L'origine geografica del didjeridu

L'origine geografica del didjeridu è da collocarsi nelle terre di Arnhem, nel Kimberley e nelle zone che si affacciano sul golfo di Carpentaria.

Il nome "didjeridu" è un termine onomatopeico dato dagli inglesi che si origina dal suono stesso dello strumento… "didjerry" era la parola per descrivere il suono. In verità il nome originale cambia via via che cambiano i territori, i linguaggi e le dimensioni sonore. Esistono ancora oggi almeno un centinaio di gruppi linguistici diversi tra loro e si ritiene che esistano decine di nomi diversi. Inoltre essendo una tradizione che si tramanda per via orale, non vi è certezza sul giusto modo di scriverli.

Questi gruppi linguistici, all'interno dei quali vi sono i gruppi tribali, o clan, legati a una specifica zona di provenienza, hanno nomi come "Aranda" - "Anangu" - "Koori" - "Yolngu" - "Murri" - "Nyoonga", etc.

Ad esempio Djalu Gurruwiwi fa parte del clan Galpu, gruppo tribale Yolngu.

Ma vediamo i nomi tradizionali del didjeridu: "Yidaki" o "Yirdaki" il più comune che significa "gola dell'emù" - "Yiraga" che significa "gola" - "Lhambilgbilg" dove la sillaba Lham rappresenta la lingua.

Vi sono altri nomi complessi dedicati allo strumento la cui traduzione non è conosciuta. La parola esoterica per definire lo strumento usato in alcune cerimonie Djalambu è "Djalupi".

E ancora "A:ra:wi" - "Artawirr" - "Buygi" - "Djalupun" - "Djibolu" - "Djubinji" - "Gamalag" - "Ganbag" - "Garnbak" - "Kurmur" - "Jiragi" - "Lipirra" - "Maluk" - "Ma:gu" - "Martba" - "Ngaribi" - "Ngarriralkpwina" - "Paampu" - "Yiki-Yiki" - "Yiraka" - "Yiraki" - "Yirtakki" - "Wuyimba".

Normalmente gli aborigeni decorano lo strumento solo per motivi cerimoniali o per venderli agli occidentali. La loro è una vera e propria arte strabiliante che si manifesta anche nella pittura su corteccia, su roccia, su legno, su sabbia e oggi anche su tela.

 

Tratto da Didjeridu. Suonare un albero, tecniche e benefici di Moreno Papi. Per gentile concessione della Casa editrice Musica Practica di Torino