Le fonti delle citazioni sono rilevabili facendo clic sul
nome dell'interlocutore.
Che cosa pensa dell’editoria in generale?
Foto
Gloria Chiappani Rodichevski
|
Gloria Chiappani Rodichevski l'ha chiesto a Menotti Lerro,
in un'intervista sul suo lavoro alla Mondadori
Bisogna capire che oggi la poesia e il romanzo sono caduti
letteralmente in disgrazia. La televisione assorbe il tempo libero di quasi tutta
la popolazione e pochissimo spazio è concesso ai libri, soprattutto a quelli
meno fruibili come i testi letterari in versi. Se facessimo una proporzione con
il passato, soprattutto tenendo conto dell’incremento esponenziale dei tassi di
alfabetizzazione, direi che vi è un calo verticale gigantesco delle letture
rispetto, ad esempio, all’Ottocento. Per quanto riguarda poi gli autori, i
giovani in particolare, direi che il loro lancio sul mercato incontra
innumerevoli difficoltà poiché i sistemi dell’editoria moderna sono incentrati
sul solo guadagno e spesso gli editori, non potendo competere con le grandi
case editrici, sono costretti a vivere di espedienti. Ora, pur volendo capire
le loro necessità, devo dire che i metodi di tante piccole case editrici sono
francamente inaccettabili: chiedono soldi o di acquistare copie e poi non fanno
nemmeno circolare le poche copie che stampano e che non danno all’autore. A
volte il libro pubblicato non riceve nessuna recensione grazie al lavoro della
casa editrice, poiché la casa editrice non si impegna per lanciare quel libro.
Non inviano fax ai giornali tramite gli addetti stampa, né fanno partecipare il
testo ai premi letterari.
Tutto questo, chiaramente, fa emergere uno scenario
inquietante e fa capire quali possono essere le difficoltà per un giovane che
ipotizziamo essere bravo e che inoltre ha sborsato fior di quattrini per vedere
pubblicato il suo lavoro. La verità è che oggi è quasi impossibile pubblicare
un libro se non a pagamento. Non si investe, dunque, sulla qualità e questo
anche perché molto spesso i redattori stessi delle case editrici non hanno la
conoscenza letteraria adeguata per riconoscere lo spessore di un testo inviato
da un ipotetico genio letterario giovane e sconosciuto e comunque seppur ci si
accorgesse della grandezza di un giovane autore ci si renderebbe conto che
difficilmente i suoi testi avrebbero mercato (specie i testi poetici).
Il dramma degli scrittori sarà sempre questo: la mancanza di
onestà intellettuale, di preparazione, in altre parole di competenze specifiche
letterarie di chi dovrebbe riconoscere la grandezza artistica di questo libro
anziché quest’altro da lanciare sul mercato. Per tale ragione, se si continua,
come credo si continuerà, per questa strada si avranno sempre libri mediocri
che vincono premi letterari prestigiosi e autori geniali che marciscono
nell’oblio. Credo che l’editoria moderna stia mettendo in atto un vero e
proprio olocausto letterario poiché non vi è meritocrazia, ma questo non è solo
il problema dell’editoria bensì della società e dell’uomo in genere.
Il mondo dell'editoria: che cosa ne pensa?
Gloria Chiappani Rodichevski l'ha chiesto a Rossella Porcelli, in un'intervista su
narcisismo, effimero e moda.
Il nostro paese è caratterizzato dalla presenza di troppi
scrittori e di pochi lettori, perciò l’industria libraria italiana si trova ad
affrontare molte difficoltà. La disaffezione per i libri è una costante con
cui, chi lavora nel campo dell’editoria, deve fare i conti. Oggi si è imposta
una mentalità manageriale e decisamente mercantile anche nella produzione
libraria. In ogni caso, sono convinta che non sia sufficiente acquisire
familiarità con conti, bilanci e budget,
ma l’editore deve conoscere il proprio pubblico e deve sapere cosa proporre in
modo qualificato e professionale. Il mestiere dell’editore è delicato e
complesso, richiede una buona capacità comunicativa, una predisposizione a carpire
i gusti dei lettori e le personalità dei suoi autori. Il libro non è un
prodotto qualsiasi e sono sicura che, nonostante le difficoltà che incontra
nella società contemporanea, sarà sempre presente grazie alla sua capacità di
regalare emozioni insostituibili.
Qual è il rapporto fra le case editrici «serie» e il poeta
esordiente oggi?
Il Gruppo di poesia di Poetilandia
l'ha chiesto a Gloria Chiappani
Rodichevski, fondatrice del Portale d'arte e di cultura www.morfoedro.it
Perché? esiste un rapporto tra case editrici «serie» ed
autori, non solo poeti, del sottobosco (immagino che intenda questo con
«esordienti») che – avendo i numeri per emergere – ci starebbero a farlo?
|