La donna? Occorre prenderla dal verso giusto
A Varese la presentazione di un volumetto sulla violenza
di genere e sul valore del rispetto
La
copertina di Prendila dal verso giusto.
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Titolo: Prendila dal
verso giusto
Autore: il collettivo "carovana dei versi | parola in
azione"
Curatrice: Ombretta Diaferia
Editore: abrigliasciolta, Varese
Collana: Percorsi
Anno: 2018
ISBN 978-88-944107-1-6
Pagine 44
Prezzo: 10,00
Prendila dal verso
giusto è il titolo del volumetto che ha festeggiato la sua uscita il 27
dicembre 2018, alle ore 18.30 presso la Società Cooperativa l’Avvenire, piazza
Milite Ignoto, 6 a Varese, alla presenza di parte del collettivo autoriale "carovana dei versi | parola in azione".
L'opera, edita da abrigliasciolta,
è la raccolta di testi (poesie, immagini e prose) composti sullo stimolo della
poesia Dietro una donna di Vladimir
Majakovskij, delle riflessioni sulla violenza di genere e degli elementi di
installazioni performative interattive in diverse azioni stanziali
contemporanee.
L'«attivAzione» è avvenuta il 6 e
il 7 ottobre 2018 a Varese e continuerà fino all'8 marzo 2019. L'intento è di
ricordare che – come spiega Ombretta Diaferia ‑
la donna è bellezza e di lei occorre avere cura quotidiana, prendendola dal
verso dell'ascolto e della comprensione, anche nelle occasioni in cui questo
non è facile.
Sono 1100 i componenti del collettivo "carovana dei
versi | parola in azione abrigliasciolta".
Coloro che fanno capo a Prendila
dal verso giusto, sono, in ordine di apparizione nel volume: Francesca
Martini, Lavinia Pizzo, Faraòn Meteosès,
Antonella Visconti, Giuseppe Ciarallo, Luigi Maffezzoli, Marco Tavazzi, Gloria
Chiappani, Alexandre Rodichevski, Ada Crippa, Luisa Sax, Sandro Sardella, Carlo
Squillante. Di seguito le loro dichiarazioni.
Francesca Martini ‑ presente nel volume con la poesia Viola, che racconta uno stupro e le sue
conseguenze – ha spiegato: «Le donne raccontano le donne e le loro storie
vissute, a volte, avendole bruciate sulla loro pelle. Narrare vicende realmente
accadute trascina in una lancinante sofferenza liberatoria nella consapevolezza
che descrivere gironi dell'inferno, ti ricorda che sei scampata ai deliri di onnipotenza
della violenza maschile e può dare a molte la forte speranza di rinascere!»
Lavinia Pizzo ‑ presente nel volume con il racconto Grigio, che evidenzia il cambio di
costume che ha investito la donna – ha sottolineato: «L'universo femminile
oscilla tra la vistosa messa in mostra di qualità esteriori ed il tacito
accondiscendere al passare inosservato. Sono trascorsi decenni, secoli dalle
storiche conquiste che hanno, si dice, "emancipato" la donna. Ma i
pesanti fardelli dell'apparire, dello scendere a compromessi, del vestire
un'identità imposta dal contesto, quelle zavorre antiche sono rimaste ben
salde. La difficoltà più grande oggi è quella di riconoscere, mascherate dietro
un'apparente libertà di espressione, le stesse subdole situazioni di limitante
ipocrisia che ingabbiavano le nostre madri, nonne, bisnonne... La
consapevolezza è la chiave della libertà: perché il suo presupposto è la
conquista, non la concessione e nemmeno il dono. Chi promette libertà inganna
il suo interlocutore; la vera indipendenza nasce da se stessi, non dalle
contingenze che il mondo prepara e propone.»
Faraòn Meteosès
‑ presente nel volume con la poesia Intifade e infibulazioni – ha dichiarato: «Preso atto che il Potere
Fallocratico è tuttora determinante nella nostra era contemporanea e che
l’Universo Femminile non si è ancora completamente realizzato, preferisco più
parlare di Umanità Consapevole: quella composta da donne e da uomini, che si
oppongono a qualsiasi tipo di egemonia e coscrizione e che uniti per il Bene
Comune, sanno in fondo, in cuor loro, come meglio agire, affinché il cosiddetto
Genere Umano possa veramente progredire, porre rimedio agli orrori/errori della
Storia, superare le discriminazioni etniche e religiose, oltrepassare le
dinamiche dei Massimi Sistemi, incluse le ghettizzazioni sessuali di ogni tipo.
È una strada in salita! E questo testo poetico è un "itinerario" e
dovrebbe servire, se lo desideriamo, anche a questo.»
Antonella Visconti ‑ presente nel volume con
l'acrostico poetico antirazzista Io appartengo
alla nazione umana e la poesia Scarpette
rosse, che confuta la morale anderseniana – ha
sottolineato: «Il progetto di PRENDILA DAL VERSO GIUSTO rientra nella mia
visione di poesia: un luogo di constatazione e di consapevolezza. La voce dei
poeti deve farsi consapevolezza collettiva.»
