La stagione autunnale 2008 della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana
I musicisti siciliani offrono il loro contributo artistico per solidarietà
verso l’Istituzione musicale palermitana
Si è svolta
giovedì, 9 ottobre, presso la
Sala degli Stemmi del Politeama Garibaldi, la conferenza
stampa di presentazione della stagione autunnale 2008 della Fondazione Orchestra
Sinfonica Siciliana rimodulata per ovviare ai gravi problemi finanziari in cui
si dibatte, ormai da diverso tempo, l’Istituzione musicale che rappresenta, da
un cinquantennio, la Sicilia
in campo sinfonico.
Il punto di forza
del programma (periodo ottobre-dicembre 2008) risiede nell’altruistica e
significativa presenza di tanti artisti siciliani che vi partecipano a titolo
totalmente gratuito, a testimonianza dell’amore che c’è in ciascuno di loro
verso l’Istituzione sinfonica più importante della Sicilia ed è il giusto
premio al coraggio dimostrato dai vertici della Fondazione nel volere, pur in
un momento di grande difficoltà, trasmettere ugualmente un messaggio di
vitalità, coscienti di essere oggi gli unici depositari di un storia artistica
che, dopo cinquant’anni, non può andare dispersa. È, anche, un appello nei
confronti delle Istituzioni politiche di voler considerare il valore dello sforzo
che sta compiendo la
Fondazione per risanare la sua situazione finanziaria. Con
questo atto di fede e fedeltà, che trova uniti i musicisti siciliani, si
consolida, pertanto, la speranza di vedere risorgere l’istituzione in preda,
ormai da troppi anni, ad un lento declino. Bisogna dare atto che l’attuale
dirigenza si sta battendo strenuamente affinché l’esistenza dell’Orchestra non
venga mai messa in dubbio nemmeno nei momenti difficilissimi in cui la sua
stessa sopravvivenza sembra essere in grave pericolo. In questi casi, l’unione
ed il consenso di tutte quelle parti che operano per l’esistenza della
Fondazione sono elementi indispensabili per superare tutte le difficoltà ed il
clima che si respira dentro l’Istituzione sinfonica in questo momento sembra,
pur in presenza di mille problemi, di serena condivisione e di grande
collaborazione.
Scorrendo il
programma bisogna, anzitutto, sottolineare come, pur non presentando nomi di
artisti altisonanti, lo stesso riveli una sua forte valenza di impatto artistico
e di particolare significato che va al di là dell’ambito prettamente locale ma
che dovrebbe essere additato quale simbolo di esempio a livello nazionale in
quanto di necessità fa virtù. Riuscire ad operare validamente senza ricorrere
all’artista di grido va a merito della Fondazione ed è motivo di orgoglio e di
stimolo sia per gli operatori che per il pubblico che potrà conoscere così
nuove realtà artistiche, peraltro, tutte siciliane. E, poi, già in questo
programma c’è quasi un’anticipazione di quello che sarà il futuro della
Fondazione e cioè l’apertura, come hanno specificato sia il Sovrintendente,
Ester Bonafede, che il Direttore Artistico, Giuseppe
Cataldo, verso nuove forme artistiche. È il caso del concerto, diretto da
Alberto Veronesi, con protagonisti i cantanti: Silvia Bertolani,
Alessia Sparacio, Adriana Di Paola, Nicola Paisaniello, Nicola Alaimo e
Salvatore Selvaggio impegnati in arie d’opere da Bizet a Donizetti, da Leoncavallo a Puccini, Verdi, Rossini, Vivaldi (17,18,19
ottobre) o l’esecuzione in forma di concerto (12,13 novembre) dell’opera Elisir d’amore di Donizetti, diretta da
Danilo Lombardini, con i giovani solisti di Operalaboratorio (Valentina Vitti, Giulio G. Pelligra, Marco F. Romano, Salvatore Grigoli
e la diciassettenne Federica Alfano: una recente scoperta tra gli allievi
dell’Istituto Regina Margherita di Palermo). L’opera si avvarrà della
partecipazione del Coro del medesimo Istituto palermitano, diretto da Fabio Ciulla e Salvatore Scinaldi, in
un’esperienza sicuramente importante per i suoi sessanta componenti che non
potrà mai essere dimenticata in quanto li vedrà protagonisti di un evento
straordinario che, magari, per alcuni di loro potrà, forse, significare la
prima tappa di un futuro luminoso in campo artistico.
