I giovani alla scoperta del
melodramma. 1
Il piccolo Mozart 1
Cantiamo l’opera… La traviata. 2
Off Traviata. 2
Cantiamo l’opera: Cavalleria
e Pagliacci 3
I cast 3
Siparietto con il Corpo di ballo per Piccolo Mozart.
Foto
Studio Camera Palermo
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Anche quest’anno l’Ufficio Marketing del Teatro Massimo,
diretto con grande competenza e fantasia dal suo funzionario responsabile
Giovanna Proto, ha proposto il suo progetto di educazione all'ascolto
denominato La scuola va al Massimo
che prevede interventi formativi
dedicati ai giovani per avvicinarli al mondo della musica, della lirica e della
danza. Il progetto, concepito per far
ascoltare ma anche per far fare,
traduce la necessità di combinare il momento educativo con quello artistico,
ludico e creativo diventando tutti questi elementi una significativa esperienza
di apprendimento. E così migliaia di studenti hanno potuto vivere un’avventura
artistica che non si è limitata alla visione degli spettacoli ma ha loro consentito
di essere protagonisti e realizzatori insieme con gli artisti in scena
attraverso un percorso di studio intrapreso precedentemente in una sorta di
laboratorio permanente che li ha visti impegnati con i propri insegnanti e
collaboratori del Teatro a preparare l’evento finale dopo incontri con gli
interpreti, presenza alle prove, lezioni esplicative e studio approfondito.
Il progetto si impernia su varie proposte per gli allievi
delle scuole elementari e medie e per gli studenti delle scuole superiori con
iniziative comuni quali incontri musicali con gli artisti ed i complessi
artistici del Teatro, visite ai laboratori scenografici, partecipazione alle
prove degli spettacoli, conversazioni e ascolti guidati ed ha delle suggestive
denominazioni quali: Tutti insieme
appassionatamente, Dentro la scena,
Off-Opera, Invito all’opera, Incontriamoci
a teatro, Cantiamo l’Opera.
Serena Barone, Pietro
Massaro, Stefania Blandeburgo e Daniele Bonomolo in Piccolo Mozart.
Foto Studio Camera
Palermo
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Lo spettacolo, che ha iniziato il ciclo dedicato ai giovani,
è stato Il piccolo Mozart andato in
scena al Teatro Massimo dal 28 febbraio al 3 marzo con due spettacoli al giorno
sempre gremitissimi.
Mozart, il bambino prodigio per eccellenza, è il simbolo
dell’infanzia che si apre al futuro. Passo passo si è assistito alla sua
crescita da fanciullo ad uomo attraverso i momenti più significativi della sua
vita quali la scuola, la scoperta del suo talento, i suoi primi viaggi, le sue
prime malattie, i suoi primi amori.
In scena tre attori (Serena Barone, Stefania Brandeburgo e
Pietro Massaro) ci hanno narrato di Mozart bambino: un bambino come tanti altri
ma che già in precocissima età era predestinato a divenire un grande genio.
Un’enorme tastiera di pianoforte, ideata e realizzata dagli scenografi dei
Laboratori del Massimo, occupava tutta la scena quasi a voler simboleggiare il
segno del destino che aveva legato per tutta vita il compositore alla musica.
