Lo Schiaccianoci ovvero la "realtà magica" di Amedeo Amodio

 

Michela Viola, Zheren Pan e Alberto Montesso nella festa di Natale. Atto I.

Studio Camera Palermo

La nascita dello Schiaccianoci 1

Lo Schiaccianoci di Amedeo Amodio. 1

I cast 3

 

La nascita dello Schiaccianoci

Quale bambino non ha mai avuto un giocattolo che ha amato tantissimo, che ha idealizzato come il suo amico più caro, che ha stretto al cuore portandoselo a letto e col quale ha fantasticato, sognato vivendo straordinarie avventure o convivendo semplici momenti della vita di ogni giorno? Lo schiaccianoci, che Clara riceve in dono il giorno della vigilia di Natale, diventa nel suo immaginario l’oggetto in cui riporre tutti i suoi sogni di adolescente ed è così che ha inizio il successo di questa fiaba diventata uno dei balletti più amati da grandi e piccini.

Variazione di Arlecchina (Noemi Arcangeli e Zheren Pan). Atto I.

Foto Studio Camera Palermo

Ispirato da un racconto noir di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann del 1819, addolcito però dalla riscrittura di Alexandre Dumas, il balletto andò in scena il 18 dicembre 1892 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo con Riccardo Drigo direttore dell'orchestra. Interpreti di quella "prima" furono l'italiana Antonietta Dell'Era e il pietroburghese Pavel Gerdt, assieme a Olga Preobrajenska e il giovanissimo Nicolaj Legat (futuro maestro di Nijinskij e di Fokine) mentre il ruolo di Clara era sostenuto da una bambina della Scuola di ballo del Teatro. Era stato il principe Vsevolojskij, direttore dei Teatri Imperiali, che aveva suggerito il soggetto al celebre coreografo Marius Petipa. Sull’onda del successo della Bella Addormentata, Petipa volle continuare la sua collaborazione con Čajkovskij, al quale propose di predisporre la musica per il nuovo balletto da mettere in scena nella stagione 1892. All'inizio il compositore non fu molto entusiasta del soggetto ma Petipa seppe convincerlo del contrario elaborando un libretto dove la vicenda rimaneva in secondo piano rispetto all'atmosfera magica che ne veniva fuori ed in cui sentimento, amore, sogno, divertimenti, prodigi venivano esaltati. Il coreografo francese, da grande uomo di teatro quale era, seppe così trovare la formula giusta affinché il cupo racconto di Hoffmann divenisse uno spettacolo di grande successo e incanto e Čajkovskij, che aveva iniziato a comporre la musica con tanta fatica, data la vecchiaia incipiente, si buttò sul lavoro con grande inventiva e rinnovato entusiasmo sperimentando nella partitura addirittura l'utilizzo di strumenti particolari per bambini e inserendo anche un coro di voci bianche. Marius Petipa, che ne aveva steso il libretto, avrebbe voluto essere il coreografo del balletto ma fu costretto ad affidare il compito a Lev Ivanov per un’improvvisa indisposizione. Del lavoro originale oggi rimane ben poco, tanti sono stati gli adattamenti personali ed, in assoluto, lo Schiaccianoci è uno dei balletti che ha più ispirato i principali coreografi di tutto il mondo, diventando, per la sue caratteristiche di favola a lieto fine e per la vicenda pervasa da un’atmosfera fatata di festa, il balletto più rappresentato durante il periodo di Natale.

Lo Schiaccianoci di Amedeo Amodio

Zheren Pan e Marco Bellone: Drosselmeier e Schiaccianoci burattino. Atto I.

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Amedeo Amodio, nella splendida e premiatissima versione del suo Schiaccianoci, che fu rappresentato al Teatro Romolo Valli di Reggio Emilia nel 1989 con la compagnia dell’Aterballetto ed a Palermo replicato in quello stesso anno al Politeama Garibaldi, privilegia, nella riproposta del suo balletto andato in scena al Teatro Massimo il 2 dicembre 2005, una visione surreale di quest’incantevole fiaba natalizia, nella quale i confini tra il mondo dell’immaginario e la realtà di tutti i giorni si fondono in un passaggio continuo da realtà a sogno e da sogno a realtà. Il presente della realtà quotidiana diventa per la piccola Clara un magico mondo di fiaba dove tutto è amplificato: dalle irreali intromissioni di giocattoli coloratissimi e sovrabbondanti, alla magia dei fiocchi di neve che l’avvolgono in un morbido abbraccio, alla tetra visione di ombre gigantesche che sembrano farla soccombere. La Clara di Amodio è un personaggio vincente e positivo poiché, pur con le sue infantili paure, vive nel suo mondo fatto di sogni e di desideri e sa perfettamente che per realizzarli bisogna crederci fino in fondo. Se il padrino Drosselmeier tesse le fila della vicenda, inventando le ombre che incutono paura, muovendo i giocattoli, creando improbabili personaggi non umani che inquietano le fantasie infantili, nel suo viaggio fantastico al di fuori della realtà quotidiana, è la giovane protagonista in realtà ad assecondarlo con la maliziosità e, nello stesso tempo, l’incoscienza dei bambini tanto che alla fine non può non guadagnarsi come giusto premio il suo principe.

