Il concerto di Natale con i Piccoli Danzatori e
il Coro di Voci Bianche ‑ prima parte
La Musica e la Danza: realtà di
aggregazione, forme di comunicazione, strumenti di educazione. 1
Un incontro con il Coro di Voci
Bianche e con i Piccoli Danzatori 3
I Piccoli Danzatori parlano di se
stessi 6
Un augurio di un felice 2006 da parte del Teatro Massimo
di Palermo.
Foto Lilli Alù
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Prima parte ‑
Seconda parte
Il concerto di Natale del 23
dicembre 2005: ecco il regalo fatto dai Piccoli Danzatori e dalle Voci Bianche
del Teatro Massimo ad un pubblico attento ed entusiasta.
Un
piccolo Babbo Natale distribuisce i doni
Foto
Studio Camera Palermo
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La Musica, in particolar modo tra
i giovani, è prima di tutto comunicazione e suscita le emozioni più intense, i
sentimenti più nobili, sviluppando al tempo stesso innata capacità di
aggregazione e consapevolezza della sua dimensione spirituale e della sua
positiva influenza sull'educazione e sull'animo dell'uomo.
La Musica, con i suoi valori
universali, riesce a superare le barriere geografiche, linguistiche, sociali ed
è elemento importantissimo per la costruzione di una società del futuro
rispettosa dei valori.
La Musica, momento imprescindibile
della formazione culturale e umana di ogni individuo, rilassa, esalta i
sentimenti, fa volare la fantasia, sviluppa la sensibilità, accresce il senso
del ritmo.
Daniela Mazzucato con le Voci Bianche e i Piccoli
Danzatori
Foto Studio Camera Palermo
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Un’infanzia senza musica rende i
piccoli più tristi e spinge verso l’asocialità e l’intolleranza mentre
coltivare l’amore verso di essa si rivela fondamentale per lo sviluppo della
fantasia e della sensibilità ed indispensabile per l’accrescimento della
tolleranza e dell’apertura nei confronti degli altri essendo essa stessa un
linguaggio universale.
La Danza, come linguaggio
espressivo e comunicativo del corpo e della persona ed espressione visiva del
ritmo musicale, aiuta ad esprimere creativamente le proprie emozioni, migliora
l’autocontrollo, libera la tensione, scioglie la timidezza, favorisce
l’espressione di sé, esercita la mente, aumenta il livello di sicurezza e
disciplina, dona il senso del movimento, insegna ad apprezzare la musica, fa
conoscere la magia del desiderio di condividere qualcosa che nasce dal cuore
facendo parlare il corpo, rendendolo comunicativo e sensibile, forte e morbido
nello stesso tempo, capace di regalare delle emozioni in equilibrio ed armonia
con il proprio io interiore ed il mondo esteriore.
La Musica e la Danza assumono
nell’infanzia un ruolo educativo fondamentale per lo sviluppo della personalità
individuale e culturale, contribuendo alla socializzazione e alla crescita
delle capacità intellettive, espressive, artistiche e creative dell’essere
umano.
Scena
finale del Concerto di Natale
Foto
Studio Camera Palermo
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Al Teatro Massimo da oltre un decennio tanti bambini varcano
giornalmente il portone d’ingresso della Fondazione. Sono i componenti del Coro
di Voci Bianche, nato nel 1994 in occasione della messa in scena dell’opera L’Arca di Noè di Britten. Come loro, dal
1998 e cioè dall’Aida di Verdi che
riaprì il Massimo, altrettanti giovanissimi si radunano quotidianamente nella
sala ballo del Politeama Garibaldi per seguire le lezioni di danza. Bambini e
ragazzi che hanno scelto con grande dedizione e passione di crescere
artisticamente sotto l’ala protettiva del Teatro della loro Città. Disciplinati,
seri, determinati, motivati, dimostrano con il loro comportamento esemplare
l’enorme potenzialità e voglia di esprimersi e di crescere artisticamente
insita nei nostri giovani e confermano che il compito del Teatro è anche quello
di educare e costruire artisti del domani e, nello stesso tempo, di rivolgere
un messaggio di speranza a tutte quelle giovani promesse che potrebbero
rimanere inespresse e mai svelate. La danza o il canto corale, diventano così
una cosa viva e vissuta. Se ne apprezzano il fascino, la bellezza
incorruttibile, ci si accorge anche quanto sia duro, difficile, impegnativo il
mestiere di ballerino o di cantante, si scoprono il teatro e i suoi segreti, si
comprende la fatica di una sala da ballo o di una prova d’insieme, si
costruisce così, forse, un nuovo artista ma, in ogni caso, un nuovo cittadino
che sarà l’anello di congiunzione tra il teatro e la società negli anni a
venire.
