di Chopin. È proprio così che il 10 luglio 2022 all’anfiteatro romano la sinergia tra l’Orchestra ed il Balletto di Benevento ha stretto in un abbraccio ideale la protagonista indiscussa Giulia Falzarano, accompagnata in apertura dall’OFB nell’esecuzione del Concerto n. 2 per pianoforte ed orchestra in fa minore del genio polacco ed impegnata successivamente da sola sul palco ad articolare una seconda parte di programma incentrata sulle Mazurche, il Grande valse brillante e le Variations brillantes.

Un evento nell’evento, dunque, con il pubblico sannita in visibilio nella meravigliosa cornice romana dell’anfiteatro vestito a festa con la regia ed i testi di Linda Ocone e la voce di Chopin rappresentata da Maurizio Tomaciello. Ai danzatori del Balletto di Benevento di Carmen Castiello ed alle guest Anbeta Toromani ed Alessandro Macario è stato affidato il compito di raccontare con la loro arte orizzonti di dinamismo e gestualità sulle note del poeta del pianoforte, saltando qua e là tra gli spartiti del quintetto d’archi dell’OFB impegnato nel famosissimo Notturno op. 9 n. 2 in mi bemolle maggiore. Senza dimenticare ancora una volta l’esecuzione di Giulia Falzarano nel Notturno op. 48 n. 2, voluta fortemente dalla direttrice artistica Beatrice Rana, sostenuta in questa ottava stagione dell’OFB dal contributo del Ministero della Cultura e della Regione Campania, con il patrocinio morale del Comune e della Provincia di Benevento ed in partnership con l’Università degli Studi del Sannio.

© Foto Ezio Bevere.

Giunta all’ottavo anno di collaborazione, l’OFB ed il Balletto di Benevento in questa stagione hanno immortalato una serie di pas de deux ispirati alla vita del famoso musicista ed alle sue opere dedicate al balletto: la Chopiniana, liberamente ispirato al balletto di Michel Fokine del 1907 con interpreti Mirko Melandri e Natalia Alessandra Caliendo; Chopin e George Sand, l’intenso e complicato rapporto tra Chopin e l'eccentrica scrittrice e giornalista, con le coreografie di Alessandro Amoroso e gli interpreti Giselle Marucci e lo stesso Amoroso. In scena anche Chopin nella Signora delle camelie, un passo a due liberamente ispirato alla coreografia del balletto di John Neumeier ed ai protagonisti del romanzo Alexandre Dumas figlio, con interpreti Mirko Melandri ed Ilaria Mandato, solista del Balletto di Benevento; ed infine il già citato Notturno op. 9 n. 2, interpretato dai primi ballerini ospiti Anbeta Toromani ed Alessandro Macario, autori della coreografia.

"In questa seconda nostra collaborazione con il Balletto di Benevento," ammette Alessandro Macario, "abbiamo goduto ancora di più delle emozioni che sa regalare questo posto e, non in secondo piano, delle scelte artistiche e musicali di Carmen Castiello. Questo su Chopin è stato uno spettacolo molto raffinato ed il pubblico lo ha apprezzato, ce lo ha dimostrato a più riprese durante l’intera messinscena.”

Emozioni senza fine, con un’estate 2022 che si presenta ben oltre che la stagione della rinascita! A Benevento già si corre verso la normalità a tutti i costi, proprio come nelle corde ottimistiche della direttrice artistica del Balletto sannita. Mai come in questa occasione la qualità ha pagato, illuminando poeticamente il teatro e la sua città in una serata perfettamente riuscita.

“La danza ha i suoi classici come la letteratura, la musica e le arti figurative," ha spiegato infatti Carmen Castiello. "Un repertorio che nasce per un’esigenza estetica, a cui si affianca la storia filosofica e letteraria della danza classica e che permette agli allievi di misurarsi con i grandi personaggi, imparando ad interpretarli al meglio. Sono fondamentali nella formazione del danzatore e nella comunicazione con il pubblico che con il tempo prende coscienza della vera essenza della danza. I classici sono i riferimenti ai quali tendere per l’evoluzione intellettuale, culturale e artistica dell’intera specie umana e nel nostro piccolo, senza presunzione, vorremmo portare questa cultura e questo messaggio alla nostra città.”