Soimita Lupu e Leart Duraku nella danza araba. Atto II.

Studio Camera Palermo

Di grande efficacia per la narrazione della vicenda di questo balletto di Amedeo Amodio è la collaborazione del Teatro Gioco Vita che, con proiezioni di silhouettes, realizzate da L’Asina sull’Isola ed animate da Katarina Janoskova e da Paolo Valli, crea un ambiente surreale fatto di ombre gigantesche, che descrivono la storia di Krakatuk e la noce dura tratta dal racconto Schiaccianoci e il re dei topi di Hoffmann, in controluce dentro un grande suggestivo teatro di burattini che incanta invitati e bambini come può essere oggi l’appassionata visione per i nostri ragazzi di un bel film di avventura o di un cartone animato quando si trovano di fronte allo schermo di un cinema o di un televisore. Ma sono anche ombre che evocano paure infantili e magia di festa come quel "24 dicembre" che danza nel buio della notte della vigilia di Natale sul soffitto della stanzetta dei due fratellini o come quelle di topi mostruosi e di soldatini valorosi che accompagnano Clara durante il suo viaggio fantastico.

Lo spettacolo sfavillante e raffinato è anche una gioia per gli occhi grazie al fantasioso impianto scenico di Emanuele Luzzati che inventa paradossali, stravaganti, coloratissimi costumi, giganteschi giocattoli meccanici, mostri da incubo, trucchi magici su sfondi di sipari scuri che si aprono e si chiudono introducendo le varie successioni della storia come se fossero contenuti in tanti teatrini di burattini insieme con un fondale principale raffigurante i palchi di un teatro in cui i topi rappresentano il pubblico che assiste allo spettacolo.

Lucia Vergnano e Alessandro Calvani nella danza cinese. Atto II.

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In questo magico paese dei sogni, la coreografia di Amedeo Amodio, che è anche il regista del balletto, si dipana tra altissimi birilli, uomini neve, pacchetti di doni enormi in veloce movimento, nonni poltrone, un grottesco uomo orologio sui trampoli, un grande cavallo colorato, un topo trampolista, bambole gigantesche, orrendi topi con la propria regina dalla testa grande e pelosa, un arlecchino e un soldatino, bizzarre caricature settecentesche di invitati alla festa fino al divertissement del secondo atto quando si succedono i vari quadri della festa e spiccano a sorpresa una tazza di tè che danza con la teiera, il papageno che civetta con le pagagene ed il circo che ci fa sorridere con i suoi clowns. Il tutto in un gioco suggestivo di luci ed ombre ben reso da Bruno Ciulli e accompagnato con attenta partecipazione dall’Orchestra del Massimo diretta da Mikhail Agrest. Nei momenti più cupi, in cui la paura prevale sul sogno, la voce di Gabriella Bartolomei dà corpo ad attimi di incubo danzati su suoni emessi a ondate e sussulti mentre gli interventi musicali di Giuseppe Calì servono con efficacia ad accompagnare lo svolgimento dell’azione e i passaggi drammaturgici delle varie scene. A questo contesto di gioiosa festa partecipano le voci, cristalline e morbide come dei veri fiocchi di neve, del Coro di Voci Bianche del Teatro Massimo ottimamente diretto da Salvatore Punturo.

Michela Viola, Azzurra Schena e Marco Bellone nella danza dei mirlintoni. Atto II.

