Didjeridu. Suonare un albero,
tecniche e benefici di Moreno Papi
Torino, Musica Practica, 2005
Conobbi Moreno Papi in occasione di uno spettacolo
multimediale in cui egli partecipò, assieme a vari altri artisti.
Il fascino per lo spettacolo mi colse attraverso la
realizzazione di una piccola felicità: ero finalmente accanto ad un didjeridu e
potevo posarvi sopra la mano, mentre l'artista abbracciava il pubblico in
massaggi sonori suadenti ad un terapeutico abbandono delle ansie quotidiane.
Inoltre ero felice per il canto armonico che avevo ascoltato per la prima volta
anni prima in A moving picture, splendido balletto di Ann Ditchpurn.
Nell'intervallo cominciai a chiacchierare con Moreno Papi;
chiacchierata al termine della quale il musicista mi fece dono del suo libro: Didjeridu.
Suonare un albero, tecniche e benefici, Torino, Musica Practica, 2005.
Il didjeridu è uno strumento musicale (noto con diverse
grafie: didjeridu, didjeridoo, didgeridoo…) costituito da un tronco di
eucalipto scavato dalle termiti, con l'imboccatura modellata con cera d'api. Ma
soprattutto è lo strumento musicale proprio della cultura aborigena
australiana; infatti la superficie esterna di esso è decorata con immagini
simboliche che ci riconducono alla mitologia aborigena. Un esempio fra tutti: i
Wondjina, figure collegate al "Tempo del sogno" e presentate con
corpi allungati, volti privi della bocca e cerchiati di rosso.
E Moreno Papi? È un pubblicitario che non fa più il
pubblicitario. Infatti tredici anni fa scoprì per caso il didjeridu e capì che
valeva la pena dare una svolta alla propria esistenza. Smise la sua professione
di pubblicitario per dedicarsi allo strumento proprio degli aborigeni
australiani e a tutto ciò che ruota attorno ad esso. Il "tutto ciò
che" non comprende quindi solo la produzione di spettacoli musicali, ma
anche l'uso del didjeridu come intermediazione fra l'abitante della nostra
contemporaneità occidentale e il suo corpo: corpo fisico e "corpi"
psichico e spirituale, che devono vibrare in armonia perché l'uomo possa stare
bene. Moreno Papi spiega infatti che mette a disposizione degli altri "le
proprietà [terapeutiche] dello strumento, trasmettendo le vibrazioni sotto
forma di massaggio al fisico, alla psiche e allo spirito." E a se stesso
che cosa mette a disposizione? "Per me," spiega, "suonare il
didjeridu non significa solo emettere dei suoni entro schemi ritmici, ma
entrare in contatto anche con quegli aspetti miei più profondi che soltanto in
momenti di particolare intensità riesco a raggiungere".
Nel suo libro, Didjeridu. Suonare un albero, tecniche e
benefici, Torino, Musica Practica, 2005, l'autore ci racconta tutto questo
ed altro ancora, affrontando gli argomenti più vari: da miti e leggende che
avvolgono l'affascinante strumento aborigeno all'importanza del commercio
sostenibile; dalla bibliografia alla filmografia; dalla musicoterapia ai
seminari esperienziali condotti con la ricercatrice Monica Smith. La seconda
pare del libro, inoltre, costituisce un metodo per imparare a suonare lo
strumento grazie anche al CD di corredo, dove vengono presentati una serie di
esercizi e alcuni brani eseguiti da Moreno Papi stesso.