Il concerto di Natale con i Piccoli Danzatori e il Coro di Voci Bianche ‑ prima parte

 

La Musica e la Danza: realtà di aggregazione, forme di comunicazione, strumenti di educazione. 1

Un incontro con il Coro di Voci Bianche e con i Piccoli Danzatori 3

I Piccoli Danzatori parlano di se stessi 6

 

Un augurio di un felice 2006 da parte del Teatro Massimo di Palermo.

Foto Lilli Alù

 

Prima parteSeconda parte

Il concerto di Natale del 23 dicembre 2005: ecco il regalo fatto dai Piccoli Danzatori e dalle Voci Bianche del Teatro Massimo ad un pubblico attento ed entusiasta.

La Musica e la Danza: realtà di aggregazione, forme di comunicazione, strumenti di educazione

Un piccolo Babbo Natale distribuisce i doni

Foto Studio Camera Palermo

La Musica, in particolar modo tra i giovani, è prima di tutto comunicazione e suscita le emozioni più intense, i sentimenti più nobili, sviluppando al tempo stesso innata capacità di aggregazione e consapevolezza della sua dimensione spirituale e della sua positiva influenza sull'educazione e sull'animo dell'uomo.

La Musica, con i suoi valori universali, riesce a superare le barriere geografiche, linguistiche, sociali ed è elemento importantissimo per la costruzione di una società del futuro rispettosa dei valori.

La Musica, momento imprescindibile della formazione culturale e umana di ogni individuo, rilassa, esalta i sentimenti, fa volare la fantasia, sviluppa la sensibilità, accresce il senso del ritmo.

Daniela Mazzucato con le Voci Bianche e i Piccoli Danzatori

Foto Studio Camera Palermo

Un’infanzia senza musica rende i piccoli più tristi e spinge verso l’asocialità e l’intolleranza mentre coltivare l’amore verso di essa si rivela fondamentale per lo sviluppo della fantasia e della sensibilità ed indispensabile per l’accrescimento della tolleranza e dell’apertura nei confronti degli altri essendo essa stessa un linguaggio universale.

La Danza, come linguaggio espressivo e comunicativo del corpo e della persona ed espressione visiva del ritmo musicale, aiuta ad esprimere creativamente le proprie emozioni, migliora l’autocontrollo, libera la tensione, scioglie la timidezza, favorisce l’espressione di sé, esercita la mente, aumenta il livello di sicurezza e disciplina, dona il senso del movimento, insegna ad apprezzare la musica, fa conoscere la magia del desiderio di condividere qualcosa che nasce dal cuore facendo parlare il corpo, rendendolo comunicativo e sensibile, forte e morbido nello stesso tempo, capace di regalare delle emozioni in equilibrio ed armonia con il proprio io interiore ed il mondo esteriore.

La Musica e la Danza assumono nell’infanzia un ruolo educativo fondamentale per lo sviluppo della personalità individuale e culturale, contribuendo alla socializzazione e alla crescita delle capacità intellettive, espressive, artistiche e creative dell’essere umano.

Un incontro con il Coro di Voci Bianche e con i Piccoli Danzatori

Scena finale del Concerto di Natale

Foto Studio Camera Palermo

Al Teatro Massimo da oltre un decennio tanti bambini varcano giornalmente il portone d’ingresso della Fondazione. Sono i componenti del Coro di Voci Bianche, nato nel 1994 in occasione della messa in scena dell’opera L’Arca di Noè di Britten. Come loro, dal 1998 e cioè dall’Aida di Verdi che riaprì il Massimo, altrettanti giovanissimi si radunano quotidianamente nella sala ballo del Politeama Garibaldi per seguire le lezioni di danza. Bambini e ragazzi che hanno scelto con grande dedizione e passione di crescere artisticamente sotto l’ala protettiva del Teatro della loro Città. Disciplinati, seri, determinati, motivati, dimostrano con il loro comportamento esemplare l’enorme potenzialità e voglia di esprimersi e di crescere artisticamente insita nei nostri giovani e confermano che il compito del Teatro è anche quello di educare e costruire artisti del domani e, nello stesso tempo, di rivolgere un messaggio di speranza a tutte quelle giovani promesse che potrebbero rimanere inespresse e mai svelate. La danza o il canto corale, diventano così una cosa viva e vissuta. Se ne apprezzano il fascino, la bellezza incorruttibile, ci si accorge anche quanto sia duro, difficile, impegnativo il mestiere di ballerino o di cantante, si scoprono il teatro e i suoi segreti, si comprende la fatica di una sala da ballo o di una prova d’insieme, si costruisce così, forse, un nuovo artista ma, in ogni caso, un nuovo cittadino che sarà l’anello di congiunzione tra il teatro e la società negli anni a venire.