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Diversamente, rispetto a tante altre versioni, lo Schiaccianoci di Amodio è tutto impiantato sul sogno di Clara che inizia la notte della vigilia di Natale non appena i due fratellini spengono la loro candela abbracciando il cuscino nei rispettivi lettini. La piccola Clara, euforica ed emozionata, ripercorre ed idealizza tra incubi e sogni l’attesa e la gioia per la festa più importante dell’anno. Da qui ha inizio, attraverso gli occhi sognanti di una bimba, la visione luccicante della notte di Natale, notte di mistero e di magia, e il viaggio nel regno delle bambole, l’unico luogo dove è possibile vivere felici con i propri sogni. Personaggio guida della storia è Drosselmeier, un mago a tutti gli effetti, capace di dar vita a bambole, burattini, a oggetti improbabili ed a cambiare il corso degli eventi. Zheren Pan interpreta con morbida eleganza e sicurezza tecnica il sorridente, protettivo, misterioso e magico Drosselmeier che dà vita ai sogni, alle paure e ai desideri della piccola Clara, interpretata da Michela Viola, perfettamente a suo agio nel ruolo, leggera e graziosa, imbronciata e impertinente, affettuosa e volitiva, che esprime con delicatezza e naturalezza i trasalimenti infantili, le piccole gioie, le paure verso l’ignoto di una bimba. Al suo fianco il vivace e capriccioso Fritz di Alberto Montesso tutto proteso a far dispetti ed a tiranneggiare la sorellina. Entrambi mettono in evidenza ancora di più le loro doti tecniche nella successiva presenza durante il divertissement del secondo atto (la Viola nella danza dei Mirlintoni insieme con l’armonioso ed elegante Marco Bellone, impegnato anche nel primo atto nel personaggio meccanico dello Schiaccianoci-burattino, e la deliziosa Azzurra Schena, mentre il Montesso nella frizzante e divertente scena del Circo con Victoria Ignomiriello e Placido Amante). Spiccano nella festa di Natale del primo atto la dimanica Arlecchina di Noemi Arcangeli e il soldatino, tutto salti e giri, di Massimo Schettini, gli aitanti e turbinosi uomini neve di Hektor Budlla, Marco Bellone e Leart Duraku, la bella, amorevole ed autoritaria, presenza di Carla Livio e Giuseppe Riccobono, rispettivamente madre e padre di Clara e Fritz, nonché la regale Regina della neve di Soimita Lupu, successivamente flessuosamente impegnata nella danza araba con l’atletico Leart Duraku. Le danze del secondo atto mettono in evidenza le belle prove, insieme con alcuni elementi del Corpo di Ballo stabile, dei recenti giovani ballerini acquisiti dalla Compagnia del Massimo dopo le audizioni di ottobre: Hektor Budlla, Elisa Arnone e Lucia Ermetto nella frizzante danza spagnola, Lucia Vergnano ed Alessandro Calvani nello spiritoso e delicato incontro della tazza di tè e della teiera nella danza cinese, Monica Piazza e Giuseppe Bonanno con Hektor Budlla e Massimo Schettini nella scatenata danza russa, nonché i giovani ballerini interpreti già citati della danza dei Mirlintoni, del Circo e della danza araba. Un momento di grande, gioiosa e delicata danza emerge poi dal noto "Valzer dei fiori" nel quale primeggia la bella e brava Claudia Vecchi, una bambola perfetta, in coppia con l’elegante Zheren Pan, entrambi accompagnati dalle armoniose presenze di Lucia Vergnano, Daniela Lombardo, Alessandra Tinessa, Ornella Cicero, Leart Duraku, Hektor Budlla, Tommaso Renda e Gaetano La Mantia che interpreta altresì la Regina dei topi nel primo atto. Al successo dello spettacolo contribuiscono con salda professionalità il topo trampolista e l’uomo orologio dell’acrobata Sergio Lo Verde e gli otto Piccoli Danzatori del Teatro Massimo impegnati, insieme con il simpatico e divertente Benedetto Oliva che interpreta nascosto in un unico costume la coppia dei ballerini nani, nei nani giocattoli e nei nonni poltrona nonché garbati presentatori dei vari quadri del divertissement.

Vivviana Durante e Robert Tewsley nel pas de deux del secondo atto.

Studio Camera Palermo

Un grande contributo al successo di questo Schiaccianoci viene dalla presenza delle due étoiles ospiti: Viviana Durante e Robert Tewsley, accolte dal pubblico con grande entusiasmo. La Durante, classico esempio di talento italiano che lontana dal suo Paese sin da giovanissima è diventata una stella nel firmamento della danza internazionale, interpreta con grande evidenza, con classe naturale e salda sicurezza tecnica il ruolo di Clara coadiuvata dal prestante ed elegante Robert Tewsley, "principal dancer" del New York City Ballet ed eletto ballerino dell’anno nel 2002 dalla nota rivista Dance Europe.

In conclusione, non si può fare a meno di elogiare, in modo particolare, tutto il Corpo di Ballo del Teatro Massimo che con stile ed armonioso insieme dimostra la sua grande professionalità e contribuisce a rendere vivace, gioioso e accattivante lo spettacolo che riporta il tutto esaurito nelle otto recite in programma e ciò sta a dimostrare quanta popolarità ha la danza tra la gente ma anche quale grande opportunità per la valorizzazione di quest’arte avrebbero i nostri Teatri, soprattutto quelli che ancora posseggono un Corpo di ballo stabile, se cominciassero a comprendere che, in un periodo di grave difficoltà in tutto il Paese per la danza, sono rimasti purtroppo solo loro in grado di allestire spettacoli di alta qualità e di mantenere il ruolo di custodi e di naturali diffusori della tradizione del grande repertorio classico. Il Teatro Massimo possiede, in questo momento, dopo il recente innesto di giovani e bravi danzatori, un potenziale di ottimo livello. Sarebbe un grave peccato disperderlo!

