Volto dietro la foschia,
silloge di poesie
Torino, 2003
In copertina,
disegno dell’Autrice
Nei versi di Gloria Chiappani Rodichevski (poesia difficile,
ma poesia), come in qualunque opera scritta - poiché scrivere è parlare con gli
altri - si nota il desiderio di comunicare ma non la necessità di farlo. Qui è
il punto: si può dire che attraverso questa serie di parole legate in versi
saputi, a loro volta elementi di strutture solide e ben definite, c'è
un'autosufficienza psicologica, una forza di carattere che fanno di tutto ciò
qualcosa di intrigante, che prende, che affascina, che fa intravvedere la
ricchezza d'un mondo interiore. Ma se non è facile per nessuno scoprire mondi
nascosti, nel nostro caso la riservatezza dell'autrice rende l'impresa del
lettore ancora più ardua: non esibizionismi d'una cultura solida, non
narcisismi autobiografici, ma il sentito tracciato sulla carta. Un sentito un
poco restio a svelarsi, che si fa schermo dei suoi personaggi esoterici ed
amati.
agli Amici A., accorsi sempre
I
Paura che il vento
fracassi le sartie
con cui ho legato la quercia
che il vento
disperda le vele
e sommerga.
Mi chiudo
a pregare.
II
Sulla mano
che si tende.
Tra braccia allungate.
Riporsi.
a L. G., l'Amico che ha
pregato durante il mio dolore
Perché, allora, negare le vie
quando torna settembre
in solitario evento di pietra autunnale
consunta dal tocco del pellegrino.
Perché volere anzitempo la neve
che copra i filari.
Il pellegrino varcherebbe scalzamente il portale
per trovare riposo,
perché negare nutrimenti al suo corpo.
Al pellegrino rischiara la via, Signore,
ché la fede sia lenimento al dolere.