Lingue, dialetti, varianti. Intervista a Simona Scuri di FAR LOMBARD associazion per la lengua
lombarda
21 febbraio 2021
Fai parte di un'associazione deputata al mantenimento e alla
diffusione della lingua lombarda: FAR LOMBARD associazion
per la lengua lombarda. Perché lingua e non dialetto
(tenendo fra l'altro in considerazione che in Lombardia si parla una
molteplicità di dialetti)?
Semplicemente perché in linguistica si chiamano
"dialetti" le varietà geografiche interne ad una lingua. Nel caso
della lingua lombarda, catalogata con il codice ISO 639-3Lmo dall’UNESCO,
l’area è molto vasta ma la lingua è una: essa include tutto il Canton Ticino in
Svizzera, il Novarese, il Verbanio Cusio Ossola, alcuni comuni dell’alessandrino, tutta la
regione Lombardia amministrativa, alcuni comuni del Garda veronese e il
Trentino occidentale, nonché i pioventi più meridionali del Canton Grigioni
sempre in Svizzera. Come in tutte le lingue naturali del mondo vi sono al suo
interno varietà locali (chiamate anche dialetti). I dialetti appartengono però
alla medesima lingua, quindi all’area sopra citata. Intorno a quell’area,
invece, troveremo lingue diverse dal lombardo: il Veneto e il Piemontese, tanto
per citarne un paio.
Quali sono i criteri di trascrizione fonetica adottati per la
lingua lombarda?
I linguisti (accademici, ricercatori, studiosi eccetera) per
trascrivere i suoni usano un alfabeto chiamato IPA (AFI) cioè l’alfabeto
fonetico internazionale. I suoni sono scritti tra parentesi quadre. Ma questo è
usato solo da chi studia lingue e da pochi altri. È come la scrittura delle
note su uno spartito musicale: i segni, fatti a pallini neri con asta, indicano
la durata, l’intensità, l’altezza eccetera.
Invece, se parliamo di grafie per il lombardo, vi sono state
nel tempo e vi sono ancora diverse grafie, alcune anche storiche e che sono
state usate molto a lungo. Non esiste uno standard di scrittura deciso a
tavolino da un'accademia nazionale, come per l’italiano, imposto e
obbligatorio, nonché insegnato a scuola, come è accaduto per tutte le lingue
nazionali (il francese, il tedesco, l’inglese per esempio).
La strada che oggi i linguisti che si occupano di
rivitalizzazione linguistica e che tengono al mantenimento delle lingue locali
suggeriscono di usare per salvaguardare il lombardo (così come per altre lingue
regionali) è quella di utilizzare una scrittura che non indichi come si
pronuncia (una lingua si impara tra 0 e 6 anni quindi oralmente dai genitori,
nonni eccetera). Gli specialisti consigliano infatti una grafia che sia
trasparente nel significato delle parole e locale, cioè rispettosa delle piccole
differenze presenti a livello geografico.
Come spiega il professor Marc Tamburelli: "Per esempio,
in Galles, il verbo 'andare' si dice [mynd] con il
suono della 'ü' tedesca nei dialetti (cioè nelle varietà) del nord del paese. A
sud del paese, invece, si dice [mind] con il suono 'i'. Tutti però scrivono mynd e ognuno lo
pronuncia a suo modo e questo permette a tutti (sia a nord che a sud del
Galles) di capire tale parola quando è scritta." E come sentire
pronunciare la parola 'love' in inglese. Ci sono molte pronunce molto
divergenti tra loro (inclusa quella standard ufficiale a cui tutti dovrebbero
attenersi), ma quando la si vede scritta non esiste alcun dubbio sul suo
significato.
La grafia polinomico-locale
Scriver Lombard, elaborata dal linguista Lissander Brasca si basa proprio su questo principio.
La lingua lombarda è catalogata dall’UNESCO tra le lingue in
pericolo d'estinzione. Quali sono i criteri che determinano la vulnerabilità di
una lingua?
I linguisti che hanno lavorato all’Atlante mondiale delle
lingue in pericolo d’estinzione per l’UNESCO hanno riassunto i criteri di
vulnerabilità in nove punti. La trasmissione intergenerazionale, il numero
assoluto di parlanti, la proporzione in rapporto alla popolazione, gli ambiti
di utilizzo, la risposta ai nuovi media, la quantità di materiale per lo studio
e l’educazione in quella lingua, le attitudini dei governi e delle istituzioni
verso quella lingua, l’attitudine dei parlanti verso la propria lingua,
l’ammontare e la varietà della documentazione.
