Leggende e novelle della tradizione toscana di Giorgio Creatini

Castagneto Carducci, Okeanos Edizioni, 2023

Scheda libro

La copertina del volume.

Titolo: Leggende e novelle della tradizione toscana

Autore: Giorgio Creatini

Editore: Okeanos Edizioni

Anno di pubblicazione: 2023

Pagine: 295

ISBN: 9788890958502

Il contenuto

Inizia così.

Un giornalista pubblicista, Giorgio Creatini, ritiene che sia un gran peccato non valorizzare quella tradizione toscana fatta di leggende e di novelle che in passato hanno tenuto agganciata l'attenzione affascinata e curiosa di bambini e di adulti.

Perciò decide di raccoglierle in un volume: Leggende e novelle della tradizione toscana. E di aggiungerci episodi di vita vissuta.

Affida la redazione dell'apparato di note storiche a Francesco Gambicorti, archeologo ed esperto di storia medievale e le illustrazioni a Federica Giomi.

È così che facciamo la conoscenza di Gostino di Manicomio, un settantacinquenne che deve il suo soprannome a un "si diceva": suo padre, in gioventù, aveva trascorso parecchi mesi nell'ospedale psichiatrico di Volterra "e molti asserivano che anche lui ne avrebbe avuto bisogno." [1]

La sua storia mette in scena l'immediatezza di un cuore tenero, che si getta d'istinto contro un atto di violenza. E di un cuore comprensivo: quello di chi, preposto a punire l'istinto di giustizia che qualche pur non irreversibile danno ha causato, comprende e deroga, lasciando il vecchio Gostino al suo angolo di terra che Creatini così descrive:

"Il falasco marcente del paludetto emanava un odore di torba e di presse bagnate con i canali di scolmatura, ripuliti da poco dalle canneggiole e dalle tife, che si presentavano ordinati e lineari nell'ampio terreno che attestava alla foce della Fossa di Bolgheri. […] Rumori sommessi, ma ben distinguibili per un orecchio esperto si disperdevano nell'aria fresca di una mattina di fine settembre: i tristi lamenti dei porciglioni, lo sciaquettio di una gallinella d'acqua alle prese con una canneggiola troppo esile, il tonfo sordo dell'immersione di un tuffetto o la sgallinata possente di un fagiano al di là del fiume, nella riserva."[2]

Il motivo per il quale, fra tutte le storie del libro, ho preso in esame questa novella e ne ho trascritto l'incipit è che dalla descrizione porta da quest'ultimo (ma tutta la novella è di tal tenore) traspare l'amore profondo e attento di Creatini per quel lembo di terra toscana, coprotagonista, assieme alle storie, del suo libro: la Costa Etrusca, le Colline Marittime e Metallifere. Qualcosa da non dare mai per scontato.



[1] Giorgio Creatini, Leggende e novelle della tradizione toscana, Castagneto Carducci, Okeanos Edizioni, 2023, p. 113.

[2] Ibidem, pp. 112-113.