Sulla bellezza (nella natura, nell'arte, nell'uomo) di Vladimir
Sergeevič Solov'ëv
Introduzione e traduzione di Adriano Dell'Asta
Edilibri, 2006
A
distanza di tre anni dall'uscita (2003) de Il significato dell'amore di
Vladimir Sergeevič Solov'ëv (1853-1900), la casa editrice milanese
Edilibri ha pubblicato, dello stesso autore, Sulla bellezza (nella natura,
nell'arte, nell'uomo), ponendo così un'altra pietra miliare nella
conoscenza in Italia del filosofo e teologo russo. Nell'opera di diffusione del
pensiero di Solov'ëv, grande importanza ha avuto, a partire dal 1983, La Casa
di Matriona (Russia Cristiana), che sta curando l'edizione italiana delle opere
solovieviane.
Il libro appena uscito per i tipi della Edilibri raccoglie
in un unico volume tre scritti: La bellezza nella natura (1889), Il
significato universale dell'arte (1890), Il primo passo verso
un'estetica positiva (1894). Curatore e traduttore è Adriano Dell’Asta,
docente di Lingua e Letteratura Russa dell’Università Cattolica, che cura e
traduce anche le opere di Solov’ëv per la citata Casa di Matriona.
In Sulla bellezza l'autore procede in una disamina
filosofica che, partendo dal primo saggio e attraversando gli altri due, mostra
la bellezza come una forma concreta nella quale il vero e il buono si
realizzano. E tale realizzazione altro non rappresenta se non la realizzazione
stessa del processo cosmico, alla quale l'arte contribuisce. Arte non ‑
ovviamente ‑ da intendersi come "un vuoto divertimento" ma
nemmeno come "predica didattica". Arte, piuttosto, come "profezia
ispirata" d'un mondo futuro e quindi affidataria di un'"alta
missione […] [che] non è un'esigenza arbitraria". E se di alta missione si
parla, a buon diritto si può dire che la conclusione di tutto risiede in
quell'unità ecumenica dei cristiani tanto auspicata da Solov'ëv: "[…] la
storia universale ci mostra come per vie ancor più difficili e complicate
tutta la terra e tutta l'umanità si riuniscano attorno al centro invisibile
ma possente della cultura cristiana e come, nonostante tutti gli ostacoli,
continui a crescere e a irrobustirsi la coscienza dell'unità e della
solidarietà universali."
Ricordiamo che Papa Giovanni Paolo II, nell'enciclica Fides
et ratio del 1998, citò il
pensatore russo come uno degli "esempi significativi di un cammino di
ricerca filosofica che ha tratto considerevoli vantaggi dal confronto con i
dati della fede." Affermò quindi: "L'attenzione all'itinerario
spirituale di questi maestri non potrà che giovare al progresso nella ricerca
della verità e nell'utilizzo a servizio dell'uomo dei risultati
conseguiti." Anche nell'Angelus dell'Anno giubilare, il Papa
ricordò Solov'ëv come una "personalità russa di straordinaria profondità,
che con grande chiarezza avvertì anche il dramma della divisione fra i
cristiani e l'urgente necessità della loro unità".
Nonostante ci si trovi di fronte ad un saggio filosofico, Sulla
bellezza si fa leggere tutto d'un fiato, data l'assenza di un periodare
complesso e concettoso e la presenza dei molti esempi (soprattutto quelli derivanti
a Solov'ëv dai suoi studi di scienze naturali) che l'autore usa per sostenere
le proprie dimostrazioni.
La godibilità dello stile è ascrivibile non solo alla sua
chiarezza, ma anche a quella garbatissima ironia che il pensatore moscovita usa
là dove punta il dito contro i sostenitori dell'arte per l'arte.
Ritengo dunque che Sulla bellezza non metta in
soggezione i non addetti ai lavori. Solov'ëv li prende invece per mano per
guidarli fino alla fine, mantenendo vivo il loro interesse, la loro
"curiosità" ‑ oserei dire ‑ di vedere come va
intellettualmente (ma prima ancora spiritualmente) a finire la storia della
realizzazione del mondo e dell'uomo attraverso la bellezza.
Un approfondimento di Sulla bellezza si trova nella
sezione Litterosofie di http://www.morfoedro.it/.
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