Tra gi ed erre: diario prosapoesia

Oggi, il diciotto di marzo. Fra tre giorni c'è la primavera 2008

Abbraccio

Abbraccio solido
in cui sento
di poter sospendere il respiro.
Questo,
questo ed altro.
Ancora.
Ancora.

gi

Sguardo

Voglio guardare
con te
la primavera.

gi

Un dono incommensurabile.

Guardare la primavera con i suoi colori, tanto vivaci quanto indelebili. Con i suoi profumi così inebrianti, così eterni. I profumi della vita.

Grazie per voler guardare la vita con me.

erre

In questo nostro comune sguardo voglio ritrovare anche il tuo abbraccio. Solido. Persuasivo.

gi

Il 19 marzo della fra-poco-primavera 2008

Solo una parola: grazie.

erre

Nascostamente all'aperto. Tutti possono vederci, qui, ora; tanti possono penetrare; nessuno saprà l'umido velo di commozione che ci ha unite.

gi

Concedimi solo di condividere questo tuo prezioso dono e i nostri pensieri con altre persone profonde e care.

erre

Attendi che sia domani per vedere se il nostro diario ha conservato il suo stupore.

gi

Un'emozione troppo bella per non essere già stata condivisa! Perdonami se non riesco a contenere queste gioie della vita…

erre

Allora sentiti al centro del mio universo e da lì spicca il volo.

gi

Voli

Silenziosi voli senza solitudine
nel nostro nascostamente aperto.

Attendo che l'albatro lasci il ponte della nave.

gi

Vie

Come una vita in più,
la tua per me,
un dietrolequinte
che fa a pezzi la resa
ferendo la debolezza con la pace.
Tu: ricreare te stessa. Ricrearti
bellissima e divina!

gi

Per un'amica si può vincere il pudore e costruire una casa aperta. Una casa che sia intimo spazio pubblico.

gi

Tu e le tre amiche A., E., M.: siete i miei quattro angeli custodi.

erre

E tu per noi.

gi

Il 21 marzo della primavera 2008

Amies

La cosa saggia
la cosa bella
la cosa equa.

Adrienne
aggrazia l'aria quando si muove.

Giocando a campiture blu
sulla gonna di Robin.

Scruta, Imode, benigna da sotto gli occhi.

Hélène,
la greca di concetto e francia di nome,
ti regala fiori nei sorrisi.

gi

Il 29 maggio 2008

Adrienne va ad abitare piuttosto lontano. Oggi siamo state attorno a lei, ridendo e mangiando dolci. Parte fra tre giorni, Adrienne, e questo ci rattrista.

Erre mi ha mandato ieri una lettera con qualche riga mesta dedicata alla comune amica e stamane mi ha chiesto se potevo trovarvi un nido nella nostra casa aperta.

gi

Non hanno valore letterario, le mie parole. Solo tristezza ed intensità.

erre

Sono un diario: il tuo.

gi

Eccole.

Hai illuminato il mio sguardo quando avevo occhi cupi, hai preso la mia mano e l'hai condotta verso il sereno, hai asciugato le mie lacrime ridandomi speranza, hai reso virtù ogni mio difetto, hai sognato accanto a me. Ora sei volata via. Ma continuerai ad essere nel mio cuore. E in ogni mio sogno. Ci saranno sempre la tua mano che mi terrà stretta, una tua carezza che asciugherà le mie lacrime, un tuo sorriso che illuminerà i miei occhi. Così lontane, così vicine.

erre

Il doloroso diciotto agosto 2009

Oggi Hélène ci ha lasciate.

Dedico a noi amiche: Da Hélène abbiamo ricevuto una preziosissima amicizia e abbiamo potuto avere ‑ giorno dopo giorno, mentre, inchiodata alla carrozzella, ci regalava fiori nei sorrisi ‑ la sua costante e impagabile lezione di vita. Hélène è con noi, adesso più che mai.

gi

Un altro doloroso agosto: il 22 del 2015

Stamane abbiamo salutato per sempre la mamma di erre.

Tornando a casa ho pensato, non so perché, a questo diario. Ho riletto i nostri scambi: sono ancora più intensi di come li ricordavo. Noto la coincidenza: anche la nostra amica Hélène ci ha lasciate ad agosto.

E ho deciso di scriverti, qui, amica mia, ciò che già sai. Cercami, se vuoi: mi troverai.

gi

Oggi, due luglio del duemiladiciannove

Ho perso un amico: L.

Te l'ho detto, erre. Mi hai abbracciata.

gi

Ti sento

Sensibile e stupito.

Abbiamo incrociato passi
e condiviso mete.

Poi
ho versato lacrime
in una carezza
al legno chiaro
della tua bara.

Ti sento ovunque.

gi

Ho letto...

Ho pianto...

Ho abbracciato...

Ho sorriso...

erre