Teoria di Composizione Coreografica di Léonide Massine
Fondazione Léonide Massine, 1998
Ci
troviamo di fronte ad un importante documento storico: quello rappresentato dal
volume curato da Lorena Coppola, presidente della Fondazione Léonide Massine, e
da Susanna Della Pietra, allieva ed assistente del coreografo moscovita.
Il volume è costituito della
conferenza-dimostrazione sulla "Teoria di Composizione Coreografica"
tenuta da Massine stesso in primis all'Opéra di Parigi nel 1972 e
successivamente all'Institute of Choreology di Londra e alla Tanzakademie di
Vienna; dell'introduzione particolare della conferenza alla Royal Ballet Junior
School; dell'intervista rilasciata a Michael Steer sull'isola Li Galli.
Il valore di questo documento
risiede nel fatto che viene reso fruibile in lingua italiana il frutto
dell'esperienza sessantennale di Massine, il quale ha ricercato "i
principi e le regole fondamentali della coreografia". Compito tutt'altro
che semplice, quello che si è dato il Moscovita, ma che ha assolto egregiamente
quando ‑ e lo cito ancora ‑ "dopo anni di fallimenti e
delusioni, [ha] finalmente trovato nella teoria della musica una base solida
per le [sue] ricerche e gli ultimi vent'anni li [ha] trascorsi ad elaborare
nell'arte della coreografia principi analoghi a quelli dati dalla musica."
Sin dalle prime pagine del volume
la nostra attenzione viene colta. Affermazioni quali:
La ricchezza della danza consiste nella successione armonica
dei movimenti eseguiti dalle differenti parti del corpo. La progressione di
questi movimenti crea delle distanze o degli intervalli. Dobbiamo dunque
occuparci della sostanza e della natura di questi movimento, al fine di
governarli con consapevolezza e padronanza, ossia fare uno studio dei movimenti
di ciascuna delle parti del corpo per arrivare a comprendere meglio sia le loro
possibilità individuali che il loro rapporto reciproco.
non possono che affascinarci come
una premessa-promessa di condurci nel mondo poco conosciuto della notazione
coreografica e di ‑ pertanto ‑ offrirci gli strumenti per
affrontare il lavoro della creazione prendendo le mosse dalla ricchissima
eredità artistica di Léonide Massine: colui che, scoperto da Serge Diaghilev,
si avviò precocemente alla carriera di ballerino, succedendo al grande Vaslav
Nijinsky.
Il valore di Teoria di
Composizione Coreografica consiste inoltre nelle riproduzioni di alcuni
manoscritti originali ed inediti di Massine.
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