Durante la preparazione del Concerto di Natale ho raccolto le impressioni di alcuni componenti dei Piccoli Danzatori e delle Voci Bianche, i quali hanno raccontato con tanto entusiasmo le loro emozioni, i loro sogni, i loro sacrifici, le loro esperienze. Da quell'incontro è emersa tutta la passione dei nostri giovanissimi artisti e come sia, ed in seguito sarà, altamente formativo e costruttivo per la loro personalità in crescita il potere, e aver potuto, far parte della grande famiglia del Teatro. Molti di questi bambini forse non riusciranno a coronare i loro sogni, ma l’amore per il Teatro non li abbandonerà mai in quanto quest’esperienza, che per ognuno di loro sta comportando, oltre che grande entusiasmo e gioia, tanti sacrifici e fatica, rimarrà indelebile nella loro esistenza e sarà fondamentale per la costruzione del carattere e della personalità donando, nello stesso tempo, qualità, conoscenza, significato alla vita di ciascuno di loro.

I Piccoli Danzatori parlano di se stessi

Emanuela Giglio, 10 anni

Ho iniziato ad avere la passione per la danza all’età di 4 anni. Infatti, è proprio a quell’età che ho cominciato a studiarla. Ho conosciuto la realtà dei piccoli danzatori del Teatro Massimo tramite mia madre che è una cantante lirica, però non ho avuto ancora l’occasione di ballare al Teatro Massimo perché sono entrata da poco, ma ho avuto l’opportunità di salire su un palcoscenico diverse volte: per i saggi della mia scuola di danza Aurino e Beltrame e perché ho partecipato a diverse opere con mia madre. Posso dire che salire su un palcoscenico è molto emozionante e mi rende piena di felicità perché mi sembra quasi di essere in un altro mondo.

Il rapporto con il mio maestro e con i miei compagni è molto bello, specialmente con il maestro perché ritengo che sia una persona splendida, brava e buona!

L’esperienza che sto vivendo al Teatro è molto bella ed emozionante e mi riempie di gioia giorno per giorno. Più ci vado e più mi entusiasma anche perché ritengo che questo sarà il mio lavoro futuro. La danza per me è tutta la mia vita ed il mio sogno più grande è quello di diventare una grande ballerina.

Francesca Cicala, 10 anni

Disegno di Francesca Cicala

Per me la Danza è vita. Prima ancora di iniziare a camminare bene, avevo l’abitudine di camminare in punta di piedi. Mia sorella Elisa un Natale aveva ricevuto una bambola gigante vestita da ballerina. A Elisa non piaceva, ma io l’adoravo.

Un giorno, all’età di due anni e mezzo circa, decisi di indossare il tutù e le scarpe di Tanja Ballerina, di accendere il carillon e di ballare. Elisa, che faceva già danza classica da qualche anno, mi ha aiutato a montare le coreografie. Mia madre ci ha sorpreso e ha deciso di iscrivermi a danza qualche giorno prima del mio terzo compleanno. Naturalmente si trattava di pre-danza.

Da allora mi è sempre piaciuto calcare il palcoscenico per cantare, ballare, recitare. Suono anche un po' di pianoforte. Ho anche vinto diversi premi come cantante e mi sono dilettata pure a fare un po' di cabaret quest’estate imitando alcuni noti personaggi di Zelig. Fin da piccola ho collezionato le Barbie Ballerine ed adoro guardare la cassetta di Barbie e lo Schiaccianoci oppure Il Lago dei cigni.

Anche i miei genitori seguono con piacere queste mie passioni e fra l’altro tutti e quattro in famiglia facciamo parte di un gruppo musico-teatrale di Castelbuono (Jubilate Deo).

