Pensavo a Chagall

Del violino,
strumento della diaspora,
tenevano l'archetto
i tuoi allievi-bambini
e suonavano crome
tra le pause fatte per riflettere la posizione delle dita.

Luba tendeva l'arco

Inga addormentava il violino fra le mani

Mitia lo danzava nella stanza accanto.

Mentre suonavi con loro
pensavo a Chagall
e ai violini che volano
in una diaspora di solitudini.

Tratto da Gloria Chiappani Rodichevski, Volto dietro la foschia, Torino, 2003