Serata Ratmansky apre la stagione 2013-2014 del Teatro alla Scala

Il 17 dicembre si apre la nuova stagione di Balletto con l’attesissima Serata Ratmansky

Una ripresa, un debutto e una prima assoluta: un trittico celebra l’originalità di un coreografo apprezzato e conteso da tutte le compagnie del mondo

Mick Zeni in Opera.

© Teatro alla Scala

Con Serata Ratmansky si apre la nuova Stagione di Balletti: dieci recite dal 17 dicembre al 16 gennaio, più la consueta Anteprima dedicata ai Giovani il 14 dicembre, offriranno nella stessa serata una ripresa, un debutto per la Scala e una nuova creazione: un trittico che coinvolgerà, in diverse recite, le tre étoiles scaligere e numerosi artisti della compagnia nei ruoli principali.

L’inaugurazione è infatti interamente dedicata a Alexei Ratmansky, tra i più talentuosi coreografi attuali, dallo stile originale che il Balletto scaligero ha fatto suo nel 2012, presentando in prima europea Concerto DSCH, sul Concerto No. 2 in Fa maggiore, Op. 102 di Šostakovič, ovvero D.SCH, come il compositore usava abbreviare il suo nome con lettere corrispondenti a quattro note musicali. Premio Danza&Danza come miglior produzione classica 2012, ora torna in scena al centro della serata: l’essenza della musica viene catturata nel lirismo della coppia principale (Svetlana Zakharova con Carlo Di Lanno, e in seguito Nicoletta Manni con Marco Agostino e ancora Carlo Di Lanno), nel virtuoso trio di due uomini e una donna (Alessandra Vassallo, Antonino Sutera, Federico Fresi, a cui si alterneranno Stefania Ballone, Claudio Coviello, Walter Madau), negli insiemi del corpo di ballo.

Svetlana Zakharova (qui con  Andrei Merkuriev) in  Russian Seasons.

© Foto Damir Yusupov - Bolshoi Theatre

Mai interpretato prima alla Scala Russian Seasons apre il trittico: primo lavoro di Ratmansky per il New York City Ballet (2006) sull’omonima e preesistente partitura di Leonid Desyatnikov, che in dodici sezioni, per orchestra d’archi, violino solista e voce femminile attraversa le stagioni e il calendario russo ortodosso. Costumi dai colori brillanti reintepretano in chiave moderna gli abiti folcloristici russi e i testi popolari cantati evocano storie ma soprattutto emozioni, in “una fotografia istantanea della vita” nello svolgersi delle stagioni. Sei coppie nel cast: nelle prime recite, la coppia principale vedrà Svetlana Zakharova, già protagonista al Bol’šoj, assieme all’ospite Andrei Merkuriev, e nelle successive Marta Romagna con Riccardo Massimi e con Mick Zeni.

Vertice e momento conclusivo della serata è Opera, creazione appositamente richiesta a Ratmansky per il nostro Corpo di Ballo, con musica composta per l’occasione da Leonid Desyatnikov, tra i più celebri compositori russi viventi. Debutto attesissimo: mancava da tempo al Corpo di Ballo scaligero una prima mondiale “a quattro mani” con coreografia e musica commissionate appositamente. E Alexei Ratmansky, a cui è dedicato il trittico di balletti che apre la stagione, ricambia dedicando, nel teatro simbolo dell’opera, a questo genere teatrale, la sua prima creazione per la compagnia. In scena otto coppie di danzatori più due coppie principali: al debutto Beatrice Carbone con Roberto Bolle, Emanuela Montanari con Mick Zeni. Nelle successive recite Virna Toppi con Christian Fagetti e Stefania Ballone con Massimo Murru.

L’opera, il barocco, hanno fornito ispirazione e atmosfera; non c’è una storia, ma scene e situazioni, tutto filtrato dalla moderna sensibilità musicale e stilistica che è un segno distintivo non solo di Ratmansky ma anche di Leonid Desyatnikov. Per la sua prima commissione alla Scala, pur trattandosi di balletto, Desyatnkiov ha previsto tre cantanti (soprano, mezzosoprano e tenore) e una selezione di testi da opere di Metastasio e dalle Memorie di Goldoni, che esemplificassero il variegato canone delle arie nel teatro musicale del Settecento, un “bouquet di testi” che ha musicato dandogli nuova vita e nuovi legami di senso. Nomi di primo livello per questa creazione, anche nell’allestimento: Colleen Atwood, tre premi Oscar e dieci nominations per i suoi costumi in famosissimi film di Tim Burton, Rob Marshall, Jonathan Demme, la video designer Wendall Harrington, prolifica tra Broadway, off- Broadway, opere, balletti e concerti, Mark Stanley, resident light director al New York City Ballet.

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