Intervista ad Ara Malikian, violinista di fama
mondiale e direttore del quartetto PaGAGnini
«La musica? Uno strumento che rende gli uomini felici.»
«Paganini è stato la prima rock star della storia della
musica.»
29 dicembre 2013
Al Piccolo Teatro Strehler di Milano, dal 27 al 30
dicembre 2013 è di scena PaGAGnini.
È lo spettacolo dell'omonimo, stupefacente quartetto, diretto da Ara Malikian, che incanta le platee mondiali per la sua
originalità sostenuta da un grande virtuosismo. Non a caso lo spettacolo è
sottotitolato Più che un concerto!
Incontro Ara Malikian in teatro
per un'intervista: disponibile, affabile, modesto. Sapendolo paganinianamente indiavolato sul palcoscenico, dove suona e
contemporaneamente danza e salta, mi colpiscono la dolcezza e la tranquillità
che pervadono la sua persona.
L'intervista. 1
I
PaGAGnini a Milano. 3
Collegamenti 3
Galleria
fotografica. 3
PaGAGnini non è semplicemente un concerto. È uno
spettacolo da godersi usando diverse parole chiave: contaminazione fra generi
artistici e musicali, mimo, danza, commedia, parodia, umorismo, virtuosismo,
fisicità, interazione con il pubblico. Quando ha avuto l'idea di creare uno
spettacolo di questo tipo?
Ara
Malikian.
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Poco a poco, durante l'ultimo quindicennio. La mia idea era
quella di fondere musica e umorismo, di portare un po' di gioia nei concerti
classici. PaGAGnini è infatti una mescolanza di teatro,
commedia e musica. Poi ho incontrato la compagnia Yllana,
che incarna la creatività e propone le diverse sfaccettature del mondo dello
spettacolo, e abbiamo prodotto PaGAGnini, che è indirizzato sia agli adulti sia ai bambini.
PaGAGnini
è un modo nuovo di avvicinarsi alla musica classica, spesso considerata troppo
seria o noiosa. Quali sono gli ingredienti indispensabili per far ridere usando
la musica classica?
La musica classica è meravigliosa: non la considero noiosa.
Purtroppo è il modo in cui viene presentata che non la rende attraente per i
giovani. Quando si decide di creare uno spettacolo mescolando umorismo e musica
classica, la cosa più importante è quella di curare molto bene la qualità della
parte musicale. Per quanto riguarda la parte attoriale
di PaGAGnini,
sottolineo che noi non siamo attori professionisti: facciamo del nostro meglio.
Che cosa pensa dei puristi, che considerano la musica classica
intoccabile, che credono fermamente nelle operazioni di etichettatura e
rifiutano qualsiasi contaminazione fra generi musicali e artistici?
Penso che ognuno sia libero. Siamo tutti diversi e i punti
di vista sono svariati, quindi capisco coloro che amano solo la musica classica
o solo l'opera lirica. Il mio ‑ il nostro ‑ scopo è quello di raggiungere
il grande pubblico. È triste pensare che ci sia gente che non va ad assistere a
un concerto di musica classica perché teme di non capirlo o di non sapere che
cosa fare, una volta entrata in quel mondo. I puristi stessi, quando assistono
al nostro spettacolo, si rendono conto che non è una critica: noi ci divertiamo
con la musica, non ci prendiamo gioco della musica!
Quali sono le peculiarità, artistiche in generale e fisiche in
particolare, che servono ai componenti del vostro quartetto (oltre a lei, i
violinisti Fernando Clemente e Isaac
M. Pulet e il violoncellista Gartxot
Ortiz)?
È uno spettacolo fisico, oltre, naturalmente, che musicale.
Si deve poter suonare con il corpo e sentire la musica come una danza. Sul
palcoscenico scaturisce un'energia che nei normali concerti certo non scorre;
anzi, è proibita! Oltre all'umorismo, che permea lo spettacolo, è proprio
l'energia una delle caratteristiche fondamentali.
Parliamo della parte danzata dello spettacolo. Da musicisti e
direttori d'orchestra ci si aspetta quello che potremmo definire un uso
artistico del corpo, mirato a sentire e ad accompagnare la musica per
trasmetterla in tal modo al pubblico. Voi "paGAGniniani",
invece, danzate e contemporaneamente suonate. In particolare lei, Maestro: il
suo modo di danzare mentre suona è strabiliante. Prima domanda: quanto le sue
radici (lei è di origine armena ed è nato in Libano) e i rapporti con le
diverse culture musicali hanno influenzato il suo modo di danzare e di fare
musica? Seconda domanda: com'è stato il vostro lavoro con il coreografo di PaGAGnini, Carlos
Chamorro?
