Vladimir Derevianko. Presenza, di Antonio Capestro

Assolo del grande ballerino russo in un quadro dell'architetto fiorentino.

"Non ho voluto ritrarre la danza, ma l'umana essenza."

Vladimir Derevianko. Presenza di Antonio Capestro.

© Foto dell'autore, Firenze, 2008

 

Una personale di Antonio Capestro è stata allestita, dal 20 al 27 luglio 2008, nell'ambito della seconda edizione dello stage internazionale di danza Danser ensemble ‑ Danzare insieme, a Borgo Cardigliano di Specchia, antica manifattura di tabacco nel cuore dell’altopiano delle Murge.

Architetto di origine salentina, Antonio Capestro è docente di Progettazione architettonica e urbana alla Facoltà di Architettura di Firenze. E pittore.

I suoi dipinti, di grandi misure, ruotano attorno ai temi di presenza-assenza, velocità-lentezza, l'ibrido, il doppio, l'intenso, il sensuale, come lui stesso racconta mentre mi conduce in visita guidata alla sua personale.

Se volessi cercare di sintetizzare la sua arte con un'espressione, direi che si sviluppa sotto l'egida della fierezza coreografica. Perché Capestro coreografa i protagonisti dei suoi quadri. Ne coreografa l'interiorità, avendola prima filtrata attraverso le proprie intime maglie. Questo suo modo d'essere lo possiamo a buon diritto definire progettazione: Capestro ausculta, infatti, i propri ritmi interiori che modulano la presenza-assenza, il vicino-lontano, il pieno-vuoto per farne il mezzo con cui analizzare i soggetti che ha intenzione di dipingere. È questa l'analisi che precede ‑ e che ne è il presupposto indispensabile ‑ la progettazione. E alla progettazione segue la costruzione artistica.

Antonio Capestro coreografa l'interiorità dei soggetti dipinti, ho detto. E lo fa con fierezza. Perché lui è fiero, intrepido, cioè afferma con determinazione il risultato del suo sintonizzare la propria interiorità con i modelli che sceglie. Un esempio è il quadro Vladimir Derevianko. Presenza.

La sera del 25 luglio 2008, Derevianko ‑ che ha tenuto una masterclass presso Danser ensemble ‑ Danzare insieme ‑ ha visitato la mostra di Antonio Capestro, soffermandosi in particolare sul quadro che lo rappresenta.

Durante il conversare Derevianko-Capestro, quest'ultimo ha sottolineato di aver colto, nel ballerino, innanzitutto l'uomo costantemente presente a se stesso. La posa, che ne ricorda nitidamente una da L'Uccello di fuoco di Uwe Scholz, è giocata su una significativa torsione del busto e su una mano fuori campo. A chi conosce la posa scholziana, salta all'occhio e all'intendimento l'assenza di quella mano. Ove si domandi il motivo di quell'esclusione, viene in soccorso Antonio Capestro che spiega come non abbia voluto ritrarre la danza, ma l'umana essenza. "La società contemporanea," chiosa l'architetto, "aspira a svolgere il tema della presenza in tutte le sue forme. La rincorre coadiuvata dalle nuove modalità di comunicazione indotte dalle attuali tecnologie. È quanto emerge da ricerche e riflessioni che da tempo svolgo nella professione e nella vita. Ma quanto è reale questa presenza? E la sua ubiquità non ritrae forse una apparente presenza che coincide con l’assenza? A questo penso continuamente. L’intermittenza dei due concetti, al di là della connotazione di positività o negatività, mi riporta ad un tema per me centrale: può esistere una essenza della presenza? E riuscire a fissarla diventa una esperienza catartica dal momento che spesso sono impigliato in una condizione di assenza. Il ritratto di Derevianko ha rappresentato un tentativo di esprimere questa condizione. Lui l’ha individuata subito quando ha guardato con me per la prima volta il quadro e dopo un breve silenzio ha detto 'Mi piace' riconoscendosi. Mi ha gratificato molto questo scambio di opinioni breve come l’attimo esistenziale che ho cercato di rappresentare."

Il servizio fotografico che segue è di Antonio De Pascalis.

Al centro Vladimir Derevianko, a destra Antonio Capestro, a sinistra Gloria Chiappani Rodichevski.

© Foto Antonio De Pascalis, Borgo Cardigliano di Specchia (Lecce), 2008

© Foto Antonio De Pascalis, Borgo Cardigliano di Specchia (Lecce), 2008

© Foto Antonio De Pascalis, Borgo Cardigliano di Specchia (Lecce), 2008

© Foto Antonio De Pascalis, Borgo Cardigliano di Specchia (Lecce), 2008

© Foto Antonio De Pascalis, Borgo Cardigliano di Specchia (Lecce), 2008

Alexandre Rodichevski si staglia contro l'opera di Capestro, Valentina.

© Foto Antonio De Pascalis, Borgo Cardigliano di Specchia (Lecce), 2008