Durante la preparazione del Concerto di Natale ho raccolto
le impressioni di alcuni componenti dei Piccoli Danzatori e delle Voci Bianche,
i quali hanno raccontato con tanto entusiasmo le loro emozioni, i loro sogni, i
loro sacrifici, le loro esperienze. Da quell'incontro è emersa tutta la
passione dei nostri giovanissimi artisti e come sia, ed in seguito sarà, altamente
formativo e costruttivo per la loro personalità in crescita il potere, e aver
potuto, far parte della grande famiglia del Teatro. Molti di questi bambini
forse non riusciranno a coronare i loro sogni, ma l’amore per il Teatro non li
abbandonerà mai in quanto quest’esperienza, che per ognuno di loro sta
comportando, oltre che grande entusiasmo e gioia, tanti sacrifici e fatica,
rimarrà indelebile nella loro esistenza e sarà fondamentale per la costruzione
del carattere e della personalità donando, nello stesso tempo, qualità,
conoscenza, significato alla vita di ciascuno di loro.
Emanuela Giglio, 10 anni
Ho iniziato ad avere la passione per la danza all’età di 4
anni. Infatti, è proprio a quell’età che ho cominciato a studiarla. Ho
conosciuto la realtà dei piccoli danzatori del Teatro Massimo tramite mia madre
che è una cantante lirica, però non ho avuto ancora l’occasione di ballare al
Teatro Massimo perché sono entrata da poco, ma ho avuto l’opportunità di salire
su un palcoscenico diverse volte: per i saggi della mia scuola di danza Aurino
e Beltrame e perché ho partecipato a diverse opere con mia madre. Posso dire
che salire su un palcoscenico è molto emozionante e mi rende piena di felicità
perché mi sembra quasi di essere in un altro mondo.
Il rapporto con il mio maestro e con i miei compagni è molto
bello, specialmente con il maestro perché ritengo che sia una persona
splendida, brava e buona!
L’esperienza che sto vivendo al Teatro è molto bella ed
emozionante e mi riempie di gioia giorno per giorno. Più ci vado e più mi
entusiasma anche perché ritengo che questo sarà il mio lavoro futuro. La danza
per me è tutta la mia vita ed il mio sogno più grande è quello di diventare una
grande ballerina.
Francesca Cicala, 10 anni
Disegno di Francesca
Cicala
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Per me la Danza è vita. Prima ancora di iniziare a camminare
bene, avevo l’abitudine di camminare in punta di piedi. Mia sorella Elisa un
Natale aveva ricevuto una bambola gigante vestita da ballerina. A Elisa non
piaceva, ma io l’adoravo.
Un giorno, all’età di due anni e mezzo circa, decisi di
indossare il tutù e le scarpe di Tanja Ballerina, di accendere il carillon e di
ballare. Elisa, che faceva già danza classica da qualche anno, mi ha aiutato a
montare le coreografie. Mia madre ci ha sorpreso e ha deciso di iscrivermi a
danza qualche giorno prima del mio terzo compleanno. Naturalmente si trattava
di pre-danza.
