La mostra palermitana España 1957-2007
L’arte spagnola da Picasso, Mirò, Dalì e Tápies ai nostri giorni
18 maggio – 14 settembre 2008
Palermo, Palazzo Sant’Elia
Via Maqueda 81, 90133 Palermo
Orari:
martedì, mercoledì, giovedì, domenica ore 10-13 / 17-20
venerdì, sabato e prefestivi ore 10-13 / 17-23
lunedì chiuso
Informazioni e prenotazioni
T +39 091 87630898
www.mostraespana.it
Biglietti
Intero 7,00
Ridotto 5,00
Gruppi di almeno 15 persone, minori da 6 a 18 anni, nuclei
familiari di almeno due adulti e due bambini maggiori di 6 anni, militari e
forze dell’ordine (con documento di riconoscimento), insegnanti in servizio
(con tessera del Ministero o attestato), Soci ACI (con tessera), Soci CTS (con
tessera), Soci FIAF (con tessera), Soci
FAI (con tessera), Soci TOURING CLUB (con tessera), Soci CLUB SKIRA (con
tessera), Titolari di Feltrinelli Carta Più (con tessera), Visitatori delle mostre
Arthemisia (con biglietto)
Ridotto speciale 3,00
Visitatori oltre 65 anni, studenti universitari fino a 26
anni
Ridotto speciale
1,00
Gruppi di studenti delle scolaresche di ogni ordine e grado,
dipendenti della Provincia Regionale di Palermo
Gratuito
Bambini da 0 a 6 anni, un accompagnatore per gruppo,
giornalisti accreditati, Soci ICOM (con tessera), due accompagnatori per ogni
gruppo scolastico, un accompagnatore per disabile che presenti necessità,
membri dell’Instituto Cervantes, Consiglieri e
cariche istituzionali della Provincia Regionale di Palermo, Funzionari del DARC
Sicilia.
Il 18 maggio 2008 apre a Palermo, nei locali di Palazzo
Sant’Elia, la mostra España 1957-2007. Promossa dalla
Provincia Regionale di Palermo, dall’Instituto
Cervantes, ente pubblico che contribuisce alla diffusione della cultura e della
lingua spagnola all’estero, con il patrocinio del Presidente del Parlamento
Europeo, del Ministero della Cultura Spagnolo e con la collaborazione del DARC
Sicilia, la mostra, prodotta da Arthemisia, presenta
opere significative realizzate negli ultimi cinquant’anni da artisti spagnoli
per l’ampia presenza di artisti selezionati e per la qualità delle opere. España 1957-2007, curata da Demetrio Paparoni,
si qualifica come una delle più importanti esposizioni d’arte spagnola
realizzate negli ultimi decenni.
España 1957-2007 muove dal 1957,
anno di costituzione del gruppo El Paso, che nel panorama dell’arte del Novecento Spagnolo
rappresenta il momento di passaggio dalla modernità alla contemporaneità.
Considerando il 1957 il momento di riferimento per un’arte di svolta nel
panorama spagnolo, la mostra include opere di Pablo Picasso, Joan Mirò,
Salvador Dalì, artisti il cui lavoro, rinnovandosi,
ha continuato a rappresentare un punto di riferimento per le generazioni successive.
L’arte spagnola moderna e contemporanea si snoda nel solco tracciato a partire
dal Seicento dal don Quijote di Cervantes e dalla
tradizione Barocca, la mostra non è pertanto suddivisa cronologicamente ma
seguendo un percorso espositivo per sezioni: Quijotismo
trágico, Misticismo pagano, Existencialismo
barrocco, Tenebrismo hispánico, Astrazione simbolico-formale.
Una impostazione tematica e narrativa che accosta le opere in modo da
sottolineare la continuità di stili e contenuti.
Sezioni
Quijotismo trágico:
Nulla più del poema cavalleresco Don Chisciotte di Cervantes esprime la
tensione della cultura spagnola verso mete così ambiziose da portare con sé il
rischio del fallimento. Nell’arte del Novecento spagnolo il quijotismo,
l’ironia amara che sconfina nel comico e finisce per mostrare la tragedia della
sconfitta, permane anche in assenza di tessuto narrativo e linguaggio iconico.
Il quijotismo tragico è una costante della cultura
spagnola al di là delle diverse epoche e che assume di volta in volta soluzioni
formali diverse.
Misticismo pagano: L’anelito verso il divino si manifesta
nella cultura spagnola in forma mistica, si manifesta cioè come aspirazione
dell’individuo a uscire fuori di sé per identificarsi con il divino stesso
negando ogni mediazione. Accanto a queste manifestazioni individuali di fuga
verso il divino si pongono fenomeni sociali che trovano espressione in una
ricca ritualità collettiva. Una ritualità collettiva in cui a prevalere è la
natura stessa e tutta la sua carica sensuale. Per altro verso elementi di forte
sensualità, com’è noto, sono presenti nelle più elevate espressioni della
mistica spagnola, si pensi a San Giovanni della Croce o a Santa Teresa d’Avila.
