Il gioco rubato di Fernando Moleres

Peliti Associati, 2006

La realtà dell'infanzia abbandonata e sfruttata, attraverso l'imposizione di lavori spesso pesanti o inumani, costituisce un problema di rilevanza mondiale, verso cui l'attenzione dei Governi, degli Organismi internazionali e di tutte le componenti della società civile deve essere vigile, allarmata e attiva, affinché l'età infantile torni ad essere ovunque momento di gioco, apprendimento e sviluppo.

Così Rino Serri, Sottosegretario degli Affari Esteri, nel breve scritto che introduce alla visione delle immagini di Fernando Moleres, raccolte nel volume edito da Peliti Associati nel 2006. Un volume nel quale si susseguono i ritratti dello sfruttamento e del dramma che, di volta in volta, assumono il volto di Laura, guatemalteca, che vive con sua nonna in una baracca accanto ad una discarica e che raccoglie oggetti di plastica da lavare e quindi vendere ad un grossista. Del dodicenne Enrico, che vive per le strade di San Salvador facendo il mangiafuoco ai semafori. Di Joao e Paulo che ricorrono alla prostituzione per guadagnarsi da vivere. Del piccolo pescatore di Zanzibar che esce ogni notte con la barca a pescare e, al suo ritorno, uccide i polipi presi e li batte per renderli più teneri da mangiare: ogni polipo deve essere sbattuto per non meno di cinque minuti (è questa la foto scelta per la prima di copertina del volume). Ancora: degli intagliatori di canna da zucchero sudafricani, dei lavoratori nelle piantagioni di caffè, nelle concerie, nelle cave lungo i fiumi, nelle miniere d'oro…

Le fotografie di Moleres, pubblicate nelle maggiori riviste spagnole e internazionali, sono state definite "una esortazione ad agire".

Il volume della Peliti Associati raccoglie i lavori che costituiscono una mostra itinerante esposta per la prima volta a Milano nel mese di dicembre 1999.