Ricordo sempre con grande affetto il mio primo maestro di danza, Marino Casari. Ringrazio invece la maestra Fernanda Succo per avermi dato l’opportunità di fare il provino che mi ha portato a far parte dei Piccoli Danzatori del Teatro Massimo. Ho fatto la mia prima comunione il 15 maggio scorso e il 26 avevo finalmente il provino! Che emozione! L’attesa è stata lunga, ma ne valeva la pena! La sala da ballo con tutti quegli specchi era favolosa! Fatto il provino, non credevo di essere presa perché c’erano centinaia di bambine che lo facevano. Quando mia madre ha telefonato per sapere se ero stata presa, all’inizio avevano detto di no. Mamma c’era rimasta male per me che ci tenevo così tanto! Quindi ha chiesto di controllare meglio la graduatoria. Dopo due minuti il portiere le ha detto che non aveva visto il mio nome perché ero fra le prime! E da lì, gioia e crisi insieme: come andare a Palermo tutti i giorni da Castelbuono? E la scuola? A 9 anni e mezzo troppi pensieri già! Per fortuna il Preside, le maestre e qualche compagno mi sono venuti incontro e viaggiare in treno con mamma è divertente. Conosci tante persone, soprattutto studenti, ed il viaggio non è così lungo. Arrivare al Politeama per la lezione è una gioia che si ripete ogni volta. Il maestro Uzunov è molto gentile e simpatico davvero!

Pensando a tutto questo mi viene in mente quando per la prima volta ho calcato il palcoscenico a 3 anni. Ricordo che interpretavo il ruolo di paggetto nel balletto Sogno di una notte di mezz’estate. È stato bellissimo e ho provato tanta emozione quando ho visto tutte quelle persone che applaudivano.

Il primo giorno di lezione, il 13 settembre scorso, non conoscevo nessuno ma ho fatto amicizia con una bambina di nome Valentina con cui ho legato subito. Comunque anche le altre ragazze sono molto simpatiche e pure i ragazzi. Mi accorgo che ho fatto molti progressi da quando frequento questo corso e ciò è tutto merito del maestro Uzunov che, grazie alla sua pazienza ed al suo sorriso, ci rende la lezione più che piacevole.

Quest’esperienza mi sta dando molta emozione, specialmente adesso che stiamo iniziando a fare le prove per il balletto di Natale. Le sensazioni che provo sono gioia ed entusiasmo e spero di avere un futuro nel fantastico mondo della danza (incrocio le dita!). Credo e spero che in avvenire continuerò a studiare danza perché è una delle mie più grandi passioni. Per me la danza è la cosa più bella del mondo. Quando ballo è come se dimenticassi tutto ciò che mi circonda. È una sensazione fortissima: è come un’energia che si scatena all’interno e mi dà la forza di ballare con entusiasmo. Da grande vorrei tanto diventare una brava ballerina. Spero quindi che tutti questi sacrifici, miei e dei miei genitori, un giorno vengano ricompensati. Al massimo mi accontento di diventare una show-girl che balla sulle musiche dei suoi cantanti preferiti.

Andrea Melluso, 11 anni

Salve mi chiamo Andrea Melluso e vi voglio parlare della mia esperienza a proposito della danza con una premessa: per me la danza è vita! Tutto è cominciato grazie ad un invito per uno spettacolo di Pasqua. Sul palco c’era mia cugina che danzava ed io ero molto distratto perché non mi interessava per niente. Quando, ad un certo punto, si mise a ballare un ragazzo. Non so il perché ma iniziai a guardarlo con attenzione come se la danza già la praticassi. Alla fine dello spettacolo, uscito dal teatro, pronto per accogliere mia cugina, mi misi in punta di piedi e proprio in quel momento una signorina passò di là per distribuire dei volantini che pubblicizzavano una scuola di danza, recitazione e lettura. Mia madre, dato che in quel periodo non praticavo nessuno sport, decise (ovviamente con il mio consenso!) di iscrivermi a questa scuola ma non per fare danza bensì per la recitazione, perché lei diceva sempre che io ero un grande attore.

Accompagnato da mia zia, che doveva portare mia cugina a scuola di danza, mi ci recai per conoscere il maestro di recitazione e per iscrivermi. I miei occhi, però, rimasero colpiti dalla sala della danza. Restai incantato e decisi di provare. Subito la maestra di danza, Silvana Truglio, mi inserì nel gruppo successivo alla pre-danza insieme ad altri cinque ragazzi. Da quel fatidico giorno, ho continuato a studiarla e adesso sono passati quattro anni e mezzo.