L’attenzione alla
creatività dei compositori siciliani è anche una delle peculiarità del
programma della stagione autunnale con tre prime esecuzioni assolute dedicate
al Cinquantenario dell’Orchestra Sinfonica Siciliana. La prima è di Ruggiero Mascellino (Quattro
Canti) nel concerto inaugurale della stagione sinfonica d’Autunno, diretto
da Alberto Veronesi (10,11,12 ottobre), insieme all’esecuzione de’ Il terzo fuochista sempre dello stesso
compositore alla fisarmonica, a cui seguiranno Diversions per la mano sinistra e orchestra di Britten
(pianista Giuseppe La Licata)
e la Sinfonia n.
3 di Brahms. La seconda, nel concerto diretto da
Alberto Veronesi con il mezzosoprano Alessia Sparacio
(24,25,26 ottobre), è di Tiranno (De iucundidate rerum naturae),
con, a seguire, sinfonie d’opere di Verdi e Rossini e la Sinfonia n. 2 in re magg. Op.73 di Brahms. La terza, infine, è di Andrea Muratore, anch’egli
nel doppio ruolo di compositore e interprete al vibrafono, per il Concerto per vibrafono e orchestra n. 1,
con la direzione di Giuseppe Cataldo (21,22,23 novembre) che prevede un
programma completato da Siciliana di
Taormina e dal Concerto per vibrafono e
Orchestra (To Mary and Son Love) di Giuseppe Mazzamuto nella veste, altresì, di solista al vibrafono.
Completerà l’attenzione ai compositori siciliani l’interessante programma del
31 ottobre e 2 novembre, quando l’Omniart Trio,
composto da Massimo Barrale, Ferdinando Caruso e Ruggiero Mascellino,
con Alberto Veronesi direttore, eseguirà Valzes e Chansons di Gaetano Randazzo, a cui seguirà la Sinfonia n. 1 in do minore op.68 di Brahms.
Nei giorni 7,8,9 novembre Alberto Veronesi dirigerà, inoltre, il Notturno di Schmitz
e la Sinfonia n.
9 in do maggiore D 944 (“La grande”) di Schubert mentre un concerto
commemorativo verrà dedicato all’anniversario della scomparsa di Michele Bonanno, Prima Tromba dell’Orchestra Sinfonica Siciliana,
(14,15,16 novembre) con Salvatore Magazzù (direttore
e tromba solista) e Maria Gloria Ferrari (pianoforte). In programma l’ouverture dal Franco Cacciatore di Weber, il Concerto
in la maggiore n. 23 per pianoforte e orchestra K 488 di Mozart, il Concerto per tromba e orchestra di Hummel e la
Sinfonia n. 2 in re maggiore op.36 di Beethoven.
Carmelo Caruso dirigerà il Concerto per
due pianoforti e orchestra K 365 di Mozart con i pianisti Gianfranco
Pappalardo Fiumara e Daniele Petralia (28,29,30
novembre) mentre Gaetano Cuccio Pellegrini sarà il direttore di un concerto
tutto dedicato a Pergolesi (5,6,7 dicembre) con solisti
Massimo Barrale (violino), Claudia Munda (soprano),
Lorena Scarlata (contralto). In programma la Salve Regina, per soprano, archi e cembalo, il Concerto in si bemolle maggiore per violino,
archi e basso continuo e lo Stabat Mater per
soprano, mezzosoprano, archi e basso continuo. Giuseppe Cataldo (19,20,21
dicembre) dirigerà, infine, l’ouverture
de La sposa venduta di Smetana e la
Sinfonia n. 5 in si bemolle maggiore D.485 di
Schubert per l’appuntamento finale della stagione autunnale dell’Orchestra
Sinfonica Siciliana.