Da allora mi è sempre piaciuto calcare il palcoscenico per
cantare, ballare, recitare. Suono anche un po' di pianoforte. Ho anche vinto
diversi premi come cantante e mi sono dilettata pure a fare un po' di cabaret
quest’estate imitando alcuni noti personaggi di Zelig. Fin da piccola ho collezionato
le Barbie Ballerine ed adoro guardare la cassetta di Barbie e lo Schiaccianoci oppure Il Lago dei cigni.
Anche i miei genitori seguono con piacere queste mie
passioni e fra l’altro tutti e quattro in famiglia facciamo parte di un gruppo
musico-teatrale di Castelbuono (Jubilate Deo).
Ricordo sempre con grande affetto il mio primo maestro di
danza, Marino Casari. Ringrazio invece la maestra Fernanda Succo per avermi
dato l’opportunità di fare il provino che mi ha portato a far parte dei Piccoli
Danzatori del Teatro Massimo. Ho fatto la mia prima comunione il 15 maggio
scorso e il 26 avevo finalmente il provino! Che emozione! L’attesa è stata
lunga, ma ne valeva la pena! La sala da ballo con tutti quegli specchi era
favolosa! Fatto il provino, non credevo di essere presa perché c’erano
centinaia di bambine che lo facevano. Quando mia madre ha telefonato per sapere
se ero stata presa, all’inizio avevano detto di no. Mamma c’era rimasta male
per me che ci tenevo così tanto! Quindi ha chiesto di controllare meglio la
graduatoria. Dopo due minuti il portiere le ha detto che non aveva visto il mio
nome perché ero fra le prime! E da lì, gioia e crisi insieme: come andare a
Palermo tutti i giorni da Castelbuono? E la scuola? A 9 anni e mezzo troppi
pensieri già! Per fortuna il Preside, le maestre e qualche compagno mi sono
venuti incontro e viaggiare in treno con mamma è divertente. Conosci tante
persone, soprattutto studenti, ed il viaggio non è così lungo. Arrivare al
Politeama per la lezione è una gioia che si ripete ogni volta. Il maestro
Uzunov è molto gentile e simpatico davvero!
Pensando a tutto questo mi viene in mente quando per la
prima volta ho calcato il palcoscenico a 3 anni. Ricordo che interpretavo il
ruolo di paggetto nel balletto Sogno di
una notte di mezz’estate. È stato bellissimo e ho provato tanta emozione
quando ho visto tutte quelle persone che applaudivano.
Il primo giorno di lezione, il 13 settembre scorso, non
conoscevo nessuno ma ho fatto amicizia con una bambina di nome Valentina con cui
ho legato subito. Comunque anche le altre ragazze sono molto simpatiche e pure
i ragazzi. Mi accorgo che ho fatto molti progressi da quando frequento questo
corso e ciò è tutto merito del maestro Uzunov che, grazie alla sua pazienza ed
al suo sorriso, ci rende la lezione più che piacevole.
Quest’esperienza mi sta dando molta emozione, specialmente
adesso che stiamo iniziando a fare le prove per il balletto di Natale. Le
sensazioni che provo sono gioia ed entusiasmo e spero di avere un futuro nel
fantastico mondo della danza (incrocio le dita!). Credo e spero che in avvenire
continuerò a studiare danza perché è una delle mie più grandi passioni. Per me
la danza è la cosa più bella del mondo. Quando ballo è come se dimenticassi
tutto ciò che mi circonda. È una sensazione fortissima: è come un’energia che
si scatena all’interno e mi dà la forza di ballare con entusiasmo. Da grande
vorrei tanto diventare una brava ballerina. Spero quindi che tutti questi
sacrifici, miei e dei miei genitori, un giorno vengano ricompensati. Al massimo
mi accontento di diventare una show-girl che balla sulle musiche dei suoi
cantanti preferiti.
Andrea Melluso, 11 anni
Salve mi chiamo Andrea Melluso e vi voglio parlare della mia
esperienza a proposito della danza con una premessa: per me la danza è vita!
