Roméo et Juliette di Sasha Waltz alla Scala

Sasha Waltz in prova con i ballerini del Teatro alla Scala (novembre 2012).

Foto Rudy Amisano © Teatro alla Scala

Il primo titolo della stagione di balletto 2012-2013 del Teatro alla Scala porta la firma di una delle figure più importanti del teatro-danza contemporaneo: Sasha Waltz. Il suo Roméo et Juliette, creato nel 2007 per l’Opéra di Parigi e mai eseguito in Italia, coinvolge eccezionalmente tutte le masse artistiche: Ballo, Orchestra e Coro, oltre a tre solisti vocali.

La “Sinfonia Drammatica” di Hector Berlioz, rivisitata coreograficamente in uno spettacolo concordemente giudicato geniale, è l’occasione ideale per confermare la tradizione avviata nel 2009: anche nel balletto, dare alla musica quel che le è dovuto. Nel 2009 sul podio della Serata Béjart, a dirigere Stravinskij e Mahler era salito Daniel Harding; nel 2010, per il Čaikovskij del Lago dei cigni, Daniel Barenboim. Quest’anno per Berlioz la bacchetta di rango sarà quella di James Conlon.

Ispirata dalla “Sinfonia Drammatica” di Berlioz, Sasha Waltz trae ispirazione dalla forza della musica per affrontare coreograficamente la storia degli amanti di Verona. Esplorando i legami tra amore e morte, in una dimensione volutamente atemporale, il linguaggio emozionale e astratto di Sasha Waltz traduce le sfumature dell’opera di Berlioz. L’allestimento essenziale, bellissimo, esalta l’intensità drammatica.

Debutto previsto per il 19 dicembre - annullato per sciopero - e repliche fino all’8 gennaio, Roméo et Juliette ha avuto anche la sua Anteprima dedicata ai giovani, domenica 16 dicembre alle ore 20, andata esaurita nel giro di poche ore; lo stesso giorno, alle ore 18, è stato programmato l’incontro di approfondimento, per il Ciclo “Prima delle prime – Balletto”.

Il pubblico scaligero, che negli anni ha seguito le versioni del repertorio classico (da Cranko, Nureyev e MacMillan, tutte sulla musica di Prokof’ev) entrerà in un nuovo mondo creativo, in una personalissima riflessione sullo spazio scenico, sull’uso del corpo e della fisicità, in una dimensione musicale del tutto inedita, per la presenza imponente della “Sinfonia Drammatica” di Berlioz.

E il Corpo di Ballo, avvicinandosi per la prima volta alla creatività teatrale e coreografica di Sasha Waltz, darà vita a un inedita interpretazione della tragedia degli amanti veronesi.

Differenti cast si alterneranno nelle recite previste fra dicembre e gennaio: alla prima assoluta all’Opéra di Parigi e alla ripresa del maggio scorso questa “opera coreografica” vide protagonisti le étoiles Aurélie Dupont e Hervé Moreau nei ruoli di Giulietta e Romeo. Gli stessi artisti saranno ospiti anche delle recite di apertura al Teatro alla Scala accanto al primo ballerino scaligero Mick Zeni nel ruolo di Padre Lorenzo: l’anteprima dedicata ai giovani del 16 dicembre, la prima rappresentazione del 19 dicembre (annullata per sciopero) e le repliche del 28 e 29 dicembre.

Dal 30 dicembre (Invito alla Scala) nei ruoli principali debutteranno la solista Emanuela Montanari e il primo ballerino Antonino Sutera, che saranno in scena anche nelle recite del 2, 5 e 8 gennaio, sempre accanto a Mick Zeni nel ruolo di Padre Lorenzo.

Sempre a inizio gennaio (3 e 4), si assisterà a un ulteriore debutto, affidato ai primi ballerini Petra Conti, Eris Nezha e Alessandro Grillo, rispettivamente Giulietta, Romeo e Padre Lorenzo.

Per tutte le rappresentazioni, accanto al Coro del Teatro alla Scala diretto da Bruno Casoni, tre voci soliste: Ekaterina Semenchuk (mezzosoprano), Leonardo Cortellazzi (tenore) e Nicolas Cavallier (basso), nel ruolo di padre Lorenzo che già ha interpretato nel 2012 all’Opéra di Parigi.

Sul sito http://www.teatroallascala.org si trovano cast data per data, soggetto, libretto e video intervista alla coreografa.

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