La conferenza stampa del 9 ottobre 2008
Come si è arrivati
a questa sorprendente e stimolante nuova proposta di programma sta tutto nelle
dichiarazioni del Sovrintendente, Ester Bonafede, che
parla di momento di trasfigurazione, di pacifica rivoluzione insieme a tutti
quelli che credono nel percorso di risanamento intrapreso dalla Fondazione. Il
Sovrintendente ha voluto, anzitutto, fare una piccola anticipazione sui tanti
progetti che la Fondazione
intende mettere in cantiere nella stagione 2009. Saranno eventi, inusuali per
l’attività dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, ma che ben si adattano al
palcoscenico del Politeama Garibaldi e che fanno, comunque, parte della tradizione
del teatro, nel passato aperto a varie forme di spettacoli musicali. Le novità
saranno inserite gradualmente nella programmazione sinfonica normale, quale
significativo segnale di innovazione nella produzione e con lo scopo di
rinnovare il consenso del pubblico, avvicinare i giovani e tutta quella gente
che per motivi vari non è in grado di godere della bellezza e della ricchezza
che può donare la musica. Il pubblico, infatti, è la misura del successo per
un’istituzione musicale ed allora è indispensabile che sia coltivato. Per far
ciò bisogna avvicinarsi ai bisogni della collettività senza avere steccati di appartenenza.
A parere del Sovrintendente, infatti, sono stati, soprattutto, i giovani a
rimanere distanti in questi anni dalla Fondazione. Pertanto, la finalità della Orchestra
Sinfonica Siciliana deve essere quello di collegarsi con la società e far in modo
che l’arte e la musica ritornino ad essere il valore educativo che serve a
formare le coscienze dei giovani. Tra gli annunci del Sovrintendente c’è quello
di un accordo in itinere con l’Università degli studi di Palermo attraverso un
percorso di offerta diversificata (dalla lirica, all’operetta, al teatro, alla danza)
che consentirà nuove coniugazioni e permetterà a molti giovani di vivere dentro
il teatro non solo come fruitori. Essere, oltre quello che sinora si è fatto, diventa
a questo punto anche un’importante opportunità di crescita soprattutto per le
nuove generazioni. Sono previste, inoltre, sinergie con altre istituzioni
culturali e convenzioni con tutti coloro che vorranno avvicinarsi alla
Fondazione. Con il Direttore del Conservatorio, Carmelo Caruso, è stato avviato
un discorso per un protocollo di intesa, mentre c’è l’intenzione di studiare
forme di collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti e le Facoltà di
Lettere ed Architettura dell’Università. Tra le nuove forme di spettacolo da sperimentare
un posto importante potrà avere la danza che è un’arte che esprime sentimenti
ed emozioni e, in una città dove poco spazio viene ad essa dedicato, non
potrebbe che diventare un messaggio vincente. In una programmazione futura con
i giovani e per i giovani, tra l’altro, c’è anche l’idea di un progetto di
piccoli danzatori che potranno fare esperienza in un teatro dove sono presenti
ben due sale ballo.