Un giorno, una mia compagna di danza comunicò a tutti noi che c’era la proposta del Teatro Massimo di inserimento di nuovi piccoli danzatori e, pertanto, l’audizione che poi cambiò molte cose nella mia vita. Mi iscrissi ed il giorno dell’audizione ero molto agitato. La prima cosa che mi disse il maestro Uzunov fu: “A quanto vedo, ti piace mangiare!” Subito dentro di me pensai: “Sicuramente non verrò preso.” Dopo, però, terminata l’audizione e passati tanti giorni, andai al teatro e vidi, anche se non ci potevo credere, che avevo superato la selezione. “Sono un piccolo danzatore!” pensai e non vedevo l’ora di calcare il palcoscenico di questo grande e prestigioso teatro e di potervi fare le lezioni per tanti anni. I giorni passavano ma la telefonata dal teatro non arrivava ed io ero sempre più impaziente. Ogni giorno andavo al botteghino del teatro e gli impiegati mi dicevano sempre: “Devono chiamare i maestri, devono chiamare i maestri!”. Io quasi quasi non li sopportavo più ma un giorno, infine, il maestro Uzunov telefonò a casa e disse che la prima lezione sarebbe stata a settembre. Ho trovato che il maestro è molto simpatico e grazie a lui ho potuto notare diversi cambiamenti sia fisici sia di tecnica. Per ora, però, dati gli impegni in teatro, non posso andare a danza nell’altra mia scuola anche se la mia maestra mi chiama in continuazione.

Non ci posso fare niente, è più forte di me: ballare bene è adesso il mio unico scopo. Voglio in futuro continuare a studiare danza e spero di diventare un ballerino del teatro di Parigi ma, soprattutto, diventare famoso a livello internazionale.

È bellissimo ballare e studiare danza!!!

Agnese Guglielmini, 12 anni

La mia vita è la danza. Ho iniziato ad avere passione per la danza, grazie a mia madre che a sua volta faceva la ballerina, verso i cinque anni di età quando per la prima volta mi portò in una scuola di danza. Non potrò mai scordare il mio primo giorno: arrivai e mi sedetti a terra con le altre bambine. Da quel momento capii che il mio futuro era quello.

Quando raggiunsi il primo corso, venne la maestra Candida, una brava maestra che mi insegnò le cose fondamentali. Al secondo corso, conobbi Valeria, la mia amica del cuore che tuttora condivide il mio stesso sogno. Dall’anno scorso, io e lei, per mezzo di altre nostre compagne, abbiamo conosciuto il gruppo dei piccoli danzatori del Teatro Massimo. Così ci siamo decise a fare l’audizione. Quel giorno fu bellissimo! Quando sono arrivata in teatro, ho incontrato la mia amica Valeria e molte altre bambine: alcune della mia stessa età, altre più piccole. Ci hanno diviso in gruppi e in ordine alfabetico. Finalmente venne il turno di Valeria e… poi il mio.

Ricordo che quando andai in palcoscenico per la prima volta avevo sette anni, ero vestita da marinaretta come le altre mie compagne di corso e mi piacque molto. Penso che nella mia vita continuerò a danzare perché per me la danza è tutto. Mi piacerebbe andare alla Scala o a Parigi e… diventare una grande ballerina!

Valeria Basile, 12 anni

Ho iniziato ad avere la passione per la danza all’età di cinque anni. Da allora mi è sempre piaciuta, l’adoravo e l’adoro ancora di più di ogni altra cosa.

Ho conosciuto questa realtà dei Piccoli Danzatori grazie a una mia carissima amica che lavora al Teatro Massimo. Quando ho calcato la prima volta il palcoscenico, non ero emozionata anzi mi sono sentita disinvolta e sicura di me stessa. Il mio rapporto col maestro e con i miei compagni è speciale, soprattutto con il maestro Uzunov, il quale rispetta tutti noi e per questo lo stimo molto.

Quest’esperienza ha suscitato in me la voglia di andare avanti e non fermarmi mai perché la danza è dentro di me e credo che non si staccherà mai da me. Ritengo perciò che nel futuro continuerò a studiare danza perché senza non riuscirei a vivere.

Per me la danza è un’espressione sublime di quello che si intende per arte, dove tutto è dominato dall’armonia dei movimenti, dalla passione e dalla rigorosità. I miei sogni sono quelli di andare a studiare all’estero ed un giorno diventare una stella della danza.

Gaia Andreanò, 10 anni

La danza è la mia vita.

Io ho iniziato a fare la danza a sei anni. Ho iniziato coi Piccoli Danzatori e poi ho sempre continuato. Io l'ho sempre voluta fare con grande entusiasmo e fin da piccola mi è piaciuto.

Ora io faccio danza nella scuola di mia madre, io la faccio tre volte a settimana ma con la mia esperienza a teatro ora la faccio tutti i giorni. Il mio sogno da grande è fare la ballerina.