I cast

Teatro Massimo, 2,3,4,6,27,28,29,30 dicembre 2005

Balletto in due atti di Amedeo Amodio, dal racconto Schiaccianoci e il Re dei topi di E.T.A. Hoffmann

Musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij

Direttore

Mikhail Agrest

Coreografia e regia

Amedeo Amodio

Scene e costumi

Emanuele Luzzati

Ideazione "Ombre"

Teatro Gioco Vita

Realizzazione "Ombre"

L’Asina sull’Isola

Interventi musicali

Giuseppe Calì

Voce

Gabriella Bartolomei

Luci

Bruno Ciulli

Assistente alla coreografia

Stefania Di Cosmo

Animatori delle "Ombre"

Katarina Janoskovà, Paolo Valli

Direttore del Ballo

Luciano Cannito

Personaggi e interpreti

Clara

Viviana Durante (2,3,4,6)

Maria Gutierrez (27,28,29,30)

Schiaccianoci Principe

Robert Tewsley (2,3,4,6)

Breno Bittencourt (27,28,29,30)

Clara bambina

Michela Viola

Fritz

Alberto Montesso

Drosselmeier

Zheren Pan

Schiaccianoci giocattolo

Marco Bellone

Madre

Carla Livio (2,3,4,6,27,28)

Anna Di Martino (29)

Patrizia Saggio (30)

Padre

Giuseppe Riccobono (2,3,4,6,27,28)

Ettore Valsellini (29,30)

Arlecchina

Noemi Arcangeli

Soldatino

Massimo Schettini

Tre Uomini Neve

Hektor Budlla, Marco Bellone, Leart Duraku

 

Festa

Invitati

Roberta Migliore, Elisa Arnone, Monica Piazza,

 

Cecilia Mecatti, Sonia Riina, Belinda Denaro, Valentina Zaja, Simona Filippone, Annalisa Tinessa, Maurizio Rosso, Giuseppe Puccio, Giuseppe Bonanno, Giovanni Simeone, Placido Amante, Benedetto Oliva, Alessandra Calvani, Tommaso Renda

Neve

Regina della Neve

Soimita Lupu

Fiocchi di Neve

Elisa Arnone, Cecilia Mecatti, Roberta Migliore, Monica Piazza, Belinda Denaro, Simona Filippine, Valentina Zaja, Lucia Ermetto, Ornella Cicero, Victoria Ignomiriello, Annalisa  Tinessa, Annalisa Bardo, Noemi Arcangeli, Lucia Vergnano, Claudia Vecchi, Daniela Lombardo

Regina dei topi

Gaetano La Mantia

Invitati Topi/I birilli

Tommaso Renda, Alessandro Calvani, Benedetto, Oliva, Placido Amante, Gaetano La Mantia

Topo trampolista

Sergio Lo Verde

Uomo orologiaio

Sergio Lo Verde

I nani giocattoli

Benedetto Oliva, Francesca Bellone, Adele Buffa, Maria Stella Pitarresi, Luana Correro, Federica Viviano, Giacomo Castellana, Salvatore Ferrara, Raoul Tennerello

I nonni poltrona

Benedetto Oliva, Francesca Bellone, Adele Buffa, Maria Stella Pitarresi, Luana Correro, Federica Viviano, Giacomo Castellana, Salvatore Ferrara, Raoul Tennerello

Divertissement

Danza spagnola

Hektor Budlla, Elisa Arnone, Lucia Ermetto

Danza araba

Soimita Lupu, Leart Duraku

Danza cinese

Lucia Vergnano, Alessandro Calvani

Danza russa

Monica Piazza, Giuseppe Bonanno, Hektor Budlla, Massimo Schettini

Mirlintoni

Marco Bellone, Michela Viola, Azzurra Schena

Circo

Victoria Ignomiriello, Alberto Montesso, Placido Amante

Valzer dei Fiori

Bambola

Claudia Vecchi

Quattro coppie

Lucia Vergnano, Daniela Lombardo, Alesandra Tinessa, Ornella Cicero, Leart Duraku, Hektor Budlla, Tommaso Renda, Gaetano La Mantia

Finale

tutti

 

Orchestra, Corpo di Ballo, Piccoli Danzatori e Coro di voci bianche del Teatro Massimo

Allestimento della Fondazione Nazionale della Danza, Compagnia Aterballetto, Reggio Emilia


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