Il Sovrintendente,
quindi, ha ribadito che la scelta di variare in corso d’opera un programma già
varato, come quello della stagione autunnale, vuole, dunque, essere un segnale di
cambiamento e che lo stesso ha trovato concorde il Presidente ed Consiglio di
amministrazione della Fondazione di fronte al dubbio della sopravvivenza dell’Orchestra
Sinfonica Siciliana e nel momento in cui ha avuto assicurazione che la vita
dell’Istituzione sarebbe stata garantita per il futuro. D’altronde, quando oggi
vengono fatti tagli alla sanità, servizio indispensabile per il cittadino, si
corre ovviamente il pericolo che, a maggior ragione, gli stessi possano
riguardare anche le istituzioni musicali. Il Sovrintendente ricorda che si è
insediata il 4 ottobre dello scorso anno ed ha lavorato incessantemente affrontando
giornalmente mille problemi per scongiurare il dissesto della Fondazione ed è
orgogliosa di aver avviato il risanamento della stessa grazie anche
all’appoggio avuto dal Presidente, dal Consiglio di Amministrazione e dal
Direttore Artistico che hanno sposato la causa in modo positivo. E, in
conclusione, il segnale più bello è, poi, quello dimostrato da tutti coloro che
saranno protagonisti della stagione sinfonica autunnale in quanto, rinunciando spontaneamente
ai propri emolumenti, hanno dimostrato di voler fermamente credere nel
cambiamento che esiste in atto nella Fondazione.
Nel corso della
conferenza stampa, è intervenuto, successivamente, il Direttore Artistico,
Giuseppe Cataldo, il quale ha sottolineato la criticità economica del momento
ed espresso il disagio che si prova quando si deve accantonare un programma già
predisposto, ritenendo, però, che l’emergenza può diventare motivo di crescita
e di stimolo. Parole di apprezzamento ha avuto, inoltre, il Direttore Artistico
per il senso di solidarietà e di affetto dimostrato da tutti coloro che hanno
aderito al progetto a titolo gratuito consentendo, in una situazione di grande
difficoltà, di far emergere la forza dell’Istituzione. Per quanto riguarda il
futuro concorda, tuttavia, con il Sovrintendente sulla ideazione di nuove forme
di esecuzioni come ad esempio la lirica in forma di concerto, la commissione di
nuovi lavori con particolare attenzione ai compositori siciliani ed in ogni
caso una formulazione di programma che metta sempre l’Orchestra Sinfonica
Siciliana al centro dell’attenzione.
L’intervento del
Consigliere di Amministrazione, Elisabeth Smith, ha messo in risalto la sua
incondizionata fiducia sul futuro della Fondazione ed il suo apprezzamento
sull’operato del Sovrintendente mentre, per quanto riguarda la partecipazione
dei giovani solisti (tutti siciliani) di Operalaboratorio,
dopo aver fatto una carrellata sul passato, ha segnalato, malgrado la giovane
età, la già brillante carriera di ciascuno di loro facendo presente che l’esecuzione
dell’Elisir d’amore si avvarrà della
sponsorizzazione della Sartoria Pipi che renderà la forma di concerto un po’
più vivace ed ha anticipato che le prove dello spettacolo saranno aperte alle
scuole a partire da venerdì 17 ottobre.
Un grato
ringraziamento è stato, quindi, rivolto dalla Preside dell’Istituto Regina
Margherita, Concetta Genualdi, alla Fondazione per
l’onore dato agli allievi dell’Istituto di poter fare un’esperienza così
importante e formativa in palcoscenico, mentre il Direttore stabile, Alberto
Veronesi si è complimentato con lo staff dirigenziale e ha ringraziato tutti
coloro che hanno contribuito al programma, dagli artisti ai giovani interpreti,
ai compositori siciliani dichiarandosi convinto che si è in presenza di una
svolta dalla quale intravvede una grande rinnovato futuro per l’orchestra.
