Tersicore disseta la vita e dice no alla paura
dello straniero
Un progetto che
ridarà l'acqua alla Costa d'Avorio, grazie al Napoli Ballet
Gala
I direttori
artistici, Gennaro Carotenuto e Andrey Lyapin: La danza non ha
barriere fisico-geografiche. Ha la capacità
di unire le anime migranti
La solidarietà
non ha confini ed il "Napoli Ballet Gala"
di venerdì 8 novembre 2019 al Teatro Mediterraneo ne è una prova evidente con
ben quattro città unite nel nome dell'acqua potabile: Mosca, Pompei, Napoli e Broudoumé.
Un viaggio
incredibile che ha avuto la sua genesi mesi fa, quando Gennaro Carotenuto
(Accademia Balletto di Pompei) ha coinvolto Andrey Lyapin (Moscow Ballet La Classique
di Mosca) in un progetto di sostenibilità tersicorea
a vantaggio di una popolazione assetata.
Andiamo
con ordine proponendo le parole del direttore artistico italiano della
manifestazione:
A Broudoumé, in Costa d'Avorio,
vivono più di tremila persone che utilizzavano quattro pompe idrauliche per
l’acqua che serve per vivere, lavorare, irrigare. Le pompe furono realizzate
nel 1978 ma dal 2000 non funzionano più. Da diciannove anni gli abitanti sono
costretti ad attingere acqua all’unica fonte naturale che viene utilizzata per
tutti gli usi: questa fonte dista tre chilometri e nessuno ne ha certificato la
potabilità. Il nostro obiettivo è ripristinare le quattro pompe.
C'è poco da
aggiungere, dunque, se non l'avvio dell'ambizioso progetto coreutico a quattro
mani che porterà le stelle della danza in scena al Teatro Mediterraneo venerdì
8 novembre. Una data qualsiasi che potrebbe rivelarsi storica per tremila
bocche da dissetare! Come lo stesso Gennaro Carotenuto ha voluto sottolineare,
il "Napoli Ballet Gala"
è uno spettacolo che ha l’intento di riunire il pubblico e la città di Napoli,
in una serata di grande danza internazionale, in un momento di riflessione, di
condivisione culturale ed emotiva, attraverso una performance di grandi
danzatori ed artisti, inserita all'interno di un luogo simbolo di quel popolo
guida del mondo antico "Teatro Mediterraneo" (che al Mediterraneo
diede l’appellativo di Mare nostrum) e della loro capacità di accogliere nella
nostra terra persone provenienti dai tanti paesi del loro sconfinato impero. Un
contesto di umanità, fratellanza, solidarietà e arte, a cui possono
orgogliosamente sentirsi di appartenere tutti i Napoletani.
Da
qui l'accezione solidale della danza appannaggio delle stelle internazionali
sullo stesso palcoscenico dei giovani talenti campani scelti per l'occasione. E
non parrà strano leggere ovunque che la danza sconfigge la paura dello
straniero o che, ancora, la danza è capace finanche di unire le anime migranti.
In questi termini si spiegano anche le parole scritte e sottoscritte dai due
direttori artistici all'unisono:
Lo spirito della serata è di sensibilizzare il vasto
pubblico, a prezzi accessibili, alla bellezza, al valore e pregio culturale
della musica classica e del balletto, con gli artisti/interpreti di rinomata
fama mondiale, compresi i danzatori Principali del Teatro Mariinsky,
del Teatro Mikhailovsky, del Teatro Kremlin, del Grigorovich Ballet, del Teatro San Carlo, nel convincimento congiunto
che il linguaggio universale della musica e della danza non abbia barriere
fisico-geografiche. Gli artisti, già sensibili al tema dell'integrazione e
dell'accoglienza, si sono da subito dichiarati disposti a partecipare
all'evento, diventandone i protagonisti, entusiasmandosi all'idea della
collaborazione funzionale a dare concretezza a un progetto di beneficenza, che
riguardi una terra anche diversa dalla loro area di provenienza, consapevoli
del fatto che la liberazione dalle sovrastrutture mentali, suscettibili di
forzare cose e persone in categorie falsate e luoghi comuni, renda tutti noi
integrati e felici, parte di una comunità cosmopolita (che Napoli già
rappresenta), recuperando all'umanità dignità e decoro.
Parole
dolcissime per quelle tremila anime della Costa d'Avorio. Accompagnate anche
dalle coreografie modern jazz di Francesco Capuano con il suo "Sognatori", titolo scelto per
avvalorare ancor più la serata di gala di venerdì 8 novembre:
Viaggiare, migrare, cambiare, ha sempre fatto parte della
storia dell'uomo e della sua natura nomade; nei secoli infatti ha cercato
durante la sua vita di esplorare nuovi orizzonti, nuove terre dove poter
costruire un futuro migliore, luoghi dove poter rifugiarsi da guerre lontane o
semplicemente nuove posti da esplorare. Il viaggio ha sempre rappresentato
l'emblema del cambiamento, ed è oggi più che mai attuale, in un mondo in pieno
movimento, frenetico, instabile. "Sognatori" vuole soffermarsi
proprio su questo: sull'aspetto emozionale del viaggio, sul bagaglio di paure,
incertezze che ognuno di noi porta con sé, ma anche sulle speranze e sui sogni
di chi deve lasciare la propria terra e le proprie origini verso un futuro
ancora da conoscere.
Ma al di là di
tutti questi buonissimi propositi, ecco la danza! Cominciando dall'Ouverture
tratta dalla "Rumba degli Scugnizzi", con il Corpo di Ballo
dell’Accademia del Balletto Pompei e le coreografie di Enrico Fioretti. A
seguire il pas de deux del
secondo atto di "Swan Lake" interpretato
dai principal dancers del
Teatro Mariinsky di San Pietroburgo, Oksana Bondareva e Andrey Ermakov, con le
coreografie di Lev Ivanov.
Il programma prevede anche il pas de deux di "Diana and Acteon"
con Ekaterina Pervushina e Dmitry Prusakov nella versione
coreografica di Agrippina Vaganova. Non mancherà la
sorpresa del Tango from the ballet
"Golden Age", con in scena Marina Fadeeva e Vladimir Morozov,
griffato dallo storico direttore del Teatro Bolshoj
di Mosca Yuri Grigorovich.
Il grande repertorio sarà proposto al pubblico attraverso il pas de deux "Pas d’esclave", nuovamente
con le esibizioni di Ekaterina Pervushina
e Dmitry Prussakov, nella
coreografia di Marius Petipa
e con il grand pas de deux "Don Quixote" con
le stelle Oksana Bondareva
ed Andrey Ermakov nella
versione di Alexander Gorsky. Tornerà "The Legend of Love" con l'adagio
"Mehmene Banu and Fehrad", con il duo composto da Marina Fadeeva e Vladimir Morozov,
ancora con la mano di Yuri Grigorovich.
Seguiranno "Spring Water", sempre con
Marina Fadeeva e Vladimor Morozov, nella coreografia a quattro mani di Marius Petipa e Vasily Vainonen prima del
classicissimo ed italianissimo grand
pas de deux tratto da "Lo
Schiaccianoci" di Giuseppe Picone, con i due
interpreti del Teatro di San Carlo di Napoli Claudia D’Antonio e Salvatore
Manzo.
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