The Royal Ballet School a
Palermo
La danza come missione tra le
finalità dell’Associazione Stage Centro Danza
Nata nel 1989,
l’Associazione Stage Centro Danza di Palermo, diretta da Caterina Girgenti e da Melissa Mackie, insegnante di danza classica, diplomata presso la Royal Ballet School
di Londra, è un centro di formazione pluridisciplinare che offre ai
propri allievi un ampio programma di studio per le differenti tecniche di
danza, dalla propedeutica al professionismo, unito alla ricerca per l’espressività
ed il teatro.
Grazie
all’Associazione Stage Centro Danza é giunto ormai al suo quinto anno
l’appuntamento annuale, consolidato e istituzionalizzato, con la Royal Ballet School
di Londra. La promozione della danza secondo i corretti e rigidi dettami della
metodologia d’insegnamento è stato da sempre l’obiettivo principale delle
attività dell’Associazione ed il connubio prestigioso, che è nato con la
prestigiosa Accademia londinese, ha donato per riflesso una grande visibilità
internazionale alla città di Palermo, dove, malgrado si cerchi di aprire verso
nuove esperienze d’eccellenza in questo campo, continua a sussistere una
spietata concorrenza che rende diffidenti e lontane tra di loro parecchie tra
le numerose scuole di danza esistenti. L’impegno, ormai consolidato, di offrire
con costanza annuale, grazie alla presenza di una delle più prestigiose
Accademie di danza mondiale, occasioni di incontro di grande livello artistico
e formativo, di confronto, di scambio, di apprendimento e visibilità per tanti
allievi e maestri difficilmente realizzabili in aree poco favorite per mancanza
di strutture pubbliche formative in questo campo come è il caso della Sicilia,
conferma, infatti, come bisogna andare al di là degli steccati di appartenenza
e di chiusura propri di molti centri di formazione locali in modo che
l’insegnamento della danza si trasformi anche in una missione che valorizzi i
giovani talenti, dando loro opportunità di crescita e di confronto, e si
consolidi in una lungimirante apertura verso l’appropriata metodologia
d’insegnamento espressa da quelle istituzioni dedicate alla formazione della
danza che per tradizione sono molto più avanti rispetto alle nostre. Con queste
finalità l’Associazione Stage Centro Danza di Palermo è diventata ormai il punto
di riferimento nazionale dell’Outreach Programme della Royal Ballet School: progetto per la
formazione finalizzato alla scoperta di giovani talenti oltre i confini del
Regno Unito ed alla divulgazione della metodologia dell’insegnamento
britannico, all’avanguardia nel campo della danza, attraverso corsi di
aggiornamento per gli insegnanti e di formazione e di perfezionamento per gli
allievi.
Il risultato di
questa proficua alleanza con la storica e prestigiosa scuola londinese ha reso
possibile, dal 2004 al 2007, la consegna di ben otto borse di studio a
giovanissimi allievi italiani che hanno sfruttato appieno tale opportunità
proseguendo poi gli studi ad alto livello. Ricordiamo, tra questi, ad esempio,
i casi della palermitana Alessandra Vassallo, giunta attualmente all’ultimo
anno per il conseguimento del diploma della Scuola di Ballo del Teatro alla
Scala di Milano, del catanese Walter Maimone,
studente presso la Scuola
dell’English National Ballet, e della monrealese
Vittoria Valerio, adesso valida solista del Balletto di Dortmund.
Essere riusciti in
pochi anni a rendere istituzionale la presenza della prestigiosa Scuola di
Ballo britannica a Palermo è motivo di orgoglio e di merito per l’Associazione
Stage Centro Danza, che dovrebbe, però, essere maggiormente supportata dalle
Istituzioni locali. Anche quest’anno non è, tuttavia, mancato l’apporto degli
Assessorati Regionali Beni Culturali ed Ambientali e Spettacolo e Sport nonché
dell’Assessorato al Turismo della Provincia di Palermo, mentre non si può non
constatare l’assenza del Comune di Palermo. Una manifestazione di tale
prestigio che, tra l’altro, dà lustro alla città con la presenza di ospiti
illustri in campo artistico ed apporta cultura ed opportunità di crescita per i
nostri giovani, non è concepibile che rimanga finanziariamente quasi totalmente
sulle spalle degli organizzatori che devono continuare ad elemosinare anche il
più piccolo contributo. Forse, è arrivato il momento che, dopo 5 anni di
costante presenza, successo ed impegno, anche le Istituzioni che governano la Città e la Regione promuovano la
sottoscrizione di un accordo internazionale con la Royal Ballet School
in modo da rendere istituzionale tale appuntamento annuale, dando, così, un
concreto riconoscimento all’Associazione Stage Centro Danza, ma anche una
concreta risposta a tutti quei giovanissimi talenti nel campo della danza che,
difficilmente, avrebbero l’opportunità di farsi conoscere, di confrontare altre
realtà e di poter crescere artisticamente per realizzare i propri sogni di
danzatori.