È facile apprendere una lingua quando si è piccoli. Lo stesso
dicasi per i dialetti. Il pericolo, però, è che i bambini mescolino
incautamente italiano e dialetto. Che cosa ne pensi?
Secondo i linguisti il monolinguismo è la condizione
peggiore poiché non vi è elasticità mentale, prontezza, abilità a risolvere
certi problemi con maggiore facilità, mentre il multilinguismo (anche solo due
sistemi linguistici diversi cioè due
lingue diverse) porta sicuramente dei vantaggi cognitivi e neurologici. È
normale che i bambini mescolino le lingue (l’italiano con una lingua
regionale in qualsiasi suo dialetto
interno o varietà locale o qualsiasi
altra lingua), ma con la crescita si impara a distinguere.
Una mamma giapponese parlerà al proprio bambino in
giapponese (magari nel dialetto della propria città) e un papà gli parlerà in italiano… e magari vivono in Francia. Sarà un bambino
trilingue, senza difficoltà, anzi.
Quando si parla di lingua in pericolo di estinzione occorre
sottolineare che, assieme ad essa, si estingue una cultura.
Concordo e non è difficile dedurre i vari collegamenti
logici.
In quale rapporto stanno l'estinzione di una lingua (o di un
dialetto) e l'estinzione della cultura di riferimento? È possibile salvare la
seconda e non la prima? Se sì, in quale percentuale?
Non so se esistono studi al riguardo né se sia calcolabile
in termini di percentuale. Il patrimonio immateriale è composto da diversi
elementi. La lingua (con i suoi vari dialetti interni) è una parte consistente
di questo.
Di che cosa si occupa, in particolare, FAR LOMBARD associazion per la lengua
lombarda?
FAR LOMBARD associazion per la lengua lombarda si occupa di produzione di testi scritti,
audio e video a mezzo della grafia per la lingua lombarda Scriver Lombard. Traduce e pubblica libri per bambini online,
giochi, traslittera canzoni, traduce siti web, pubblicità, fa consulenze
linguistiche e molto altro. Promuove l’uso corretto della terminologia
scientifica 'lingua lombarda' condivisa da molti linguisti e promuove l’uso
della lingua lombarda (ognuno il proprio dialetto) in tutti gli ambiti
comunicativi. In sostanza cerca di far capire i vantaggi del bilinguismo
regionale per la conservazione del patrimonio culturale e identitario
della nostra regione attraverso il 'fare', cioè facendo qualsiasi cosa in
lombardo e dimostrando che ciò e possibile.
Quali riscontri avete nelle vostre attività?
I riscontri sono sempre positivi e sono sempre in crescita
così come le collaborazioni con altri amici, enti, associazioni, aziende.
Quest'anno collaboriamo con TDVOX.com, una associazione che si occupa di
letture teatrali per il loro spettacolo in milanese su Carlo Porta, poeta lombardissimo di cui ricorrono i 200 anni dalla morte. Noi
ci occupiamo di raccogliere le prenotazioni e di promuoverlo attraverso i
nostri amici delle diverse associazioni culturali o imprese (Meravigli Editore,
Terra Insubre, L'Antica Credenza, MilanoDaVedere,
GATAL, Terra de Bergem, Sal
Terrae, Gruppo teatrale Bussero
e molti altri). Lo spettacolo sarà gratis e online! Di recente abbiamo
collaborato con la prestigiosa casa editrice Franco Cosimo Panini per la
pubblicazione di La Pimpa la va a Milan.
Ci ha dato e ci sta dando molte soddisfazioni, così come la traduzione del Telegram, le traduzioni di libri per bambini, le voci su Wikipedia. Di simpatico successo, sono oggi anche i nostri
incontri di chiacchierate online in lombardo ogni domenica sera con un ospite a
sorpresa per non smettere di parlare la lingua, ascoltare gli altri, imparare,
conoscere e perché no, anche divertirsi. Per qualsiasi info siamo a
disposizione: farlombard@gmail.com.