Giuseppe Ciarallo ‑ presente
nel volume con le poesie Un popol solo siam e Manuale minimo di sopravvivenza – ha specificato:
«Questione di grammatica. Mi domando se il maschio violento e prevaricatore,
che non rispetta la propria compagna né le donne in genere, si comporti in tal
modo per un’errata interpretazione e un uso perverso di aggettivi e pronomi
possessivi. Urge un ripasso veloce. Ripetiamo insieme: mia moglie, la mia
fidanzata, la mia compagna non è MIA, è SUA!»
Luigi Maffezzoli ‑ presente
nel volume con le poesie Dina
dell'altopiano e La ragazza – ha dichiarato:
«Considero sempre un piacere e un onore la partecipazione ai progetti di abrigliasciolta. In questa nuova iniziativa di "parola
in azione umana" ho ritrovato poeti che stimo tantissimo e veri amici e ne
ho incontrati di nuovi. Partecipo a Prendila dal verso giusto, dedicato
all’universo femminile, con due brevi ritratti poetici: il primo, ispirato ad
un fatto reale, nel quale presento una bambina costretta a giocare in un
carcere, dove si trova con la madre eritrea, avendo come loro unica colpa
l’essere nate nel paese sbagliato, storia, ahimè, di grande attualità; il
secondo è dedicato ad una donna impegnata nella società che "sa farsi
valere" senza voler perdere la sua autenticità e la sua identità
femminile. Poesie di resistenza umana, nuociono
gravemente ai malati di ogni forma di sovranismo.»
Marco Tavazzi ‑ presente nel
volume con la poesia La vita è femminile –
ha messo in risalto il valore della cultura come mezzo per raggiungere un
consapevolezza: «La lotta contro la violenza sulla donna è una battaglia
epocale, da combattere con armi culturali. Solo attraverso la cultura è
possibile cambiare la mentalità che non definisco nemmeno maschilista, quanto
piuttosto "in-umana": vede la donna come una persona di serie B,
sottoposta al controllo del maschio. Mentalità che purtroppo non troviamo solo
negli uomini, ma persino nelle stesse donne. E allora la poesia (quale forza
può essere più grande?) serve ad accendere il fuoco della consapevolezza. In
tutti.»
Gloria Chiappani ‑ presente nel volume con un'immagine
e con il racconto Lo scultore ‑
ha voluto porre l'accento sul titolo all'antologia. Se per Ombretta Diaferia è la donna a dover essere presa dal verso giusto,
Chiappani ha aggiunto un significato altro, non riferendosi solo alla figura
femminile, ma all'essere umano in generale: «Non è cosa facile, ‑ ci ha
spiegato, ‑ prenderla dal verso giusto. Soprattutto perché spesso non si
sa dove si trovi questo "giusto". L'essenziale è essere sempre in
movimento, camminare senza rinnegare il proprio bagaglio di esseri umani, fatto
d'errori, di guarigioni, di fallimenti, di vittorie, di sconfitte, di passaggi.
L'essenziale, sì, è la consapevolezza: "Homo sum, humani
nihil a me alienum puto."»
Anche Alexandre Rodichevski ‑ presente nel volume con
un'immagine e con la poesia Anima-campana che sintetizza la fragilità di una persona
ipersensibile, la cui sofferenza è tanto psicologia quanto fisica – ha
riflettuto, ampliandolo, sul concetto che dà il titolo all'antologia. Secondo
lui prenderla dal verso giusto «significa anche capire con tutto il nostro
corpo il male di chi soffre.»
Ada Crippa ‑ presente nel volume con la poesia Sorelle – accentuato l'importanza della
condivisione: «Ho accolto e aderito per il piacere di dare voce a una tematica
profondamente sentita, che mi appartiene, in una condivisione corale di
razionale consapevolezza ed empatia d’animi di un progetto coraggioso e
luminoso.»
Luisa Sax ‑ presente nel volume con le poesie Omaggio
ai nomi femminili, Femminili e Milano città – ha dato di piglio all'ironia che
la caratterizza: «Molta fuffa, poca muffa, niente uffa… sono una poeta buffa che non si tuffa (nel mare
d’inverno) ma sbuffa e ribolle in una pentola di
patate che non scuociono ma contundono. Sono schiva ma voi... schivatemi.»
Sandro Sardella presente nel volume con la poesia Un altro mondo non è una tigre di carta –
ha dichiarato: «Quando combinavo qualcosa con aria sorniona la mia mamma spesso
mi diceva: "Ti te lavori sotto come 'e patate!" I carovanieri come le
talpe di Mao che hanno ben scavato, con voci singole, hanno sortito una
coralità poetica, testimonianza di un’importante presenza culturale nella "piccina
città giardina", creativo omaggio alla poesia "Dietro
una donna" di Majakovskij (presa per il verso giusto!?)»
Carlo Squillante ‑ presente nel volume con nove poesie
– lapidariamente dice: «Poetar col verso giusto è di buon gusto.»