Il programma 2008
Il programma della
manifestazione 2008, organizzato da Melissa Mackie,
Caterina Girgenti e Sandro Dieli,
ha ripreso il tema: “Le Grandi Accademie si incontrano”, già collaudato nel
2007, con la presenza allora, insieme alla Royal Ballet School, della Scuola di
Ballo del Teatro S. Carlo di Napoli. Partner
della prestigiosa scuola reale inglese del Covent
Garden, diretta da Gailene Stock, è, stavolta, la London Contemporary
Dance School, diretta da Veronica Lewis, specializzata
in tecniche di danza moderna e contemporanea. E’ la prima volta che allievi delle
due Accademie britanniche lavorano ad un progetto comune ma d’altronde, sia
Veronica Lewis, Direttrice della Contemporary, che
Jay Jolley, Vice direttore della Royal,
sono d’accordo che, pur trattandosi di due tecniche di danza diverse, sono,
tuttavia unite, da un fattore comune che è l’eccellenza dello stile che non
può, pertanto, fare a meno l’una dell’altra.
La Royal Ballet School è considerata tra le più prestigiose
accademie di danza classica nel mondo. Fondata da Dame Ninette
de Valois nel 1926 ha visto crescere e nascere grandissime
stelle del firmamento della danza mondiale. La London Contemporary
Dance School è, invece, un’accademia di
specializzazione d’eccellenza per la tecnica moderna e contemporanea.
Frequentata da allievi provenienti da tutto il mondo, ha sede presso The Place e rappresenta un importante trampolino di lancio per
tanti giovani danzatori verso le compagnie di danza contemporanee
internazionali.
L’unione a Palermo
delle due prestigiose Accademie britanniche ha consentito, dal 16 al 18 maggio,
di fare un full immersion nella danza
d’eccellenza durante tre straordinarie giornate di studio, approfondimenti,
prove, dimostrazioni a cui hanno partecipato oltre 200 allievi di danza
provenienti sia dalla Sicilia che dal Continente, ritrovatisi presso le
accoglienti sale del Centro Teatro Danza di Palermo per frequentare i seminari
e le masterclasses,
per insegnanti ed allievi, tenuti da una delegazione di insegnanti altamente
qualificati delle due Accademie. Un motivo in più di confronto è stata la
presenza di 20 danzatori diplomandi della Royal Ballet School
e di 11 diplomandi della London Contemporary
Dance School che hanno partecipato alle lezioni
insieme agli allievi iscritti ai corsi avanzati e si sono, infine, esibiti sul
palcoscenico del Teatro Metropolitan il 17 maggio.
La nuova idea di
quest’anno è stata quella, inoltre, di presentare nello spettacolo una breve
vetrina di giovani futuri talenti da scegliere tra i partecipanti alle masterclasses.
Gli otto prescelti sono stati selezionati il 16 maggio da una commissione
composta da tutti gli insegnanti presenti al seminario su un gruppo di venti
candidati (emozionatissimi e tutti egualmente lodevoli per l’impegno
dimostrato) che si sono iscritti alla competizione con una propria variazione
di classico o di contemporaneo.
Una notte tra le future stelle
Il 17 maggio, al Teatro Metropolitan,
giunge finalmente il momento di vedere all’opera il lavoro delle due
prestigiose Accademie con l’esibizione dei loro graduates. Ad apertura, però, non
può mancare un omaggio della tradizione popolare siciliana agli illustri ospiti
presenti. É la compagnia del Teatro del canto popolare Ditirammu,
con la calda voce di Elisa, che ci porta tra i vicoli palermitani dove le
deliziose e sorridenti bambine dello Stage Centro Danza danzano, con la
coreografia di Daniela Donato, una scatenata tarantella.
É poi la volta
della vetrina dei giovani talenti che si esibiscono in rapida successione.