Il mio modo di danzare è istintivo e non c'è una
preparazione specifica. È vero, però, che per anni ho avuto rapporti con
ballerini e sono stato molto vicino a quel mondo.
Possiamo citare lo spettacolo Caprichos Para Violín & Cuerpo?
Certo, quello è uno degli esempi.
Carlos Chamorro ha coreografato le
parti che ci coinvolgevano contemporaneamente, oltre a quella in cui Gartxot balla suonando le nacchere. Invece gli assolo sono
frutto nostro.
Il titolo dello spettacolo è improntato al nome di Niccolò
Paganini. L'avete scelto per il suo genio e la sua personalità originale? E per
che cos'altro?
Io sono un grande ammiratore di Paganini: è un mito, per me.
La scelta del nome per il gruppo e per lo spettacolo sono un tributo a lui. Lui,
che è il primo strumentista che ha improntato il concetto di spettacolo a un
significato moderno. Non dimentichiamo tutti gli aneddoti che circolano intorno
alla sua figura. Insomma, Paganini è stata la prima rock star della storia
della musica.
Ci sono altri gruppi
che uniscono musica classica e umorismo: ad esempio Le quatuor,
La framboise frivole… Ma PaGAGnini ha un plus:
maggior originalità e raffinatezza; non si tratta infatti di unire e basta, bensì
di costruire un prodotto completo e solido. Quali sono gli elementi che vi
distinguono dagli altri gruppi?
Le quatuor, nato una ventina
d'anni fa, è un ottimo gruppo.
Innanzitutto noi mettiamo una grande energia in tutto quello
che suoniamo, qualsiasi sia il genere (classico, rock…),
perché suoniamo come piace a noi. Inoltre i vari pezzi fanno parte di una
storia, a lieto fine, dove ogni personaggio è se stesso per tutto il tempo. In
questo modo il pubblico può agevolmente seguire la continuità caratteriale dei
diversi personaggi che si muovono sulla scena, identificarli, ricordarseli.
PaGAGnini
è stato rappresentato anche in un penitenziario spagnolo. Che cosa mi dice di
quest'esperienza? Ritiene che le arti rappresentino un cammino verso la
riabilitazione dei detenuti?
È
stata una delle più belle esperienze con quel tipo di pubblico. Noi abbiamo
sentito che la loro rispondenza al nostro spettacolo era sincera. Ridevano
perché era esattamente la loro necessità in quel momento: esprimevano, cioè, le
loro emozioni in modo diretto. Quindi, sì, ritengo che l'arte sia importante
per la riabilitazione. Sono convinto che ci siano sempre soluzioni per la
nostra società. Quello di cui abbiamo bisogno è cultura e arte: la vita
diventerebbe più colorata e felice. La cultura è un denominatore comune fra gli
esseri umani.
Lei ha girato, con
Emilio Aragón, un documentario sull'Armenia. Come ha vissuto
quest'esperienza?
È stata fantastica. L'Armenia è la terra dei miei nonni.
Ritrovare quella cultura è stato emozionante.
Si considera cittadino del mondo?
Assolutamente sì: non mi considero appartenente a un solo
luogo. E penso che ognuno di noi sia cittadino del mondo, anche se non viaggia:
il cervello umano è aperto e universale.
Chi è Ara Malikian?
Non lo so! È una domanda difficile…
Scopro ogni giorno cose diverse di me stesso e ogni giorno c'è spazio per
imparare e per cambiare. Vivo nel presente, non nel passato o nel futuro.
Che cos'è la musica?
È lo strumento che ci rende felici e ci può aiutare nei
momenti di difficoltà. Noi musicisti siamo degli "intrattenitori" e
non esseri superiori che si ergono sugli altri in nome dell'arte.
Che cosa pensa della musica composta con il computer?
Vale sempre
la pena sperimentare. Alcuni esperimenti andranno bene, altri meno: sta a noi
decidere ciò che è riuscito e ciò che non lo è.
I PaGAGnini
a Milano
È possibile leggere la recensione dello spettacolo milanese
(27-30 dicembre 2013) in questa pagina: http://www.morfoedro.it/doc.php?n=1784&lang=it
Su Ara Malikian: http://www.aramalikian.com/
Sul quartetto PaGAGnini: http://www.pagagnini.com/
Su
Yllana: http://www.yllana.com
Ara Malikian
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I PaGAGnini in un momento dello
spettacolo omonimo, sottotitolato Più
che un concerto!
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I PaGAGnini.
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I PaGAGnini.
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I PaGAGnini.
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