I cento scatti umani di Olivier Föllmi

Da via Dante a piazza Cordusio, Milano - 27 settembre 2005

Meditazione mattutina sulle rive sacre del Gange (Vanarasi, città santa degli hindu, India settentrionale)

"La non-violenza non è una virtù monacale destinata a procurare la pace interiore e la salvezza eterna, ma una regola di condotta necessaria alla società, per chi vuol vivere nel rispetto della dignità umana e progredire verso il raggiungimento della pace a cui l'umanità da sempre aspira." (Gandhi)

Se non va la montagna a Maometto è giocoforza che succeda il contrario. È quanto è avvenuto con “Saggezze dell’umanità”: non una mostra che si visita entrando nel chiuso d’uno spazio espositivo ma una mostra che prende contatto con la gente perché le stupende cento gigantografie sono collocate a cielo aperto (ed illuminate anche di notte, quindi sempre fruibili, dal 16 settembre al 24 dicembre) tra via Dante e piazza Cordusio.

Culture lontane, austerità, misticismo, inconsapevolezza, gioia, meteorologie avverse, sottigliezze d’amore: tutto questo si intreccia nelle proposta fotografica di Olivier Föllmi. Si intreccia funzionalmente al messaggio che la vita continua oltre le frontiere, le avversità, i paradossi. Ce lo dicono i colori sgargianti di alcuni abiti muliebri indiani, i gesti della ritualità religiosa tibetana, la gioia solare di giovani africani.

Mentre guardavo affascinata le cento enormi fotografie (180 x 120 centimetri) pensavo: i giganti sono scesi tra noi. I giganti dell’umanità, i giganti della saggezza. Mi riferisco ai più grandi pensatori di ieri e di oggi ( tra gli altri Gandhi, il XIV Dalai Lama, Nelson Mandela, Martin Luther King), perché è da loro che Danielle Pons Föllmi ha mutuato pensieri che accompagnano, commentandole, le fotografie esposte. Ma alludo anche ai protagonisti delle foto stesse che ci porgono il dono disarmante della loro umanità, della loro umiltà, come un inno al terenziano “homo sum”.

Una mostra, insomma, che vale la pena vedere. Anzi, data la sua struttura e i suoi presupposti, da cui vale la pena lasciarsi socializzare.

Per informazioni http://www.saggezze.com/; infomostra@saggezze.com.

Un'opportunità per i non vedenti

Ai primi di ottobre ‑ in collaborazione con l'Istituto dei Ciechi di Milano ‑ ci sarà un'opportunità anche per i non vedenti: sotto ogni gigantografia saranno installati i relativi testi in braille.

L'Istituto dei Ciechi di Milano, condividendo gli intenti della mostra, incoraggia infatti il dialogo tra realtà sociali abitualmente distanti tra loro, favorendo l'incontro e la comunicazione tra vedenti e non vedenti. Attraverso la collaborazione con A.N.U.A. e ATRIUM ha dato perciò l'opportunità ai non vedenti di partecipare a due mostre che hanno animato il capoluogo lombardo: "La Terra vista dal Cielo" nel 2004 e "Saggezze dell'umanità" quest'anno.

Dati tecnici

La mostra è strutturata all'interno di un progetto mondiale presentato da A.N.U.A. Associazione per la Natura, l'Uomo, l'Ambiente e da ATRIUM Comunicazione e Ambiente.

Si articola in un percorso di sei tappe, che si svilupperà dal 2003 al 2009, nel quale emergono sei principali grandi culture nel mondo, individuate con la collaborazione di importanti storici e accademici: l'India e la sua area d'influenza, l'Africa nera, l'America Latina, l'Estremo Oriente, il Grande Medio Oriente e infine l'Europa e i suoi prolungamenti. La conclusione del progetto sarà coronata nel 2010 da un importante libro e da una mostra.

Ha aderito al progetto" Impatto Zero" di LifeGate, per compensare l'anidride carbonica emessa con la creazione di nuove foreste, e ha scelto di utilizzare "LifeGate Energy", energia elettrica prodotta esclusivamente da fonti rinnovabili.

Vanta i seguenti patrocini: UNESCO (Commissione Italiana), Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Ministro per le Pari Opportunità, Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comune di Milano (Assessorato al Turismo, Moda & Grandi Eventi), Assodante (Associazione dei Commercianti della Via Dante).

Gli autori

Olivier Föllmi è fotoreporter e scrittore franco-svizzero. Vincitore di prestigiosi premi internazionali tra cui la “World Press Photo”, ha pubblicato 19 libri di successo, tradotti in numerose lingue. Deve la sua fama al legame tra paesaggi e personaggi, che egli riesce a catturare con i suoi scatti. Con grande sensibilità si oppone alla violenza attraverso il suo mestiere di fotografo, valorizzando l'armonia che unisce gli uomini.

Danielle Pons Föllmi è studiosa di antropologia e di spiritualità. A lei fa capo la parte letteraria del progetto. Come medico, ha esercitato in tre continenti: sempre a contatto con il dolore, ha deciso di adottare un ancora più ampio approccio umano nelle sue attività, e persegue oggi la sua ricerca umanistica presso i popoli che abbracciano i valori della compassione, della non violenza, dell’interdipendenza e della pace.