PoesiesemèoP,
silloge di poesie

Editodame

La silloge (poesie tradotte in francese con testo italiano a fronte) raccoglie una parte delle poesie scritte dall’Autrice in lingua italiana, pubblicate su varie Testate e in varie Antologie e tradotte in francese dall’Autrice stessa.

 

Attimi 1

Instants. 1

Sax. 1

Saxophone. 1

Tazza di sapienza. 2

Tasse de sagesse. 2

 

Attimi

Suonando
attimi di sole
tra i rami.

Instants

En jouant
des instants de soleil
parmi les branches.

Sax

Mordere
passivamente
la sinuosità
dell'essere.

Saxophone

Mordre
passivement
la sinuosité
de l’être.

Tazza di sapienza

Riposano le rondini
planate lungamente
a mezzo il cielo
e l'acqua
scende a dono
dalla rosa che si flette.

Tasse de sagesse

À mi-ciel elles se reposent
les hirondelles
après un long vol plané
et l'eau
comme un cadeau descend
de la rose qui se courbe.

Le chiose di Anna Bazzo Moretti

La lirica Attimi, presente in questa pagina, è commentata alla fine della disamina della poesia Il poeta, alla quale si riallaccia e che si può leggere qui.

Dal caos primordiale il Poeta trasse ogni cosa; fece rallentare gli uragani nella loro corsa e ne separò gli elementi. Mise in cuore ai greci più tardi il verbo poiéō, nel suo cosmogonico significato di “io creo”. Così essi seppero che dalla terra e dall’acqua, dall’aria e dal fuoco ogni cosa ebbe vita e trovò un suo fine e una sua collocazione. Seppero inoltre d’aver avuto in eredità la forza di inventare – non dal nulla, ma da qualcosa che già esiste – miriadi di altre cose necessarie alla sussistenza del genere umano.

Gloria, come gli antichi e come i moderni, sente di dover chiedere alle labbra che hanno pronunciato il primo “fiat”, di farsi sue labbra per liberare e far emergere gli uragani interiori e creare a sua volta ciò che da secoli e secoli gli uomini chiamano Poesia: quel qualcosa che differisce dalla naturale trasformazione materica, e che porta in sé la voce possente e il comando per deporre gli uragani ai nostri piedi. Infatti, la stessa scintilla che ci ha plasmati ci fa catturare gli elementi del mondo sensibile e li innesta nei vasi comunicanti dell’intelletto e della psiche. Ecco le parole-germoglio: sublimi, chiare, inafferrabili, foriere di altro; ecco le immagini di una sostanza che vogliamo trarre dalla forza vorticosa e indistinta di un uragano, o far emergere dalla caldera incandescente di un vulcano, affinché siano “[…] / una scintillazione che pare casalinga/ ed invece è stellare / […]”, come magnificamente aveva intuito Andrea Zanzotto, descrivendo “gli ori di affabili corollari” nella sua lirica Altri topinabùr. Solo attraverso il linguaggio il poeta sa esprimere se stesso e sa garantire ai suoi consimili una consistenza vera, “allacciata” a tutte le voci che l’esistenza ci fa percepire. Le voci poetiche non potranno mai essere banali: scarne e asciutte, sì; semplici e quotidiane, pure. Ma ogni volta porteranno il colore e il calore del ferro incandescente della stella più grande che tramonta e ci abbacina alla sera.

Il risultato della fusione della voce di Gloria con quella del poeta è l’impeccabile sinestesia che leggiamo in Attimi. Questo micro-componimento è talmente perfetto che non ha bisogno di alcun commento, ma, come una litania solare, va ripetuto e ripetuto; semplicemente ripetuto, affinché si trasformi in un uragano di significati ed emozioni per il lettore. O per un nascente poeta.