Intervista a Mariella Ermini, fra danza,
insegnamento e scrittura
Il
libro diMariella Ermini, Pointes on music - Punte in musica
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Mariella Ermini: una personalità
della danza che si occupa dell’arte tersicorea da
varie angolazioni. Diamo qualche nota biografica.
Ballerina professionista, diplomatasi con il massimo dei voti presso
l’Accademia Nazionale di Danza, consegue anche, e con il massimo dei voti,
nella stessa Accademia, il diploma di insegnante. La
sua carriera di ballerina la vede solista o protagonista nei balletti del
repertorio classico. Nel 1978 diventa docente presso l’Accademia Nazionale di
Danza, dove insegna Tecnica della danza classica, Repertorio classico
e Metodologia della danza classica.
Attualmente all’Accademia insegna
Tecnica della danza e Metodologia al biennio specialistico. Negli ultimi
vent’anni si occupa in particolare della formazione degli insegnanti attraverso
corsi d’aggiornamento e di formazione. Dal 1998 al 2004 è stata vice direttore
dell’Accademia. È inoltre maître de ballet all’Arena
di Verona e al teatro San Carlo di Napoli e presidente di commissione in
concorsi di livello nazionale. Ultimo ma non postremo: è appena uscito un suo
libro bilingue (italiano e inglese) in collaborazione con il pianista Igor Zapravdin, Pointes on music - Punte in musica.
Il modo di insegnare danza quanto è cambiato
oggi rispetto a ieri?
Naturalmente esistono più realtà in
merito, io posso riferirmi alla danza classica in Italia e purtroppo grossi cambiamenti in assoluto non ce ne sono, in generale il modo
di insegnare è rimasto vincolato a vecchi sistemi, ad un modo chiuso in una
regola che è quella della severità, con la differenza che allora il lavoro era
vivo autentico in mano a veri artisti e menti illuminate, mentre oggi in una
società dove anche il modo di educare è cambiato, l’insegnamento della danza
invece è stereotipato, in gran parte cristallizzato in un vuoto di cultura, non
si è aperto alle trasformazioni che ci sono state, insomma non è al passo con i
tempi.
Ripeto ciò in gran parte, non in maniera totalitaria perché
qualche mente illuminata c’è anche oggi!
Qual è la più grande soddisfazione per un insegnante?
Sicuramente creare un vero artista, non
solo dal punto di vista tecnico, ma riuscire coltivando giorno dopo giorno a
far fiorire la personalità di ogni allievo attraverso la danza.
I concorsi: qual è la loro importanza per la carriera di un
giovane ballerino?
Trovo molto importante cimentarsi in concorsi pubblici
purché di livello. È utile il confronto con gli altri e con altre realtà, tutto
ciò fa crescere e maturare dal punto di vista sia sociale che
artistico.
Che cosa raccomanderebbe a un giovane che vuole diventare
ballerino professionista?
Certamente se lo desidera significa che ama la danza, quindi
di non tradirla mai, di rispettarla, di andare avanti sempre con grande umiltà
e di non sentirsi mai “arrivato”.
Veniamo ora a Pointes on music - Punte in musica, nato dalla sua grande
esperienza didattica. È diretto maggiormente agli insegnanti o agli studenti?
Il mio testo è diretto agli insegnanti e agli studenti; agli
insegnanti perché possano avere una guida pratica per
l’insegnamento delle punte nella tecnica classica nei primi tre anni, e agli
studenti che intendono affrontare il percorso di studi per divenire insegnanti.
Qual è l’originalità del suo libro?
Il mio libro è un testo pratico e credo sia l’unico esempio
nel suo genere in quanto oltre a proporre una raccolta
ricca di esempi de esercizi, si presenta come una vera e propria guida
didattica che analizza, di ogni passo, la struttura, le modalità di esecuzione,
lo sviluppo metodologico dall’impostazione alla forma di esecuzione finale.
Poiché ritengo la musica elemento essenziale e unica garante
della qualità del movimento, ogni esercizio è affiancato dal brano specifico
per l’esecuzione.
Un’ultima domanda: come, Mariella Ermini,
definirebbe la danza?
Afflato poetico.