Spigolando tra festival, premi e kermesse: Napoli in Danza
Papaccio, Salernitano e Colandrea: tre direttori che mirano a un festival di sola
qualità
Dall'8 all'11 luglio 2021 a Marina di Acquamorta,
Monte di Procida, stelle internazionali e premiati di vaglia. Fra cui
l'attesissimo Vladimir Derevianko
La
locandina del Premio Napoli in danza.
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Il Covid-19 sta finalmente perdendo terreno appannaggio
della danza e dello spettacolo dal vivo: il nostro auspicio da tempo
soprattutto per la generazione danzante dei nostri giovani. E nel solco di
queste belle speranze si inserisce uno stuolo di iniziative più o meno
accreditate e credibili tra cui ci si dovrà bene guardare per non cadere nei
tranelli della bassa qualità a costi alti. Nulla di nuovo del resto rispetto al
passato pre-covid.
E abbiamo scorto tra i tanti festival, manifestazioni e
kermesse vari il “Napoli in Danza”, in scena dall’8 all’11 luglio 2021, giunto
ormai alla sua XIV edizione con il pallino della sostenibilità artistica,
culturale e paesaggistica del territorio napoletano e campano. Si è infatti
approdati in passato al Maschio Angioino, alle Terme di Agnano,
al Parco Virgiliano, presso i Fondi di Baia fino ad invadere con nuove iniziative
l’Acquamorta di Monte di Procida, location scelta per
queste ultime due edizioni.
Con il mare ed il monticciolo, il direttore tecnico
Alessandro Papaccio (AICS) e i direttori artistici
Antonio Salernitano ed Antonio Colandrea, entrambi
con un lungo passato comune sul palcoscenico del Teatro di San Carlo, hanno
immaginato e realizzato un festival, con anche un brand
nuovo di zecca curato personalmente dal padrone di casa e montese
doc Antonio Colandrea, in piena sintonia con il suo
web designer Diego Serpico. Un festival a tinte
sfumate, con premiati nazionali ed internazionali nel segno della danza e del
balletto di sola qualità, individuando nomi e cognomi noti al grande pubblico
ma anche alla nicchia più esigente degli addetti ai lavori.
Cominciamo proprio dai premi alla carriera, molti dei quali
anche al fianco di Antonio Colandrea in scena a
Firenze nella sua lunga parentesi di professionista. Cristina Bozzolini, già prima ballerina del Teatro del Maggio
Musicale Fiorentino, direttrice artistica di Aterballetto
e del Nuovo Balletto di Toscana. Con lei premiata Patrizia Manieri, già etoile
del Teatro San Carlo di Napoli; il coreografo internazionale e già maestro al
Teatro dell’Opera di Roma Massimo Moricone; Raffaella
Renzi, già prima ballerina a Berlino ed etoile al
Maggio Musicale Fiorentino e l’attesissimo Vladimir Derevianko,
etoile internazionale e del Teatro Bolshoj di Mosca.
La co-direzione artistica di Colandrea
e Salernitano ha però osservato il territorio danzante, individuando coreografi
che sapranno imporsi all’attenzione per tanti altri anni ancora come Irma
Cardano, Gabriella Stazio, Susanna Sastro, Emma Cianchi, Gennaro Cimmino, Edmondo Tucci, Francesco
Annarumma e Marco De Alteriis
che porteranno in scena brani tratti dai rispettivi repertori. In questi
termini il festival potrà prendere corpo anche sul palcoscenico, come si
aspetta il popolo della danza pronto a riempire festante l’Acquamorta,
chiamati in scena dal volto e dal sorriso di Veronica Maya, portafortuna del
festival! Accanto a loro altri artisti premiati per tutto il corollario
coreutico e musicale, a cominciare dal Premio al Talento assegnato ad Eleonora
Scotto Di Perta e ad Antonio Gallo. Per il Premio
alla Stampa è stata individuata la firma di “Danza &Danza”
Silvia Poletti. In una terra ardente di arte e
cultura, non poteva mancare il Premio alla Cultura assegnato al sindaco di
Procida, Dino Ambrosino, e al Direttore Parco Archeologico dei Campi Flegrei
Fabio Pagano. L’esclusivo Premio al Cantautorato è invece stato attribuito ad
Osvaldo Di Dio mentre quello corrispondente alla Carriera musicale è stato
riservato a Lino Cannavacciuolo. Il Premio alla
Curatela ed alla Programmazione a Manuela Barbato, mentre, per tornare alla
scena, Rosario Guerra è stato scelto quale miglior danzatore italiano
all’estero. Infine il Premio all’Alta Sartoria con il riconoscimento offerto a
Giuseppe Tramontano. A cornice di questo festival c’è il dono coreografico di
Antonio Colandrea a Carla Fracci, dal titolo “Grazie
Carla”, sulle musiche di Lino Cannavacciuolo e
l’interpretazione di Eleonora Scotto Di Perta ed
Antonio Gallo.
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