Lo spettacolo è stato amorevolmente realizzato da un cast tutto composto dagli
artisti del Teatro. Gli artisti del Coro riempivano interamente il semicerchio
della platea ed il corridoio centrale ritrovandosi a stretto contatto con il
pubblico. Oltre che in buca, nelle prime file dei palchi erano distribuiti gli
strumentisti dell’Orchestra in abiti settecenteschi, diretti da Daniele
Berardinelli, che eseguivano le musiche originali di Mozart e le trascrizioni
di Giovanni D’Aquila. Il Corpo di ballo si esibiva delicamente, con le
coreografie di Giovanni di Cicco, nei siparietti che introducevano le varie
scene dedicate a momenti di vita del piccolo Mozart, mentre i ruoli canori
erano sostenuti dagli ottimi elementi del Coro (Donatella Gugliuzza, Rosalba
Mongiovì, Simona Scrima, Riccardo Schirò, Daniele Bonomolo, Maria Luisa Amodeo,
Aldo Sardo) impegnati in pagine memorabili di alcune delle più famose arie
tratte dalle opere del compositore salisburghese. Abbiamo visto, dunque,
alternarsi sul palcoscenico Pamina, Papageno, Papagena, Monostrato, Colas,
Leporello e Despina, a testimonianza dei capolavori nati dalla mente del grande
genio. Le luci, come sempre ben realizzate, erano di Bruno Ciulli. Artefice
principale dello spettacolo è stato, tuttavia, l’ideatore e regista Francesco
Miceli che ha piacevolmente saputo condensare in circa un’ora l’incredibile
avventura di essere bambino pur essendo il nostro protagonista, Mozart, un
genio, trasmettendola ai giovanissimi spettatori presenti che hanno applaudito
con grande entusiasmo questo lavoro lodevolmente ed interamente realizzato
dagli artisti del Teatro Massimo.
Sabrina Vianello, Francesco Micheli e Danilo Lombardini
in Off Traviata.
Foto
Studio Camera Palermo
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Per il secondo appuntamento del programma La Scuola va al Massimo, abbiamo
assistito, dal 7 al 15 marzo (due rappresentazioni al giorno) al racconto in
musica e parole della Traviata di
Giuseppe Verdi su soggetto, messa in scena e regia del geniale Fabrizio Lupo.
Una Traviata un po’ particolare e
diversa questa, rappresentata quasi come una pantomima del capolavoro verdiano,
in cui i vari personaggi interpretano, anche con l’aiuto a volte di ombre
celate da un telone, doppi e svariati ruoli. Tutto nasce dall’inizio delle
prove per la messa in scena della Traviata,
per le quali l’anziana e simpatica Nonna Tosca, interpretata dal brillantissimo
mimo-ballerino Enzo Caruso, mette a disposizione il salotto della sua casa. Ci
sono qui il maggiordomo Si-la-sol (il simpaticissimo attore Pietro Massaro); la
signorina Letizia Tromboni in Voce (il soprano Letizia Colajanni) ed il sig.
Tromboni, interpretato dall’attor comico Maurizio Maiorana, vecchio nonno
arzillo e sfiatato della signorina Letizia (che è anche l’interprete di
Violetta) che si presta a sostituire il tenore Alfredo per accompagnare la
nipote nei duetti ed, infine, Giovanni Voce/Giorgio Germont nella persona del
baritono Giovanni Bellavia, con accompagnatore al piano dei tre pseudo cantanti
il Maestro Gattini ossia Giacomo Gati. Già di per sé gli abbinamenti dei nomi
sono quasi da gag ma lo scambio continuo dei personaggi tra i cinque
protagonisti, compreso il maestro al piano, rendono ancora più divertente, o
meglio tragicomico, l’abbinamento tra musica e parole ideato da Fabrizio Lupo. La traviata viene quindi raccontata dal
primo all’ultimo atto dagli attori e dai cantanti che alternativamente vestono
i panni di protagonisti dell’opera e di improbabili personaggi di fantasia. Ne
esce fuori uno spettacolo molto accattivante per gli studenti delle scuole
elementari e medie che assistono allo spettacolo ma che, precedentemente
preparati, ne interpretano anche le parti vocali come se fossero componenti di
un vero e proprio coro di grandi. Si ascoltano piacevolmente, infatti, mentre,
divertitissimi ma anche perfettamente intonati, seri ed a tempo come dei
piccoli professionisti, cantano il Libiamo,
libiamo nei lieti calici del primo atto o accompagnano il balletto delle
zingarelle e dei matador.
Enzo Caruso, Maurizio Maiorana, Elena Candia e Pietro
Massaro in Cantiamo l'opera… Cavalleria e Pagliacci.