Inizia la grintosa Roberta D’Amico, 13 anni, della Scuola Arte e Balletto di
Catania, con una variazione, a cura di Patrizia Perrone,
dalla Bella Addormentata, seguita
dalle belle linee di Giacomo Castellana, 16 anni, componente dei Piccoli Danzatori
del Teatro Massimo, nella variazione maschile dal Pas de trois del Lago dei Cigni a cura di Antoniy Uzunov. L’elettrica e snodata Manuela Di Martino, 20 anni,
della Scuola di danza Tersicore’s di Palermo, si
cimenta in una coreografia di danza contemporanea a cura di Nadia Genova mentre
il delicato e promettente Germano Trovato, 14 anni, della scuola Arte Balletto
di Catania, esegue la variazione maschile dei Contadini di Giselle a cura di Patrizia Perrone.
L’immedesimata Giulia Montalbano, 18 anni, dello Stage Centro Danza, interpreta
una coreografia di Mats Ek
ripresa da Daniela Donato, a cui segue Raffaele D’Anna, 17 anni, del Centro
Danza Ariota di Casoria (Napoli), che, con forza
interpretativa e bella presenza, mette in scena una coreografia di danza
contemporanea di Fortunato Angelini. Concludono la
scoppiettante Maria Marina Giuffrida, 13 anni,
dell’Associazione Centro Studio Danza di Catania che danza la variazione di Esmeralda a cura di Gabriella D’Angelo e
Viviana Aiello ed il dotato Christian Oliveri, 16 anni, dell’Associazione Centro Studio Danza di
Catania, che interpreta un melanconico brano di danza contemporanea
coreografato da Daniela Campione.
Con l’esibizione
dei giovani talenti nella vetrina a loro dedicata, si chiude piacevolmente la
prima parte dello spettacolo dove non si può non constatare l’impegno e la
grinta che ognuno dei partecipanti ha saputo mettere per mostrare al meglio
delle proprie possibilità il lavoro svolto con i propri insegnanti. Forse
l’emozione ha un pò sporcato qualche esibizione, ma
lodevole per tutti è stato il fatto di aver saputo superare qualche
imperfezione momentanea senza perdersi d’animo. Questo è sintomo di personalità
e di padronanza dei propri mezzi e di cui questi ragazzi possono a buon ragione
sentirsi orgogliosi per il carattere che hanno dimostrato, forti di una
disciplina che insegna a mantenere saldi i propri nervi, affinare la capacità
di concentrazione ed a superare le difficoltà legate anche alla timidezza ed
all’inesperienza, ma soprattutto debbono essere grati ai loro insegnanti per la
dedizione ed il lavoro proficuo fatto con loro.
Le grandi Accademie si incontrano
Giunge, infine, il
momento tanto atteso di assistere all’esibizione dei diplomandi
delle due Accademie britanniche e, magari, godere in anteprima della visione di
future stelle dei palcoscenici internazionali.
Con Strong Language,
su coreografia di Richard Alston, ricostruita da Kate
Price, e la musica di John Marc Gowans, i danzatori
della London Contemporary Dance School si intersecano in un lavoro
originariamente creato per la Rambert Dance
Company e costruito passo passo in collaborazione con
il compositore della musica con la finalità di riunire danza e suono in una
sola voce in modo da creare un unico linguaggio.
Raffinato ed
elegante il Pas de quatre
dall’atto terzo del Lago dei cigni di
Ciaikowsky per la coreografia di Frederick Ashton, scelto quale riconoscimento al più grande
coreografo inglese che ebbe il merito di condurre il balletto britannico verso
la più vasta fama nel mondo. Il lavoro, creato nel 1963 per il Royal Ballet, è un divertissement di puro stile classico
che mette in mostra le difficoltà
tipiche dei lavori di Ashton che richiedono
grande padronanza della tecnica, elegante classicismo, raffinata sensibilità.
Bella presenza e tecnica salda hanno evidenziato i quattro giovani danzatori
della Royal Ballet School: Delia Mathews, Nicki Mffatt, James Hay e Andrew Peasgood.
Drift, da Eraser, registrata da Nine Inch Nails, su musica scritta da Trent Reznor, è la coreografia
originale creata di James Wilton, durante il suo
secondo anno di studio alla London Contemporary Dance
School. Lodevole ed interessante risulta il lavoro,
ben interpretato da Alasdair Stewart e Natalie Trewinnard, in una
sorta di dance contact
con due corpi in perenne contatto fisico tra loro alla ricerca di conoscere se
stessi in relazione agli altri.
Con Fielding Sixes, su
musica ossessiva di John Cage ispirata alla tradizione popolare irlandese, i
danzatori della London Contemporary Dance School si cimentano nella intensa coreografia di Merce
Cunningham, ricostruita da Jeannie Steele, mentre in Blackout,
su musica tratta da Taxi by Pole, lo studente del
terzo anno dell’Accademia londinese Adam Kirkham coreografa ed interpreta la sua coreografia che
consiste in una esplorazione dei contrastanti dinamismi tra espansione e
contrazione.