Silvia Binenti, 11 anni

A quattro anni avevo già deciso che il mio futuro prossimo sarebbe stato con i nastri rosa alle caviglie. A cinque anni ho indossato il mio primo tutù. E poi fra un demi-plié, un jeté ed una pirouette sono arrivata alla fine del mio sesto anno di danza, quando la mia migliore amica, informata dal Giornale di Sicilia, mi ha detto dei provini per entrare a far parte dei Piccoli Danzatori del Teatro Massimo.

Il giorno della selezione ho conosciuto il maestro non sapendo che sarebbe diventato il “mio” maestro. Ora sono quasi quattro mesi che faccio parte dei Piccoli Danzatori e posso dire che l’emozione è sempre lì dietro l’angolo (o forse dietro le quinte): la magia di un teatro così maestoso, l’entusiasmo di un gruppo che prova anche durante i giorni di festa e soprattutto la passione che il Maestro Uzunov ci trasmette.

Sono orgogliosa di questa esperienza e spero che l’emozione che ne deriva si prolunghi nel tempo, perché, inutile dirlo, sogno i nastri alle caviglie anche per quando sarò grande.

Valentina Colli, 10 anni

Faccio parte dei Piccoli Danzatori del Teatro Massimo da quattro mesi, dopo aver conosciuto questa realtà attraverso i discorsi di mia madre e la lettura di alcune riviste. Ho cominciato a studiare danza all’età di 4 anni. Quando ho calcato per la prima volta il palcoscenico mi sono sentita molto emozionata anche perché avevo solo 4 anni.

Il maestro Uzunov è bravo e gentile e io lo stimo molto. Anche con le mie compagne vado abbastanza d’accordo. Quest’esperienza mi sta arricchendo parecchio in quanto sto imparando nuovi passi di danza e anche perché sto conoscendo la vera realtà del palcoscenico.

Ritengo che in futuro continuerò a studiare danza perché i miei sogni sono quelli di diventare una grande ballerina e, possibilmente, dei più importanti teatri del mondo.

Naomi Dorato, 11 anni

Ho iniziato a fare danza a 5 anni a San Giuseppe Jato, il paese in cui abito. Dopo qualche tempo mi hanno detto che avrei potuto fare di più ma che sarei dovuta andare fuori dal mio paese e pertanto sono andata a studiare a Palermo presso la Scuola di Cinzia Cona. La mia maestra, però, dopo un anno, ha lasciato quella scuola ed io con alcune mie compagne l’abbiamo seguita. Lei ha deciso quindi di formare una compagnia di danza classica e contemporanea e nel 2003 abbiamo partecipato ad uno spettacolo di danza contemporanea e poi abbiamo anche vinto i primi tre premi del Gran Prix Internazionale di Cesena. Tra le altre esperienze abbiamo ballato per i bambini dell’Unicef, al Teatro Greco di Siracusa, in varie piazze e al Festino di Santa Rosalia. Quando la mia maestra è però dovuta partire, ho frequentato un anno di danza presso la Scuola di Aurino e Beltrame. Infine, ho conosciuto i Piccoli Danzatori del Teatro Massimo tramite mio padre che vi lavora, ho fatto il concorso arrivando al secondo posto ed adesso, quindi, sono qui.

Il rapporto con il maestro e i compagni va molto bene. Il maestro è molto bravo, sia come insegnante sia come persona.

In futuro sicuramente continuerò a studiare danza. Per me la danza è qualcosa di emozionante perché quando salgo sul palcoscenico sembra che volo!! Tutto questo è il mio sogno!!

Marco Corrao, 11 anni

La passione per la danza l’ho avuta sin da piccolo ma ho iniziato quando avevo cinque anni. Ho conosciuto i Piccoli Danzatori attraverso mia cugina che ne faceva parte e quando la vedevo volteggiare sulle punte mi sono promesso che volevo pure io far parte di quel mondo pieno di musica e di colori.

La mia prima esperienza in palcoscenico è avvenuta dopo due anni che frequentavo la scuola di danza da cui provengo. Era il saggio di fine corso, al quale erano invitati genitori e parenti. Forse per destino quel teatro si chiamava “Al Massimo”, che si trova proprio a sinistra del nostro monumentale Teatro Massimo. L’emozione è stata immensa, specialmente quando si è alzato il sipario e mi sono sentiti gli occhi di tutti posati su di me.

Il rapporto con il mio maestro è ottimo e più che un maestro è un vero amico. Con i miei compagni sono molto affiatato e ci rispettiamo tutti in modo sincero.