Foto Studio Camera
Palermo
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Grazie ad alcuni incontri di preparazione, guidati dal
regista Francesco Micheli, gli studenti delle scuole superiori hanno intrapreso
un viaggio di conoscenza e studio sull’opera di Giuseppe Verdi La Traviata, culminato con questa tappa
conclusiva che ripercorre la storia di Violetta confrontata parallelamente con
le vicende di Margherita Gautier, protagonista del romanzo La signora delle camelie di Alexandre Dumas, e di Alphonsine
Duplessis, la giovane cortigiana, realmente esistita, che ispirò lo scrittore
francese.
Off Traviata,
andato in scena il 21, 22, 23 marzo con due rappresentazioni giornaliere, si
dipana come un viaggio ispirato intorno alla celebre frase di Violetta “sola e
abbandonata in questo popoloso deserto che appellano Parigi” con l’intento di
far uscire dal chiuso della vicenda il mito del personaggio e condurlo in altri
luoghi, in altri tempi. Il romantico mito di Violetta diventava così motivo di
similitudine con antichi e nuovi miti sino, addirittura, a condurci alle drag-queen.
Il filo di quest’interessante e straordinario viaggio era
tenuto amorevolmente per mano dallo stesso autore Francesco Micheli, bravo e
stimolante narratore, accompagnato dal soprano Sabrina Vianello, pregevole
interprete di alcune arie dell’opera, e dal pianista Danilo Lombardini. Il
romantico ed intramontabile mito di Violetta veniva così, in modo inaspettato,
attualizzato e rivissuto ben oltre la vicenda reale, il romanzo ed, infine, la
musica di Giuseppe Verdi.
Un momento di Cantiamo l'opera… Cavalleria e
Pagliacci.
Foto
Studio Camera Palermo
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Il cantastorie (ma anche Canio-Pagliaccio e Turiddu),
Maurizio Maiorana, con la tecnica del cunto
tipicamente siciliana, accompagna con la chitarra la recita di Cavalleria rusticana, messa in scena in
un circo da una compagnia di pagliacci. Sullo sfondo un teatrino di marionette
racconta l’azione a cui danno voce e gestualità sul palchetto l’attore Pietro
Massaro (Tonio-Taddeo, Mamma Lucia ed Alfio), il clown bianco e Arlecchino di
Enzo Caruso ed il soprano Elena Candia (Nedda-Colombina e Santuzza)
accompagnati al piano da Giuseppe Cinà. Tutti gli interpreti si sdoppiano nei
loro ruoli immedesimandosi alternativamente nei personaggi o dando voce alle
marionette in un’azione scenica che da popolare diventa dramma per ritornare
alla fine al divertimento tipico della tradizione circense. Il pubblico dei
ragazzi canta e brinda con Alfio (Viva il
vino spumeggiante!) ma anche giovanissimi sono i realizzatori del delizioso
e coloratissimo allestimento scenico realizzato nei laboratori del Teatro da un
gruppo di allievi dell’Accademia di Belle Arti di Palermo sotto la guida dei
loro docenti Angelo Carratello, Valentina Console e Novella Tabili e le grandi
e stilizzate marionette nate da un laboratorio curato da Elisabetta Giacone e
manovrate dagli stessi studenti dell’Accademia come, ad esempio, l’equilibrista
sul filo che danza sulla sua bicicletta attraversando tutta la scena al ritmo
della musica di Mascagni. Il dramma a tinte fosche è andato in scena ma il
teatro, anche quando narra eventi drammatici, è finzione ed il sorriso, alla
fine, non può mancare. Ed allora… via libera ai giocolieri ed ai pagliacci che
accompagnano festanti il giovane pubblico plaudente.