Conclude la serata
l’interessante coreografia corale dell’australiana Natalie Weir: The Unwritten sulla musica di Sergej Rachmaninov (The Isle of the dead, Die Toteninsel), creata nel 2005 per il Queensland
Ballet, con l’intento di esporre il viaggio
spirituale di un uomo che non riesce a vedere al di là della sua vita e della
sua morte distrutto com’è dalla memoria del suo amore per una donna. La
compagnia della Royal Ballet
School esalta se stessa in questo poderoso lavoro
eseguito con eleganza ed in armonioso contorno ai tre eccellenti protagonisti:
Andrew Peasgood, Antoinette
Brooks-Daw e Victor Zarallo
Munoz.
É arrivato il
momento adesso degli applausi, dei saluti, dei ringraziamenti, dei fiori e
delle commozioni. Sì, perché al termine dello spettacolo, prima che si chiuda
il sipario, i responsabili delle due Accademie premiano con una borsa di studio
per i loro rispettivi corsi estivi Raffaele D’Anna (London Contemporary
Dance School) e Giacomo Castellana (Royal Ballet School)
ed è bello leggere nei volti dei due giovani la sorpresa, l’incredulità, la
felicità, la commozione.
Giovani talenti crescono
Ci piace concludere
la cronaca di questi tre giorni fantastici, ricchi di apprendimento e di
arricchimento artistico, spendendo due parole sui due giovani neo premiati,
partendo dai sogni del diciassettenne Raffaele D’Anna, allievo del Centro Danza
Ariota di Casoria (Napoli) e vincitore della borsa di
studio per il corso estivo della London Contemporary
Dance School, che sono poi quelli comuni a tutti quei
ragazzi che, come lui, custodiscono ormai la danza nel cuore. Vedere danzare
gli è sempre piaciuto ma si è avvicinato concretamente a quest’arte, che studia
solo da quattro anni, dopo aver mosso i suoi primi passi nella ginnastica
artistica. La sua è stata dunque una scelta personale e la passione che è nata
lo rende determinato a perfezionarsi sempre di più. E’ raggiante Raffaele anche
se dichiara candidamente che questo premio gli è giunto quasi del tutto
inaspettato. Adesso ha una grande
opportunità per specializzarsi nella danza contemporanea che sente più vicina
al suo temperamento e lo fa sentire più libero di esprimersi senza però
smettere di approfondire lo studio della danza classica.
Più timido e
sognatore sembra l’altro premiato, Giacomo Castellana, allievo della Scuola
Dimensione Danza e Sport di Termini Imerese (Palermo)
e componente dei Piccoli Danzatori del Teatro Massimo. Giacomo ha sedici anni e
studia danza classica dall’età di sei. Si è avvicinato alla danza per caso
quando è andato ad assistere al saggio di una sua cuginetta. Si è entusiasmato
ed ha voluto subito provare. Da allora non l’ha più lasciata. Dichiara di
sentirsi più portato per la danza classica e dimostra la sua sensibilità con le irrefrenabili e
fatidiche lacrime di commozione versate nel momento in cui è arrivato
l’annuncio, anche per lui a sorpresa, che l’ha premiato con la borsa di studio
per la Summer School
del prestigioso Royal Ballet.
Due ragazzi, due
giovanissimi allievi di danza, due storie ed un unico sogno: quello cioè di
emergere in un’arte difficile e faticosa, che richiede sacrificio, impegno,
determinazione e rinunce ma che è anche capace di donare gioia, entusiasmo e successo,
di sviluppare l’espressione artistica, di esternare emozioni e di ricercare
l’armonia con se stessi e con il mondo circostante. Si diventa artisti a poco a
poco, sapendo cogliere le opportunità che si presentano nella vita di ognuno
ma, soprattutto, studiando con grande dedizione e temprando così il proprio
carattere in modo da affrontare con determinazione tutti gli ostacoli che
normalmente si incontrano lungo il difficile percorso che potrà far loro
diventare un giorno dei grandi ballerini.
Per maggiori
informazioni sulla Royal Ballet
School e sulla
London Contemporary Dance School:
http://www.royalballetschool.co.uk/
http://www.theplace.org.uk/school
Per le attività
dell’Associazione Stage Centro e sulle passate edizioni di The Royal Ballet School a Palermo:
http://www.stagecentrodanza.it/