Intervista ad Antoniy Uzunov, responsabile dei Piccoli Danzatori del Teatro
Massimo di Palermo
L’intervista. 1
Breve biografia di Antoniy Uzunov 3
I Piccoli Danzatori 4
Come si è avvicinato alla danza?
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Studio Camera Palermo
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I miei genitori avevano un grande amore per la musica e per
il teatro ed hanno voluto trasmettere a noi figli la passione per l’arte. Mio
fratello suonava il violino, mia sorella studiava il pianoforte ed a me toccò
fare l’audizione per la Scuola Coreografica di Sofia in Bulgaria. Avevo 10 anni
e non ero per niente convinto che la danza fosse la scelta adatta a me in
quanto preferivo la musica. Comunque superai la selezione e così iniziò la mia
istruzione nel campo della danza ma anche della musica in quanto lo studio del
pianoforte era tra le materie obbligatorie.
Qual è stata la sua formazione?
L’addestramento prevedeva otto anni di studi più un anno di
perfezionamento. Oltre alle materie della scuola media e superiore, la
disciplina principale era lo studio della danza classica. Dopo i primi anni si
aggiungevano gradualmente lo studio delle danze storiche e di carattere,
solfeggio, passo a due, pantomima, scherma, trucco teatrale e le discipline
teoriche: anatomia, storia della musica, storia della danza, storia dell’arte.
L’ultimo anno era dedicato al perfezionamento della danza classica e delle
variazioni del repertorio. Un elemento fondamentale del processo di formazione
era la pratica attraverso le partecipazioni ai balletti ed alle opere in programma
nel cartellone del Teatro dell’Opera di Sofia e lo spettacolo annuale della
Scuola che successivamente veniva rappresentato nelle diverse città del mio
Paese.
Mi ricordo il mio debutto in palcoscenico dopo soli cinque
mesi di studio. Insieme con i miei compagni di classe fui selezionato per
danzare nei moretti dell’Aida. Fu per
me un’esperienza meravigliosa, come un momento fantastico, a cui penso ancora
con tanta nostalgia; fu l’ultimo giorno di scuola quando mi fu consegnato il
diploma.
Dopo qualche tempo iniziai a far parte come solista del
Corpo di Ballo del Teatro Nazionale di Praga e, nello stesso tempo, mi iscrissi
all’Accademia di Belle Arti nella Facoltà di Pedagogia della Danza laureandomi
nel 1973. Ho avuto la fortuna di perfezionarmi con alcuni tra i più grandi
maestri russi dell’epoca come Boris Bregvadze, Sulamid Messerer, Natalia
Dudinskaia e Konstantin Sergeev, ma il più grande banco di prova per la mia
crescita professionale sono stati i quindici anni trascorsi come solista,
pedagogo e maître de ballet della
Compagnia del Balletto Arabesque di Sofia dove ho studiato con Maris Liepa e
Fernando Alonso e sono stato assistente ripetitore di Alberto Alonso, André
Leclair, Juan Corelli, Dmitrij Briantsev. Anche a Palermo questo studio è continuato
in quanto nei miei diciassette anni di maître
de ballet del Corpo di Ballo del Teatro Massimo sono stato assistente di
Micha Van Hoecke, Vittorio Biagi, Lorca Massine ed ho avuto la possibilità di
collaborare con grandi danzatori quali Silviane Bayard, Evelyne Desutter, Lucia
Lacarra, Elena Pankova, Luciana Savignano, Carla Fracci, Alessandra Ferri,
James Urbain, Jorge Esquivel, Gheorghe Iancu, Marco Pierin.
A quale genere di danza si sente più portato?
Come danzatore ero molto portato verso i ruoli di carattere
o, come noi usiamo dire, demi-caractère.
