Villa Favelluta (campagne di Sant'Egidio)

Come uccello stanco
fermo in riposo
sorgi a sommità del colle
creatura strana e senza tempo
folta di mistero.
Pingui verzieri
pompa d'ulivi e fiori
dagli arabescati archi
delle tue logge silenziose e caste
vedo dinanzi.
Tutto è silenzio:
non il ramarro che di tra i rovi guizzi,
non l'usignol
che corra lieto a piluccar la vigna
e canti,
non l'audace passeretta
che becchi il grano.
Solo i cipressi neri
come ceri d'un luttuoso voto
ascoltano l'afa
del tremulo meriggio.
Ed io mi fuggo
per non morire
nel tuo vortice oscuro
di silenzio.


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