Existencialismo barrocco: L’esistenzialismo barocco trova espressione
nell’horror vacui di cui l’individuo fa esperienza nel momento in cui si
confronta con i propri limiti. Sul piano formale si manifesta come un’invasione
dello spazio con una sovrabbondanza di elementi che mirano a riempire
l’angoscia che il vuoto produce. In particolare nell’arte del dopoguerra
spagnolo l’esistenzialismo barocco si manifesta come contrasto tra aspirazioni
e limiti di artisti che, animati da una forte tensione socio-politica, fanno
esperienza della sconfitta sublimandola in immagini cariche di ironia e
rassegnazione. Mentre nella sezione Quijotismo trágico l’attenzione è rivolta al rapporto che l’individuo
ha con l’altro, in questa sezione si affronta il rapporto dell’individuo con se
stesso.
Tenebrismo hispánico:
Riprendendo il nome che è stato dato a uno stile pittorico proprio di un gruppo
di artisti del Nord dell’Europa e della Spagna in particolare, questa sezione
affronta un aspetto dell’arte spagnola del secondo Novecento e dei nostri
giorni: il suo rapporto con il nero e la predilezione per contrasti molto forti
basati sul chiaroscuro.
Abstracción simbólico-formal:
La realizzazione di opere non descrittive, che non propongono cioè forme
riconducibili alla natura, è in Occidente alla base dell’arte astratta del
Novecento. Quest’arte trova la sua legittimazione in un procedimento mentale
attraverso il quale si sostituisce il riferimento alla natura con segni e forme
che sono la trascrizione formale di concetti. Non c’è arte tuttavia che possa
sottrarsi al formalismo, che possa cioè escludere radicalmente il riferimento a
forme e segni esistenti in natura. Nell’arte spagnola l’astrazione si muove su
un doppio binario, da una parte affronta la relazione dell’individuo con il
proprio inconscio, sconfinando sovente nel segno surrealista, dall’altra si
serve concettualmente (e strumentalmente) delle forme geometriche esistenti in
natura. In entrambi i casi l’obiettivo è definire la grammatica di linguaggi
autonomi capaci di affrontare in chiave originale il simbolo e la sua
manifestazione più o meno controllabile da parte dello stesso autore.
Elenco degli artisti: Fermín Aguayo, Manu Arregui,
Eduardo Arroyo, Txomin Badiola, José Manuel Ballester, Jorge Barbi, Miquel Barceló, Jordi Bernadó, Joan Brossa, Luis Buñuel, Carmen Calvo, Daniel Canogar,
Rafael Canogar, Jacobo
Castellano, Eduardo Chillida, Jordi
Colomer, Salvador Dalí, Equipo Crónica, Equipo 57, Pepe Espaliú, Esther Ferrer, Dionisio Gonzalez, Luis Gordillo, Juan
Hidalgo, Cristina Iglesias, Pello Irazu,
Francisco Leiro, Eva Lootz,
Antonio López, Enrique Marty,
Ramón Masats, Mateo Maté, Manolo Millares, Antoni Miralda, Joan Miró, Juan Luis Moraza, MP & MP Rosado, Juan Muñoz, Antoni Muntadas,
Miquel Navarro, Aitor Ortiz, Jorge Oteiza,
Pablo Palazuelo, Carlos Pazos,
Perejaume, Javier Pérez,
Pablo Picasso, Joan Hernández Pijuan,
Jaume Plensa, Sergio Prego,
Manuel Rivera, Bernardí Roig,
Fernando Sánchez Castillo,
Antonio Saura, Adolfo Schlosser,
Eusebio Sempere, José Maria Sicilia, Santiago Sierra,
Susana Solano, José Suárez,
Antoni Tàpies, Francesc Torres, Juan Uslé,
Isidoro Valcárcel Medina, Eulàlia
Valldosera, Daniel Verbis,
Manuel Vilariño, Zush/Evru.
Istituzioni museali da cui provengono la maggior parte delle
opere: Centro Andaluz de Arte Contemporáneo (CAAC),
Centro Atlántico de Arte Moderno (CAAM), Centro-Museo
Vasco de Arte Contemporáneo – ARTIUM, Colección De Pictura, Fundación Juan March, Instituto Valenciano de Arte
Moderno (IVAM), Museo de Arte Contemporáneo de Castilla
y León (MUSAC), Museo de Arte Contemporáneo Unión Fenosa, Museo Extremeño e
Iberoamericano de Arte Contemporáneo (MEIAC), Museo Nacional
centro de Arte Reina Sofía,
Museo Vostell Malpartida,
Museo de Cáceres, Patio Herreriano
– Museo de Arte Contemporáneo Español. Si ringraziano
inoltre le Gallerie e i prestatori privati.
Catalogo Skira.
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