Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo di Napoli: il saggio finale si trasforma in spettacolo

E il direttore Stéphane Fournial manda gli allievi oltralpe

Scuola di Ballo del teatro San Carlo di Napoli: spettacolo di fine anno 2016.

© Foto Francesco Squeglia.

Quando il caldo si fa pesante e l'afa aumenta a dismisura si dice che è tempo di bilanci. Quasi a voler esorcizzare le insidie coreutiche estive dei festival più o meno credibili e dei gala à gogo. E nel turbinio di chiacchiere, così come nella ridda di uomini e donne della danza, ecco una data che potrebbe lasciare il segno più d'altre. Ci riferiamo allo spettacolo di fine anno accademico del 24 giugno 2017, quello che fino a due anni fa era chiamato il saggio della Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo di Napoli. Ovvero quel saggio dove la direttrice di un venticinquennio Anna Razzi vi aveva ripristinato finanche il passo d'addio dai romantici ricordi. Oggi quello spettacolo d'allora è diventato uno spettacolo tutto d'un pezzo, con un défilé alla parigina, una parte tecnica all'italiana ed una seconda parte pregna di repertorio che accontenta tutti perché poi, alla fine, ogni mondo è paese. E così sabato 24 giugno si va in scena dopo un anno ricco di rappresentazioni e soddisfazioni, a Napoli e fuori. Eh sì, perché uno degli imprescindibili meriti di Stéphane Fournial, da quasi un biennio sullo scranno del terzo piano del teatro, è stato l'approccio al di là delle quattro mura del suo teatro stesso. La soprintendente Rosanna Purchia gli ha pubblicamente riconosciuto da subito una svolta manageriale ed internazionale del brand della scuola di danza più antica d'Europa. E prima in Italia. Sul sito istituzionale del teatro lo stesso direttore francese ha voluto imprimere i primi record del suo ensemble che, sempre nel suo biennio, ha voluto rimpolpare fino a duecentoventi unità. Record su record, dunque. E così leggiamo a caratteri cubitali che la sua è la prima Scuola di Ballo in Italia e la più antica in Europa, quasi a rivendicare un rispetto che vada al di là dei confini regionali, interregionali e nazionali. Lo stesso Stéphane Fournial non ha mai nascosto la sua aspirazione a diventare punto di riferimento nazionale per i giovani danzatori e, tant'è, alle ultime audizioni si sono presentati sparuti gruppetti di baldi giovani provenienti dalle altre scuole di ballo istituzionali d'Italia. Mai successo prima, a detta degli addetti ai lavori!

Torniamo alla scena, ovvero il campo prescelto da Stéphane Fournial per rilanciare oltralpe la sua scuola. Il programma è di tutto rispetto e di un'insita audacia, propria del direttore. A cominciare dal défilé sulle musiche di Hector Berlioz "La Marcia dei Troiani" e la parte tecnica ispirata al balletto "Etudes" sulle musiche di Knudage Riisager della prima parte. Per poi lasciare la seconda nelle mani sapienti del repertorio amato dal grande pubblico. Un colpo ad effetto straordinario, si diceva, sia per la scelta delle immaginifiche musiche che per le coreografie salienti del tardo Romanticismo. E così ci si tuffa nel Regno delle trentadue Ombre tratto da "La Bayadère" di Marius Petipa e Ludwig Minkus del 1877, uno dei titoli più significativi dell'intera storia del balletto dove Stéphane Fournial, con un piglio sempre più lungimirante, vuole condurre i suoi baldi giovani nel solco del successo dell'ensemble che dirige. Dello stesso titolo petipiano si rappresenteranno anche la Danza dei ventagli e l'Allegro Moderato e soave. Lo spazio dedicato ai diplomandi è appannaggio invece di "Paquita", in particolare al pas de trois interpretato da Giorgia Cervone, Martina Perfetto e Gennaro Maffettone. Giusto in tempo, però, per ascoltare le musiche di Piotr Ilich Ciaikovskij e le coreografie di Lev Ivanov dall'entrata dei cigni del II atto de "Il lago dei cigni" del 1895 con ben trentanove cigni in tutù bianco e l'Odette di Sara Gison a rimpolpare il meraviglioso palcoscenico del Massimo partenopeo.

Il clima naturalmente è elettrico, in città e soprattutto nei corridoi e nelle quattro sale della Scuola di Ballo. Un clima che peraltro è già stato vissuto in altre tante occasioni quest'anno, proprio nel solco delle esperienze da maturare sul palcoscenico di ogni dove, voluto fortemente dal francese. Come del resto lo stesso direttore ha fatto con il proprio corpo da étoile giramondo. E così, in un comunicato ufficiale del Teatro di San Carlo, si segnalano le tante iniziative a cui ha partecipato con profitto la scuola, a cominciare dalla partecipazione di molti allievi al Teatro Petruzzelli di Bari nell'allestimento de "La Vedova allegra" nella stagione in corso. Così come al Teatro di San Carlo hanno potuto esibirsi ne "Le nozze di Figaro", "Achille in Sciro", "Adriana Lecouvreur", "Charodeika" e nei balletti "Lo Schiaccianoci", "Giselle", "Alice in the Wonderland" e nel flash-mob dello stesso balletto di Gianluca Schiavoni, senza dimenticare lo spettacolo "In punta di piedi" nel programma dello scorso "Autunno Danza" al Teatrino di Corte del Palazzo Reale di Napoli. E sabato 24 giugno si torna in scena, senz'altro in attesa di novità sempre più eclatanti per il futuro prossimo e remoto.

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