Questa la cronaca della visione di un piccolo capolavoro
ideato da Fabrizio Lupo che ne ha curato il testo, la messa in scena e la
regia, rappresentato e applaudito con entusiasmo dal 18 al 26 aprile per due
recite giornaliere presso la Sala Onu del Teatro Massimo.
di Francesco Micheli
Musiche di Wofgang Amadeus
Mozart
Direttore
|
Daniele Berardinelli
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Musiche originali e
trascrizioni
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Giovanni D’Aquila
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Regia
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Francesco Micheli
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Coreografia
|
Giovanni Di Cicco
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Luci
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Bruno Ciulli
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Gli attori
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Serena Barone, Stefania Blandeburgo, Pietro Massaro
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Pamina
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Donatella Gugliuzza/Rosalba Mongiovì
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Papagena
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Simona Scrima
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Papageno
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Riccardo Schirò
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Colas
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Daniele Bonomolo
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Leporello
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Riccardo Schirò/Daniele Bonomolo
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Despina
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Maria Luisa Amodeo
|
Monostato
|
Aldo Sardo
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Orchestra, Coro e Corpo di
Ballo del Teatro Massimo
Allestimento scenico del
Teatro Massimo
Sala principale
28 febbraio e 1, 2, 3 marzo
2007 alle ore 10 e alle ore 11,30
Racconto in musica e parole
dall’opera di Giuseppe Verdi
Soggetto, messa in scena e
regia di Fabrizio Lupo
Si-la-sol, Annina, Douphol,il
Dottore,Violetta,
Alfredo e Giorgio Germont
|
Pietro Massaro
|
Nonna Tosca,
Violetta, Annina, Alfredo e Giorgio Germont
|
Enzo Caruso
|
Letizia Tromboni in
Voce, Violetta
|
Letizia Colajanni
|
Sig. Tromboni.
Alfredo Germont
|
Maurizio Maiorana
|
Giovanni Voce,
Giorgio Germont, il Dottore
|
Giovanni Bellavia/Rinaldo Clementi
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Maestro Gattini,
Maestro al piano
|
Giacomo Gati/Danilo Lombardini
|
Coro di studenti delle scuole
elementari e medie
Allestimento scenico del
Teatro Massimo
Sala Stemmi
7, 8, 9, 10, 13, 14 e 15 marzo
2007 alle ore 10 e alle ore 11,30
di Francesco Micheli
Racconto in parole, musica e
immagini da Alexandre Dumas a Giuseppe Verdi alle drag-queen
Narrazione
|
Francesco Micheli
|
Soprano
|
Sabrina Vianello
|
Maestro al piano
|
Danilo Lombardini
|
Costumi del Teatro Valle di
Reggio Emilia
Allestimento scenico del
Teatro Massimo
Sala Stemmi
21, 22 e 23 marzo 2007 alle
ore 10 e alle ore 11,30
Dramma buffonesco in musica e
parole, liberamente tratto dalle opere di Ruggero Leoncavallo e Pietro Mascagni
Testo, messa in scena e regia
di Fabrizio Lupo
Nedda-Colombina/Santuzza
|
Elena Candia
|
Tonio-Taddeo/Mamma
Lucia-Alfio
|
Pietro Massaro
|
Canio-Pagliaccio/Turiddu-Cantastorie
|
Maurizio Maiorana
|
Clown
Bianco-Arlecchino
|
Enzo Caruso
|
Maestro al piano
|
Giuseppe Cinà/Danilo Lombardini
|
Tre animatori
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Concetta Di Liberto/Sara Holgado
Angela Maniscalco/Kinga Kulon
Antonio Tusarolo/Maria C. Fontana
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La folla-Il
pubblico-Il coro
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Il pubblico degli studenti
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Le scene dipinte, le
marionette e i costumi sono stati realizzati nei laboratori del Teatro da un
gruppo di studenti dell’Accademia di Belle Arti di Palermo sotto la guida dei
loro docenti Angelo Carratello, Valentina Console e Novella Tabili
Il laboratorio di marionette è
stato curato da Elisabetta Giacone
Coordinamento laboratori
Chiara Spanò
Consulente per la sartoria
Enza Marfia
Sala Onu
18, 19, 20, 21, 24, 26 aprile
2007 alle ore 10 e alle ore 11,30