Un’altra mia grande passione è stata la modern
jazz dance che ho approfondito presso l’European School of Jazz Dance di
Amsterdam mentre come maestro mi sono dedicato pienamente all’insegnamento
della danza classica. Le mie prime esperienze come insegnante sono state alla
Scuola di Ballo di Praga e alla Scuola Coreografica di Sofia dove io stesso mi
ero diplomato. Ho ripreso ad insegnare ai giovani dall’anno scorso e cioè da
quando ho ricevuto dal Teatro Massimo l’incarico di responsabile dei Piccoli
Danzatori.
Per anni lei ha collaborato con il Teatro come maître de ballet del Corpo di Ballo.
Lavorare adesso con i giovani le dà soddisfazioni diverse?
Le soddisfazioni sono senza dubbio diverse ma, purtroppo, in
questo momento piuttosto poche soprattutto perché quella dei Piccoli Danzatori
non è una scuola e quindi non si può fare in modo accademico il lavoro
didattico conseguente. Io chiamo le nostre lezioni di danza classica “lezioni
di aggiornamento” durante le quali noi ricordiamo i termini francesi e i
principi di esecuzione dei pas che i
ragazzi già studiano nelle rispettive scuole. Inoltre, ritengo fondamentale lo
studio della danza con la musica dal vivo. Spesso abbiamo a disposizione il
pianista del Corpo di Ballo della Fondazione con il quale facciamo un lavoro
sia teorico sia pratico, a mio avviso, molto importante per gli allievi. Viene
spiegato, ad esempio, che cos’è il tempo e il ritmo, che cos’è una battuta di
2/4 o di 3/4, che cos’è un levare etc. e, attraverso l’accompagnamento della
lezione con la musica dal vivo, i ragazzi possono percepire diversi ritmi e
tempi arricchendo così la loro cultura musicale.
In Italia ci sono centinaia di scuole di danza e poco o niente
lavoro con la conseguenza che ci troviamo di fronte a migliaia di aspirazioni
disilluse. Molte famiglie si chiedono se per poter avere un minimo di
possibilità in questo campo sia indispensabile che i propri figli debbano
necessariamente essere sradicati dal proprio ambiente e dalla loro città per
diplomarsi nelle poche scuole ufficiali esistenti (Scala, San Carlo, Opera di
Roma) affrontando enormi sacrifici, sia economici sia esistenziali, senza che
poi si abbia comunque la certezza di un esito positivo. Come valuta lei questa situazione?
Ritiene che anche rimanendo nel proprio luogo d’origine si possa crescere in
questo campo?
È provato che l’istruzione della danza classica, anche a
livello dilettantistico, contribuisce positivamente allo sviluppo fisico ed
intellettuale dei bambini. Non a caso per la completezza dell’educazione
nell’infanzia, insieme con lo studio delle lingue straniere e della musica, io
penso che debba essere incluso anche lo studio della danza. Con tutto il
rispetto per le centinaia di scuole di danza in Italia, ritengo che per potere
aspirare ad affermarsi in questa professione lo studio in una scuola
professionale sia obbligatorio e quindi chi vuole diventare un danzatore deve
formarsi in una istituzione ufficiale costi quel che costi.
Come si entra a far parte dei Piccoli Danzatori e come è
organizzata una giornata tipo?
Nei Piccoli Danzatori si entra tramite selezione. Gli
allievi vengono convocati per la lezione di danza classica da tre a quattro
volte alla settimana nelle ore pomeridiane. La lezione ha la durata di 1 ora e
30 minuti per gli allievi più piccoli e di 2 ore per i più grandi. Quando si
prepara uno spettacolo, come ad esempio in questo periodo, i ragazzi provano
tutti i giorni.
Quali doti deve avere un allievo per riuscire?
L’età più adatta per iniziare lo studio della danza è di
9-10 anni. Gli esami di ammissione nelle istituzioni ufficiali sono molto
rigidi: vengono esaminati l’aspetto esteriore dei candidati, l’espressività, la
corporatura e i muscoli, la flessibilità, il salto, l’incedere, le capacità
artistiche e la musicalità. Ovviamente le buone doti fisiche sono
indispensabili per lo studio della danza. Danza, però, significa prima di
tutto: Fatica, Sacrificio e Amore.