Tutto è cominciato grazie ad un invito per uno spettacolo di Pasqua. Sul palco
c’era mia cugina che danzava ed io ero molto distratto perché non mi
interessava per niente. Quando, ad un certo punto, si mise a ballare un
ragazzo. Non so il perché ma iniziai a guardarlo con attenzione come se la
danza già la praticassi. Alla fine dello spettacolo, uscito dal teatro, pronto
per accogliere mia cugina, mi misi in punta di piedi e proprio in quel momento
una signorina passò di là per distribuire dei volantini che pubblicizzavano una
scuola di danza, recitazione e lettura. Mia madre, dato che in quel periodo non
praticavo nessuno sport, decise (ovviamente con il mio consenso!) di iscrivermi
a questa scuola ma non per fare danza bensì per la recitazione, perché lei
diceva sempre che io ero un grande attore.
Accompagnato da mia zia, che doveva portare mia cugina a
scuola di danza, mi ci recai per conoscere il maestro di recitazione e per
iscrivermi. I miei occhi, però, rimasero colpiti dalla sala della danza. Restai
incantato e decisi di provare. Subito la maestra di danza, Silvana Truglio, mi
inserì nel gruppo successivo alla pre-danza insieme ad altri cinque ragazzi. Da
quel fatidico giorno, ho continuato a studiarla e adesso sono passati quattro
anni e mezzo.
Un giorno, una mia compagna di danza comunicò a tutti noi
che c’era la proposta del Teatro Massimo di inserimento di nuovi piccoli
danzatori e, pertanto, l’audizione che poi cambiò molte cose nella mia vita. Mi
iscrissi ed il giorno dell’audizione ero molto agitato. La prima cosa che mi
disse il maestro Uzunov fu: “A quanto vedo, ti piace mangiare!” Subito dentro
di me pensai: “Sicuramente non verrò preso.” Dopo, però, terminata l’audizione
e passati tanti giorni, andai al teatro e vidi, anche se non ci potevo credere,
che avevo superato la selezione. “Sono un piccolo danzatore!” pensai e non
vedevo l’ora di calcare il palcoscenico di questo grande e prestigioso teatro e
di potervi fare le lezioni per tanti anni. I giorni passavano ma la telefonata
dal teatro non arrivava ed io ero sempre più impaziente. Ogni giorno andavo al
botteghino del teatro e gli impiegati mi dicevano sempre: “Devono chiamare i
maestri, devono chiamare i maestri!”. Io quasi quasi non li sopportavo più ma
un giorno, infine, il maestro Uzunov telefonò a casa e disse che la prima
lezione sarebbe stata a settembre. Ho trovato che il maestro è molto simpatico
e grazie a lui ho potuto notare diversi cambiamenti sia fisici sia di tecnica.
Per ora, però, dati gli impegni in teatro, non posso andare a danza nell’altra
mia scuola anche se la mia maestra mi chiama in continuazione.
Non ci posso fare niente, è più forte di me: ballare bene è
adesso il mio unico scopo. Voglio in futuro continuare a studiare danza e spero
di diventare un ballerino del teatro di Parigi ma, soprattutto, diventare
famoso a livello internazionale.
È bellissimo ballare e studiare danza!!!
Agnese Guglielmini, 12 anni
La mia vita è la danza. Ho iniziato ad avere passione per la
danza, grazie a mia madre che a sua volta faceva la ballerina, verso i cinque
anni di età quando per la prima volta mi portò in una scuola di danza. Non
potrò mai scordare il mio primo giorno: arrivai e mi sedetti a terra con le
altre bambine. Da quel momento capii che il mio futuro era quello.
