Ricordo di mio padre, collezionista di minerali e di fossili

Turritelle della collezione di Valerio Chiappani

"Se una parola termina in '-ite', o è una malattia o è un minerale." Ecco la battuta su solida base linguistica che girava in famiglia. Fu coniata da mia madre perché mio padre Valerio era un collezionista di minerali e di fossili. Mi divertivo, allora scolaretta delle elementari, ad elencare mentalmente quanti più nomi riuscissi, e di malattie e di minerali: appendicite, otite, epatite, laringite, malachite, pirite, azzurrite, fluorite… E a proposito della verità che se sono minerali i loro nomi spesso terminano in "-ite", rammento un oggetto simpaticamente scherzoso, visto una volta in un negozio, dove veniva usato come soprammobile: un piccolo blocco di materiale artificiale color aragosta, denso di puntini luccicanti, posto su una base lignea che recava il nome del minerale: bidonite.

 

Da bambina qualche volta accompagnavo mio padre nelle escursioni organizzate con lo scopo di trovare pezzi da aggiungere alla ricca collezione. Ricordo ad esempio i piccoli quarzi del Selvino, che si raccoglievano semplicemente grattando la terra e i pecten con o senza balani che scoprimmo in Provenza. Ancora: i vermi limivori di Alassio, le ammoniti del Buco del Piombo, il quarzo Morione di Baveno.

Quindi minerali e fossili erano di casa, con il relativo corredo di martelli, mazze, scalpelli, punte e persino di un trapano da dentista per isolare le turritelle, "incastonate" in rocce particolarmente dure e che si sarebbero rotte se fossero stati impiegati semplicemente martello e scalpello. Mio padre possedeva poi alcune lampade di Wood (a raggi lunghi e a raggi corti) per esaltare i minerali luminescenti. E non mancavano ‑ è naturale ‑ i libri: dalle dispense di mineralogia ai manuali di chimica, dai libri divulgativi alle riviste scientifiche, dai saggi di geologia a quelli di paleontologia.

Mio padre mancò nel 1983.

La sua collezione è ancora tutta lì.

Io non ho continuato la sua strada nel campo della mineralogia e della paleontologia, spaziando ‑ i miei interessi ‑ nell'area artistica e umanistica.

Ma la sua collezione è ancora lì, intatta. Ovviamente.