Writing Beyond History.
An Anthology of Prose and Poetry
Cusmano, 2006
Canadesi
dalle più o meno lontane origini italiane, le quali hanno lasciato un'impronta
indelebile nel loro modo di essere e nel loro esprimersi attraverso una lingua
letteraria.
Canadesi accomunati da una necessità cogente: scrivere. Non
solo, cioè, scrittori che della scrittura hanno fatto la propria attività
principale, ma anche la più svariata e affascinante fauna professionale:
docenti universitari, jazzisti, critici letterari, attori, cantanti,
traduttori, artisti visuali…
Il risultato di tale comune esigenza interiore è il volume
edito nel 2006 a Montreal da Cusmano: Writing Beyond History. An Anthology of Prose and Poetry.
Per definire o per descrivere l'operazione compiuta con questo
libro, ricorrerei alla formula: "reculer pour mieux sauter".
"Reculer": prendere la rincorsa dal passato;
recuperare, cioè, quest'ultimo, forti del proprio io presente che è il futuro
di quello stesso passato; "pour mieux sauter": per procedere verso un
futuro che non dimentichi il passato dal quale deriva. Passato remoto e
prossimo, desidero specificare, in egual misura e di uguale importanza.
Gli scrittori canadesi presenti nel volume sono i
protagonisti di questa rincorsa presa dal passato per vincere un primato carico
di significati nel salto verso il futuro. Sintetizza bene Licia Canton, nella sua Introduction: "This
volume is a snapshot of a literary moment in time: it is our journey back in
order to move forward. Writing Beyond History records our cultural
identity in the making and contributes to our literary history."
Un libro, quello curato da Licia Canton, Delia De Santis e
Venera Fazio, che raccoglie scritti in inglese e in italiano, in prosa e in
versi, nei quali l'Italia fa capolino o è la protagonista indiscussa.
Sono nata e vivo in provincia di Milano, dove i miei nonni e
i miei genitori si trasferirono provenendo da due diverse province della
Lombardia. Quindi i miei parenti hanno affrontato soltanto una sorta di
emigrazione interna e non quella dolorosissima che conduce verso l'ignoto di un
paese straniero e io conosco quest'ultima esclusivamente avendola affrontata
attraverso studi storici o letterari. Dunque per me il volume edito da Cusmano
ha rappresentato un'esperienza pregnante. Tanto più che l'operazione
"writing beyond history", ovvero scrivere costi quel che costi, sento
si attaglia perfettamente al mio modo d'essere: anch'io, infatti, avverto
cogente il bisogno di scrivere per comunicarmi e per comunicare.
Cosciente di tutto questo, concluderei con un monito. Non
releghiamo lo scrivere a puro atto estetico. Proponiamoci invece di partire ‑
con la nostra scrittura ‑ da quella storia trascurando la quale
negheremmo irrimediabilmente le nostre radici e giungeremmo in breve a veder crollare
tutti i pali di sostegno, in uno squallido trionfo dell'effimero sé.
Alcune opere tratte dall'antologia, corredate della
biografia degli autori, sono pubblicate in Morfoedro nella sezione Odisseosofie
e nelle sottosezioni dello "Speciale Canada letterario".
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