Notti bianche/bianchi giorni: la scultura dialoga con la scena al Teatro dei Filodrammatici di Milano

Un momento dello spettacolo Notti bianche/bianchi giorni.

© Foto Maria Vittoria Gozio

L’arte va in scena e il palcoscenico si metamorfosa in luogo privilegiato di contaminazione fra forme di espressione artistica differenti. È davvero un riuscito esempio di incontro fra le arti, l’esposizione Notti bianche, bianchi giorni, in scena (è proprio il caso di dirlo) al Teatro dei Filodrammatici di Milano; la mostra costituisce peraltro il penultimo appuntamento del “Progetto Atélier”, nato da un’idea di Fabrizio Visconti e curato da BC Studio con l’obiettivo di trasformare il Teatro dei Filodrammatici in sincretico ambito di interazione e dialogo fra arti visive e arti sceniche.

Angelo di Davide Dall'Osso.

© Foto Maria Vittoria Gozio

L’esposizione attuale (che il teatro ospiterà fino al 28 marzo 2010), si sviluppa intorno alle suggestive opere di un artista originale, caratterizzato da un approccio prettamente interdisciplinare: Davide Dall’Osso, attore e ‑ in seguito ‑ realizzatore di istallazioni scultoree contaminate da performance teatrali. Le sculture di Davide Dall’Osso si snodano dall’ingresso del teatro sino al palcoscenico, sospese in un virtuale non luogo al di là degli steccati delle distinzioni settoriali: è un flusso continuo di ballerine, esseri umani, inafferrabili trasparenze vibranti di leggerezza e movimento. Il riferimento alla trasparenza è tutt’altro che metaforico e si rifà direttamente all’originale metodo di lavoro di Dall’Osso. Sul modello originario – realizzato in creta ‑ l’artista applica dei fogli di metacrilato che vengono in seguito modellati con la fiamma in base a un metodo sottrattivo; l’essenza delle istallazioni scultoree (queste forme aeree che sembrano intessute di ragnatele) consiste infatti nel movimento che le sottende: un movimento taciuto, implicito (ma non per questo meno evidente), che nasce proprio dall’incompletezza, dagli arti mancanti di questi fragili, ectoplasmatici personaggi. Il risultato è un flusso continuo di figure, evanescenti abbozzi materici, che conducono direttamente sul palcoscenico, divenendo parte integrante della rappresentazione teatrale (in scena dal 12 al 14 marzo) realizzata da Fabrizio Visconti sul tema dostoevskiano delle “Notti bianche”. Lo spettacolo si sviluppa sul filo del racconto ‑ ironico e a tratti onirico ‑ di un viaggio compiuto da sessanta “sognatori” odierni, partiti da Mosca a gennaio per festeggiare nella lontana città di Jelez i 150 anni dalla nascita di Anton Checov. Sul palcoscenico del Filodrammatici, “tre personaggi in cerca di un sogno” narrano una sorta di sonnambulismo collettivo attraverso lande desolate, che si interrompe bruscamente a contatto con la realtà: il tema dello stridente contrasto fra sogno e realtà costituisce il delicato fil rouge che connette la rappresentazione all’originaria matrice dostoevskiana, creando un perfetto continuum tematico.

Ole gruppo di Davide Dall'Osso..

© Foto Maria Vittoria Gozio

 

Notti bianche/bianchi giorni

Istallazione scultorea e dialogo con la scena di Davide Dall’Osso

Mise en scène di Fabrizio Visconti

12 marzo-28 marzo 2010

Teatro dei Filodrammatici di Milano

L’istallazione scultorea sarà visibile al pubblico tutti i giorni dalle ore 17 alle 19.30 (la domenica dalle 14.30 alle 16)

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