Quest’esperienza mi ha fatto conoscere un mondo fantastico che sconoscevo e qui ho scoperto che la musica è vita. Spero che il mio futuro sia anche danza perché questo mondo mi ha rapito e mi affascina molto. Per me la danza è manifestare le proprie emozioni e, attraverso il ballo, il movimento del corpo che si adegua alla musica.

Il mio sogno nel cassetto è quello di poter danzare su palcoscenici più importanti del mondo ad iniziare proprio dal nostro Teatro Massimo.

Fabiana Faraone, 12 anni

La passione per la danza credo sia nata in me il 28 marzo 1993, giorno in cui nacqui. Mi ha sempre accompagnato ovunque e non ho mai avuto dubbi su quello che vorrò fare da grande: diventare la prima ballerina di un prestigioso teatro o entrare a far parte di una grande compagnia. La danza è ciò a cui penso ogni mattina, è come una luce, la sento vivere dentro di me: una ragazzina testarda, orgogliosa che sa che nella sua vita vuole solo danzare!

Per caso, un giorno, alla mia scuola di danza, sono venuta a conoscenza che c’era l’audizione al Teatro Massimo per i Piccoli Danzatori. Ho partecipato al provino con grande speranza e quando andai a controllare il risultato, quel 9 ottobre, fu una grande soddisfazione: ero la prima dell’elenco ed il mio cuore si mise a battere forte forte.

L’emozione era così grande che mi fece ripensare alla prima volta che mi esibii in un balletto su di un palcoscenico. Ero piccola e quei primi passi da allieva ballerina fecero battere il mio cuore così forte che con la danza mi sentii fondere.

Il gruppo dei Piccoli Danzatori è molto unito. Dobbiamo ancora conoscerci bene ma già ci aiutiamo a vicenda. Il nostro Maestro è molto paziente e comprensivo, sa che ognuno di noi ha la propria realtà e sa trasmettermi sicurezza e disciplina. È bravo ed è anche molto simpatico.

Quest’esperienza mi sta facendo crescere e sta forgiando il mio carattere perché mi sta facendo conoscere il vero palcoscenico dei teatri: quello che fa di te un’artista e ti prepara al lavoro di ballerina. Io non smetterò mai di fare danza perché l’amore che mi lega ad essa è immenso. Quando studio, quando leggo, senza rendermene conto, io danzo. Io vivo per danzare perché la danza per me è importante come la vita stessa. Lei è legata a tutti i miei sogni, primo fra tutti brillare su di un palcoscenico. Vorrei tanto diventare la prima ballerina del Teatro dell’Opéra di Parigi. Ci vorrà pazienza e determinazione ma spero tanto che diventi realtà perché Danza è Arte, è eleganza ed è passione. Io pretendo tanto da me perché so che posso dare tanto. Spero che quel che desidero per la mia carriera di ballerina si realizzi perché io non smetterò mai di danzare.

Gloria Tarantino, 12 anni

La mia passione per la danza risale a quando avevo 6 anni circa. Ho fatto la conoscenza dei Piccoli Danzatori assistendo ai loro balletti inseriti nella programmazione del Teatro. Anch’io ho avuto le mie esperienze in palcoscenico e tutte le volte che mi è capitato ho provato una grande paura e molta emozione anche se alla fine sono sempre riuscita ad affrontare perfettamente lo spettacolo. Sono entrata a far parte dei Piccoli Danzatori 4 mesi fa. Da subito il maestro mi ha fatto una grande simpatia e, adesso che lo conosco bene, provo per lui una grande stima perché è molto bravo e professionale. Inoltre, con i miei compagni e le mie compagne ho instaurato un bellissimo rapporto e mi trovo molto bene.

Posso dire che quest’esperienza mi sta dando maggiore sicurezza in me stessa e nelle mie capacità artistiche. Quando ballo le mie gambe sono ali di farfalla e le mie braccia sono come il vento. Amo la danza e nella mia vita ci sarà sempre posto per lei e tempo per studiarla. Per me la danza è uno stile di vita, un modo di comportamento che dà armonia e melodia al corpo ed alla mente. Nella mia, seppur ancora breve, carriera di ballerina ho partecipato a diversi stage con ballerini molto famosi ed ogni volta li ho guardati con tanta ammirazione Ciò mi ha sempre stimolato a studiare con profonda dedizione con la speranza che un domani il mio lavoro possa portare buoni frutti e che io possa diventare una ballerina ammirata e stimata per le mie qualità.

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