Quando raggiunsi il primo corso, venne la maestra Candida,
una brava maestra che mi insegnò le cose fondamentali. Al secondo corso,
conobbi Valeria, la mia amica del cuore che tuttora condivide il mio stesso
sogno. Dall’anno scorso, io e lei, per mezzo di altre nostre compagne, abbiamo
conosciuto il gruppo dei piccoli danzatori del Teatro Massimo. Così ci siamo
decise a fare l’audizione. Quel giorno fu bellissimo! Quando sono arrivata in
teatro, ho incontrato la mia amica Valeria e molte altre bambine: alcune della
mia stessa età, altre più piccole. Ci hanno diviso in gruppi e in ordine
alfabetico. Finalmente venne il turno di Valeria e… poi il mio.
Ricordo che quando andai in palcoscenico per la prima volta
avevo sette anni, ero vestita da marinaretta come le altre mie compagne di
corso e mi piacque molto. Penso che nella mia vita continuerò a danzare perché
per me la danza è tutto. Mi piacerebbe andare alla Scala o a Parigi e…
diventare una grande ballerina!
Valeria Basile, 12 anni
Ho iniziato ad avere la passione per la danza all’età di
cinque anni. Da allora mi è sempre piaciuta, l’adoravo e l’adoro ancora di più
di ogni altra cosa.
Ho conosciuto questa realtà dei Piccoli Danzatori grazie a
una mia carissima amica che lavora al Teatro Massimo. Quando ho calcato la
prima volta il palcoscenico, non ero emozionata anzi mi sono sentita disinvolta
e sicura di me stessa. Il mio rapporto col maestro e con i miei compagni è
speciale, soprattutto con il maestro Uzunov, il quale rispetta tutti noi e per
questo lo stimo molto.
Quest’esperienza ha suscitato in me la voglia di andare
avanti e non fermarmi mai perché la danza è dentro di me e credo che non si
staccherà mai da me. Ritengo perciò che nel futuro continuerò a studiare danza
perché senza non riuscirei a vivere.
Per me la danza è un’espressione sublime di quello che si
intende per arte, dove tutto è dominato dall’armonia dei movimenti, dalla
passione e dalla rigorosità. I miei sogni sono quelli di andare a studiare
all’estero ed un giorno diventare una stella della danza.
Gaia Andreanò, 10 anni
La danza è la mia vita.
Io ho iniziato a fare la danza a sei anni. Ho iniziato coi
Piccoli Danzatori e poi ho sempre continuato. Io l'ho sempre voluta fare con
grande entusiasmo e fin da piccola mi è piaciuto.
Ora io faccio danza nella scuola di mia madre, io la faccio
tre volte a settimana ma con la mia esperienza a teatro ora la faccio tutti i
giorni. Il mio sogno da grande è fare la ballerina.
Silvia Binenti, 11 anni
A quattro anni avevo già deciso che il mio futuro prossimo
sarebbe stato con i nastri rosa alle caviglie. A cinque anni ho indossato il
mio primo tutù. E poi fra un demi-plié,
un jeté ed una pirouette sono arrivata alla fine del mio sesto anno di danza,
quando la mia migliore amica, informata dal Giornale di Sicilia, mi ha detto
dei provini per entrare a far parte dei Piccoli Danzatori del Teatro Massimo.
Il giorno della selezione ho conosciuto il maestro non
sapendo che sarebbe diventato il “mio” maestro. Ora sono quasi quattro mesi che
faccio parte dei Piccoli Danzatori e posso dire che l’emozione è sempre lì
dietro l’angolo (o forse dietro le quinte): la magia di un teatro così
maestoso, l’entusiasmo di un gruppo che prova anche durante i giorni di festa e
soprattutto la passione che il Maestro Uzunov ci trasmette.
Sono orgogliosa di questa esperienza e spero che l’emozione
che ne deriva si prolunghi nel tempo, perché, inutile dirlo, sogno i nastri
alle caviglie anche per quando sarò grande.
Valentina Colli, 10 anni
Faccio parte dei Piccoli Danzatori del Teatro Massimo da
quattro mesi, dopo aver conosciuto questa realtà attraverso i discorsi di mia
madre e la lettura di alcune riviste. Ho cominciato a studiare danza all’età di
4 anni. Quando ho calcato per la prima volta il palcoscenico mi sono sentita
molto emozionata anche perché avevo solo 4 anni.
