Se tolgo il nodo di Anna Rita Merico
Neviano, Musicaos, 2023
Scheda
libro. 1
Contenuto. 1
L'autore. 3
La copertina del volume.
|
Titolo: Se tolgo il nodo
Autore: Anna Rita Merico
Genere: poesia
Editore: Musicaos
Anno di pubblicazione: 2023
Pagine: 82
ISBN: 9 791280 202901
Sfilacciamenti.
Legami.
Slegamenti.
Sostituzioni.
Interscambi.
Insania.
Queste sono solo alcune delle parole che mi sono sorte
spontanee alla lettura di Se tolgo il
nodo di Anna Rita Merico.
La sua silloge cerca non solo di trovare la maniera di
togliere quel nodo che immobilizza, ogni volta presentando situazioni
differenti di legami malati, ma anche di capire come quel nodo - che a vario
titolo tutti ci riguarda - caparbiamente resista e agisca.
I personaggi poetici della sua silloge: quegli io che
subiscono, protestano, si arrabbiano, chiedono, tacciono, s'immobilizzano,
s’interrogano.
Fra loro c'è chi dimora in una trasparenza che “imbozzola”
senza risolvere il nodo della propria assenza per l'altro (Fotocopie). Chi giunge a consapevolezza di non saper (o voler)
lasciare, e allora il legame diventa fune (Funi).
Chi, addosso all'altro, gli respira “sulle ciglia”, emettendo magma, attuando
una malsana fusione che ricorda una madre che fa la figlia con la figlia perché
ha bisogno di una madre (Fusioni).
Chi sente che il rostro dell'altro ha sventrato la propria ferita e percepisce
la pazzia (Rostri).
Ecco alcuni soltanto fra i legami così critici che sono
custoditi nella silloge e che Anna Rita Merico indaga
con una lucidità che fa sua non l'espressione che al nodo siamo abituati ad
associare (“sciogliere”), bensì “togliere”.
Ma che cosa accadrebbe se si rimuovesse l'impedimento amaro?
È l'autrice a dircelo. Anzi, a mostrarcelo magistralmente: nella penultima poesia
della silloge, Suzione. È lì che la
rilettura delle radici materne diviene accomodamento e quindi guarigione:
Stanotte l'ho vista mia madre
l'ho vista in sogno
pelle antica e squama di serpe
occhio innocente e fuga impedita
molti colli molte
bocche molti aguzzi denti
sì l'ho vista per la prima volta
non aveva la sua solita sporta non era la solita espressione di
sopportazione
per lei
era lei proprio lei
sbucava dal ventre di una notte archetipa
aveva rapito la libertà della sua origine e ci si era
ficcata dentro
quando il dolore l'aveva trasformata e la sua bocca s'er'affamata
eterna
obliqua
urlante
straziante
l'ho vista sì l'ho come mai m'era capitato
urticata nel suo progetto
distruttivo
bramata d'amore
per lei stanotte ho pianto
per lei stanotte ho tentato di bere il succo amaro del suo
latte rancido senza più sentirne ferita
Stanotte ho pianto
per lei
per me
succhiando nuova libertà
Nata a Nola (Napoli), attualmente vive in Salento.
Ha iniziato il suo percorso in poesia dopo aver vissuto una
lunga esperienza di studio, pubblicazioni, collaborazione, sperimentazioni,
formazione in luoghi legati alla ricerca sulla filosofia della differenza di
genere.
La sua poesia ha preso forma all'interno del percorso in
filosofia, come modalità di indagine sui processi di elaborazione del pensiero,
realismi e contenuti di deindividualizzazione che
caratterizzano la condizione umana nella contemporaneità.
Fa parte della Comunità
Versipelle, pubblica su blog e riviste sia
on-line che cartacee. È nella redazione di Le
parole di Fedro, Circolo Letterario
Vento Adriatico, Neobar.
Ha pubblicato, con Musicaos
Editore, Era un raggio…
Entrò da Est (2020) con postfazione di Annalucia Cudazzo e Fenomenologia
del silenzio. Poesie 2004-2021 (2022) con poostfazione
di Luciano Pagano, contenente quattro sillogi di cui l'ultima inedita.