Qual è il suo rapporto con gli allievi?
Ritengo che insegnare danza agli adolescenti, ma soprattutto
ai bambini, sia un processo molto complesso e di grande responsabilità in
quanto si tratta di impostare e sviluppare le potenzialità fisiche e, nello
stesso tempo, contribuire al loro progresso culturale ed anche alla formazione
del loro carattere. Non nascondo che nella mia maniera di insegnare ho avuto
sempre presente la forte influenza della mia maestra di Sofia, che possedeva
un’assoluta conoscenza del metodo di insegnamento, privilegiava l’approccio con
ogni allievo individualmente, era molto esigente durante le lezioni e le prove
ma, a lavoro finito, si comportava con noi come una madre.
Quali sono le doti principali che deve possedere un ballerino
per considerarsi tale?
Le caratteristiche principali di un artista del ballo,
secondo me, sono: laboriosità, laboriosità, laboriosità.
Pensa che tra questi suoi allievi potrà esserci qualcuno che
un giorno riuscirà a realizzare il suo sogno di diventare un ballerino
professionista?
Fra le ragazze che abbiamo selezionato quest’anno, ci sono
alcuni elementi molto dotati ma, poiché né la Fondazione Teatro Massimo né la
città di Palermo dispongono di strutture istituzionalmente finalizzate allo
studio professionale della danza, probabilmente questi allievi saranno
costretti ad allontanarsi dalla Sicilia.
Come valuta la situazione della danza in Italia?
Il problema della formazione dei danzatori sta alla base
della grave situazione della danza in Italia, senza sottovalutare altri
problemi fondamentali quali la legislazione che riguarda l’età pensionistica
dei ballerini e le poche risorse destinate alle attività di Danza
Suggerisca al Teatro Massimo un suo pensiero per rilanciare la
danza ed in prospettiva, rispetto alla situazione attuale dei Piccoli
Danzatori, che cosa cambierebbe?
Invece di suggerire al Teatro Massimo un pensiero per
rilanciare la danza e cosa si dovrebbe cambiare rispetto alla situazione
attuale dei Piccoli Danzatori, desidero ricordare solamente due fra i più
significativi esempi legati alla crescita della danza nel mondo. Quando nel
1933 Lincoln Kirstein invitò George Balanchine negli Stati Uniti per dirigere
la Compagnia di Ballo, il giovane coreografo russo stabilì una condizione: “But
first a school”. Il consenso di Kirstein determinò la sorte del Balletto Americano.
Così come nel 1961, quando John Cranko diventò direttore della Compagnia di
Ballo di Stoccarda, si impegnò anzitutto a creare la scuola di ballo. Grazie a
questa sua determinazione in pochi anni riuscì a produrre ed a plasmare il
Balletto di Stoccarda ovvero una delle più valide compagnie del mondo.
È nato in Bulgaria. Si è diplomato nella Scuola Statale
Coreografica di Sofia come allievo di Vera Ivanova. Si è laureato nella
specialità Pedagogia della Danza Classica all'Akademia Muzickyche Umeni
(Accademia di Belle Arti) di Praga con i professori Vera Zdichyncova e Irzi
Nemecek. Si è perfezionato con i Maestri russi Sulamid Messerer e Boris
Bregvadze. Ha approfondito gli studi del Metodo della Danza Classica presso la
Palluca Schule di Dresda con Elena Gemciugina e Natalia Dudinskaia e della
Danza Modern Jazz presso la European School of Jazz Dance di Amsterdam con
Benjamin Feliksdal.
1959-1964: da allievo fa parte del Corpo di Ballo dell'Opera
di Sofia.
1966-1968: ballerino solista al Teatro Ivan Zaic di
Fiume-Croazia.
1968-1972: ballerino solista al Teatro Nazionale di Praga.
1972-1985: ballerino solista nella Compagnia Arabesque di
Sofia.
Maestro di Danza Classica alla Scuola coreografica di Sofia.