Il maestro Uzunov è bravo e gentile e io lo stimo molto.
Anche con le mie compagne vado abbastanza d’accordo. Quest’esperienza mi sta
arricchendo parecchio in quanto sto imparando nuovi passi di danza e anche
perché sto conoscendo la vera realtà del palcoscenico.
Ritengo che in futuro continuerò a studiare danza perché i
miei sogni sono quelli di diventare una grande ballerina e, possibilmente, dei
più importanti teatri del mondo.
Naomi Dorato, 11 anni
Ho iniziato a fare danza a 5 anni a San Giuseppe Jato, il
paese in cui abito. Dopo qualche tempo mi hanno detto che avrei potuto fare di
più ma che sarei dovuta andare fuori dal mio paese e pertanto sono andata a
studiare a Palermo presso la Scuola di Cinzia Cona. La mia maestra, però, dopo
un anno, ha lasciato quella scuola ed io con alcune mie compagne l’abbiamo
seguita. Lei ha deciso quindi di formare una compagnia di danza classica e
contemporanea e nel 2003 abbiamo partecipato ad uno spettacolo di danza contemporanea
e poi abbiamo anche vinto i primi tre premi del Gran Prix Internazionale di
Cesena. Tra le altre esperienze abbiamo ballato per i bambini dell’Unicef, al
Teatro Greco di Siracusa, in varie piazze e al Festino di Santa Rosalia. Quando
la mia maestra è però dovuta partire, ho frequentato un anno di danza presso la
Scuola di Aurino e Beltrame. Infine, ho conosciuto i Piccoli Danzatori del
Teatro Massimo tramite mio padre che vi lavora, ho fatto il concorso arrivando
al secondo posto ed adesso, quindi, sono qui.
Il rapporto con il maestro e i compagni va molto bene. Il
maestro è molto bravo, sia come insegnante sia come persona.
In futuro sicuramente continuerò a studiare danza. Per me la
danza è qualcosa di emozionante perché quando salgo sul palcoscenico sembra che
volo!! Tutto questo è il mio sogno!!
Marco Corrao, 11 anni
La passione per la danza l’ho avuta sin da piccolo ma ho
iniziato quando avevo cinque anni. Ho conosciuto i Piccoli Danzatori attraverso
mia cugina che ne faceva parte e quando la vedevo volteggiare sulle punte mi
sono promesso che volevo pure io far parte di quel mondo pieno di musica e di
colori.
La mia prima esperienza in palcoscenico è avvenuta dopo due
anni che frequentavo la scuola di danza da cui provengo. Era il saggio di fine
corso, al quale erano invitati genitori e parenti. Forse per destino quel
teatro si chiamava “Al Massimo”, che si trova proprio a sinistra del nostro
monumentale Teatro Massimo. L’emozione è stata immensa, specialmente quando si
è alzato il sipario e mi sono sentiti gli occhi di tutti posati su di me.
Il rapporto con il mio maestro è ottimo e più che un maestro
è un vero amico. Con i miei compagni sono molto affiatato e ci rispettiamo
tutti in modo sincero.
Quest’esperienza mi ha fatto conoscere un mondo fantastico
che sconoscevo e qui ho scoperto che la musica è vita. Spero che il mio futuro
sia anche danza perché questo mondo mi ha rapito e mi affascina molto. Per me
la danza è manifestare le proprie emozioni e, attraverso il ballo, il movimento
del corpo che si adegua alla musica.
Il mio sogno nel cassetto è quello di poter danzare su
palcoscenici più importanti del mondo ad iniziare proprio dal nostro Teatro
Massimo.