Un forte atto di
protesta è stato quello, poi, rivolto dal Direttore del Conservatorio, Carmelo
Caruso, riguardo l’indifferenza che alberga da ogni parte sul destino delle
orchestre italiane ed, in particolar modo, riscontrato dalla scarsa sensibilità
che denota la città di Palermo nei momenti di difficoltà delle istituzioni
musicali conseguente, anche, probabilmente al messaggio ingannevole che la
cultura non alimenta lavoro. Pur sapendo che molte orchestre sono in procinto
di chiudere nessuno se ne cura. L’Orchestra Sinfonica Siciliana va
salvaguardata perché, oltre ad essere stata una delle prime orchestre italiane
nate nel dopoguerra, ha una gloriosa storia artistica. Il M°
Caruso ha, inoltre, dichiarato che bisogna dire basta ad una certa politica che
rivolge i suoi tagli verso la direzione sbagliata dimostrando in tal modo ignoranza
ed irresponsabilità. Bisogna ritornare ai valori dell’arte ed a tutti coloro
che la negano, accettando passivamente il danno che si sta arrecando alle
istituzioni culturali, ricordare che è un danno che fanno a loro stessi e non
soltanto all’Orchestra Sinfonica Siciliana. Nel suo intervento, infine,
condanna il disegno di legge del Ministro Bondi segnalando il pericolo che
presto in Italia finiranno per esistere soltanto due orchestre: quelle della
Scala e dell’Accademia di S. Cecilia con grave danno per la sopravvivenza di
migliaia di lavoratori. Per questo ritiene di alto valore il segnale che nasce
oggi dalla Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana perché è giunto il momento di
dimostrare solidarietà, sensibilità, responsabilità, attaccamento e
professionalità ricominciando magari da zero.
Il direttore
d’orchestra, Gaetano Cuccio Pellegrini, ha ricordato, quindi, che l’Orchestra
Sinfonica Siciliana, come tutte le istituzioni artistiche e culturali, fa parte
dell’identità dei popoli, dei luoghi e della collettività e, forte della sua
esperienza dirigenziale presso fondazioni e festival similari, ha auspicato che
l’orchestra, in quanto bene culturale rappresentativo della Sicilia, sia
presente non solo presso i luoghi deputati ma anche nei luoghi (come ad esempio
il Teatro Antico di Taormina) maggiormente significativi e frequentati dai
tanti turisti che ogni anno affollano l’Isola.
All’auspicio del M° Cuccio Pellegrini, si allinea il Sovrintendente, Ester Bonafede, la quale fa presente di aver investito
l’Assessore Regionale ai Beni Culturali sul tema della mobilità e spera di
poter fare esibire l’anno prossimo l’Orchestra nel circuito dei Teatri di
pietra. Il Sovrintendente, infine, ribadisce la volontà di aprire a nuove forme
di spettacolo come l’operetta e la danza che ben si adattano al palcoscenico
del Politeama e concorda con l’intervento del M°
Caruso intuendo che il pericolo non solo incombe sulle istituzioni musicali ma
lede, anche, i diritti individuali dell’uomo. Conclude, infine, la conferenza
stampa ribadendo l’importanza di dimostrare, in questo momento, di essere vivi,
operativi e vitali e di continuare a creare cultura all’interno della
Fondazione ricordando che molto si potrà fare sfruttando anche le altre sedi fruibili
quali: Villa Napoli dove potranno aver luogo progetti formativi ed i locali
della Galleria d’Arte Moderna recentemente restituiti alla fruizione della
stessa.
In conclusione, è,
pertanto, da lodare lo sforzo di rinnovamento ed il coraggio che alberga negli
attuali amministratori della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana fermamente
finalizzato a tracciare un percorso di risanamento indispensabile per
consentire di riportare l’Istituzione agli alti livelli artistici che le
competono. L’apertura in futuro, come dichiarato dal Sovrintendente e dal
Direttore Artistico nel corso della conferenza stampa, verso nuove forme di
spettacolo e la ricerca di sinergie con altre Istituzioni, unitamente all’intenzione
di concorrere all’educazione ed all’inserimento in campo artistico dei giovani,
non più considerati soltanto fruitori bensì anche protagonisti in prima persona
dell’evento culturale, non potranno a questo punto che giovare all’immagine
della Fondazione in modo da reinserirla in un circolo virtuoso che le
consentirà di acquisire una nuova fisionomia artistica e, conseguentemente, un
rinnovato consenso da parte del pubblico che è, alla fine, il principale
destinatario del servizio culturale offerto.