Maestro di Ballo responsabile della Compagnia Arabesque e
Assistente coreografo di Margherita Arnaudova (Bulgaria), Juan Corelli
(Italia), Conrad Dzeivezki (Polonia), André Leclair (Belgio), Benjamin
Feliksdal (Olanda), Dmitrij Briantzev (Russia), Alberto Alonso (Cuba), Luc Boui
(Belgio).
Coreografo per il Teatro dei Giovani di Sofia, Teatro
Giermeksznhaz di Budapest, per la TV Statale Bulgara.
1986-2002: Maestro di Ballo della Fondazione Teatro Massimo
Palermo.
Assistente coreografo di Ricardo Nunez (Francia), Gerlinde
Dill (Austria), Vittorio Biagi (Italia), Micha Van Hoecke (Italia), Lorca
Massine (Francia).
Coreografo per la Fondazione Teatro Massimo di Palermo nelle
opere Faust, Capuleti e Montecchi, La
Sonnambula, Una favola per caso e
per alcune coreografie dell'attività promozionale del Ballo.
2003-2004: assistente all'Ufficio Regia della Fondazione
Teatro Massimo.
2004: responsabile dei Piccoli Danzatori del Teatro Massimo.
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I Piccoli Danzatori nascono nel gennaio 1998 in prospettiva
della preparazione delle danze per l’opera Aida,
spettacolo inaugurale per la riapertura del Teatro Massimo e al quale i
giovanissimi danzatori partecipano ballando nella “Danza dei moretti”.
Da allora il giovane gruppo coreografico (oggi composto da
46 elementi dagli 8 ai 18 anni) è divenuto una bella realtà del Teatro Massimo
ed ha acquisito un repertorio ragguardevole che annovera lavori quali: Britten A Ceremony of Carols; Verdi Divertissement da Le quattro stagioni dei Vespri
Siciliani e Airs de ballet da Jerusalem; Rossini-Respighi La Tarantella; Berlin White Christmas; Purcell Morte di Didone da Dido and Aeneas; Gounod Ave
Maria; Anonimo Oh Happy Day; Variazioni su Stravinskij con brani da Le sacre du printemps, Petrouchka, Jeu de cartes, L’oiseau de
feu; Suite dallo Schiaccianoci
di Cjaikovskij, Shalom, per la vita e per
la pace, La voce del mare. Si
tratta di tutte coreografie di Alexandre Stepkine, che dal 1998 al 2003 è stato
il direttore responsabile dei Piccoli Danzatori.
I Piccoli Danzatori hanno inoltre partecipato in diretta nel
1999 alla trasmissione televisiva di RAI 3 “Geo and Geo” e nel 2000 a “Uno
Mattina” (RAI 1), al Festino di S. Rosalia, alle rappresentazioni al Teatro di
Verdura dell’operetta Orfeo all’Inferno di
Offenbach ed alle produzioni di Cenerentola
di Rossini, Flauto Magico di Mozart, Lady in the Dark di Weill, Dame aux camelias di Neumeier, Il Trionfo
dell’Onore di Scarlatti, I Racconti di Hoffmann di Offenbach, I Sette
peccati capitali di Weill, Don Giovanni di Mozart, Memoria
dell’offesa, Paquita, Jeanne d’Arc au Bûcher di Honneger, Macbeth e Don Carlo di Verdi, La
pulzelle d’Orleans di Cjaikovskij, Hansel
e Gretel di Humperdinck, Lo
Schiaccianoci di Cjaikovskij per le stagioni liriche del Teatro Massimo.
Hanno effettuato numerosi spettacoli in giro per la Sicilia e sono stati ospiti
di onore a Caltanissetta per il I Concorso Internazionale di Danza Michele
Abbate e ad Alcamo per il Premio Cultura e TV.
I Piccoli Danzatori, attualmente diretti da Antoniy Uzunov,
sono stati istituzionalizzati nel 1999 dal Consiglio di Amministrazione del
Teatro Massimo. Prestigiosa madrina di quell’evento fu Alessandra Ferri.