Fabiana Faraone, 12 anni
La passione per la danza credo sia nata in me il 28 marzo 1993,
giorno in cui nacqui. Mi ha sempre accompagnato ovunque e non ho mai avuto
dubbi su quello che vorrò fare da grande: diventare la prima ballerina di un
prestigioso teatro o entrare a far parte di una grande compagnia. La danza è
ciò a cui penso ogni mattina, è come una luce, la sento vivere dentro di me:
una ragazzina testarda, orgogliosa che sa che nella sua vita vuole solo
danzare!
Per caso, un giorno, alla mia scuola di danza, sono venuta a
conoscenza che c’era l’audizione al Teatro Massimo per i Piccoli Danzatori. Ho
partecipato al provino con grande speranza e quando andai a controllare il
risultato, quel 9 ottobre, fu una grande soddisfazione: ero la prima
dell’elenco ed il mio cuore si mise a battere forte forte.
L’emozione era così grande che mi fece ripensare alla prima
volta che mi esibii in un balletto su di un palcoscenico. Ero piccola e quei
primi passi da allieva ballerina fecero battere il mio cuore così forte che con
la danza mi sentii fondere.
Il gruppo dei Piccoli Danzatori è molto unito. Dobbiamo
ancora conoscerci bene ma già ci aiutiamo a vicenda. Il nostro Maestro è molto
paziente e comprensivo, sa che ognuno di noi ha la propria realtà e sa
trasmettermi sicurezza e disciplina. È bravo ed è anche molto simpatico.
Quest’esperienza mi sta facendo crescere e sta forgiando il
mio carattere perché mi sta facendo conoscere il vero palcoscenico dei teatri:
quello che fa di te un’artista e ti prepara al lavoro di ballerina. Io non
smetterò mai di fare danza perché l’amore che mi lega ad essa è immenso. Quando
studio, quando leggo, senza rendermene conto, io danzo. Io vivo per danzare
perché la danza per me è importante come la vita stessa. Lei è legata a tutti i
miei sogni, primo fra tutti brillare su di un palcoscenico. Vorrei tanto
diventare la prima ballerina del Teatro dell’Opéra di Parigi. Ci vorrà pazienza
e determinazione ma spero tanto che diventi realtà perché Danza è Arte, è
eleganza ed è passione. Io pretendo tanto da me perché so che posso dare tanto.
Spero che quel che desidero per la mia carriera di ballerina si realizzi perché
io non smetterò mai di danzare.
Gloria Tarantino, 12 anni
La mia passione per la danza risale a quando avevo 6 anni
circa. Ho fatto la conoscenza dei Piccoli Danzatori assistendo ai loro balletti
inseriti nella programmazione del Teatro. Anch’io ho avuto le mie esperienze in
palcoscenico e tutte le volte che mi è capitato ho provato una grande paura e
molta emozione anche se alla fine sono sempre riuscita ad affrontare
perfettamente lo spettacolo. Sono entrata a far parte dei Piccoli Danzatori 4
mesi fa. Da subito il maestro mi ha fatto una grande simpatia e, adesso che lo
conosco bene, provo per lui una grande stima perché è molto bravo e
professionale. Inoltre, con i miei compagni e le mie compagne ho instaurato un
bellissimo rapporto e mi trovo molto bene.
Posso dire che quest’esperienza mi sta dando maggiore
sicurezza in me stessa e nelle mie capacità artistiche. Quando ballo le mie
gambe sono ali di farfalla e le mie braccia sono come il vento. Amo la danza e
nella mia vita ci sarà sempre posto per lei e tempo per studiarla. Per me la
danza è uno stile di vita, un modo di comportamento che dà armonia e melodia al
corpo ed alla mente. Nella mia, seppur ancora breve, carriera di ballerina ho
partecipato a diversi stage con ballerini molto famosi ed ogni volta li ho
guardati con tanta ammirazione Ciò mi ha sempre stimolato a studiare con
profonda dedizione con la speranza che un domani il mio lavoro possa portare
buoni frutti e che io possa diventare una ballerina ammirata e stimata per le
mie qualità.
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