In punta di piedi... estratti dal repertorio classico

Gli allievi del Teatro di San Carlo si misurano con titoli e coreografie della tradizione

La novità delle borse di studio istituite dalla Scuola di Ballo, diretta da Stephane Fournial, grazie alla Fondazione Banco di Napoli: domande da presentarsi entro il 5 dicembre 2016

Stephane Fournial

La storia del repertorio vista e rivista in scena al Teatrino di Corte del Palazzo Reale di Napoli. Protagonisti gli allievi della Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo diretti da Stephane Fournial, ad un anno esatto dal primo giorno di insediamento al terzo piano del Massimo partenopeo. Da lì il viaggio ha attraversato i vari step immaginati dal direttore fino allo spettacolo di fine anno del 30 giugno scorso, applaudito con convinzione da pubblico e critica. Ma naturalmente le conferme sono ben più ardue delle prime gratificazioni e così il navigato direttore si aspetta le giuste reazioni al cospetto di un repertorio in verità parecchio ostico. Eh sì, perché Stephane Fournial non ha mai nascosto le ambizioni internazionali per i suoi allievi, soprattutto nell'ottica di indurli a ragionare ben al di là delle Alpi sin dalla loro adolescenza. Ed il titolo del gala delle due serate di questo fine novembre già dice tutto: In punta di piedi... estratti dal repertorio classico. In punta di piedi, perché ovviamente le ragazze della scuola le indossano nella maggior parte dei titoli rappresentati e, soprattutto, perché il rispetto e la massima discrezione sono l'elemento principale dell'approccio di tutto l'ensemble al repertorio portato in scena. Il direttore non ha lesinato sforzi ed energie per i suoi ballerini, soprattutto perché tutte le ore di studio nelle rispettive sale sono linfa vitale degli spettacoli inscenati di volta in volta. Questa è in sintesi la prosecuzione scenica dei tanti dettami teorici impartiti dal direttore in questo primo anno di lavoro. Ed ecco che l'aumento significativo del monte ore di lezioni di repertorio e tecnica maschile ha trovato sfogo sul palcoscenico ridotto ed in pendenza del Teatrino di Corte del Palazzo Reale di Napoli, con un programma elaborato fin dentro i meandri del repertorio classico del balletto. A cominciare da Frederick Chopin in "Etudes" Opera 10 n. 1, con la definitiva apertura del sipario su un estratto di "Le Conservatoire" di August Bournonville sulle musiche di Holger Simon Paulli, già noti per la loro proficua collaborazione nel celebre balletto "Napoli". Sempre in tema partenopeo scorgiamo "La Tarantella" per i corsi propedeutici, tratto dal titolo "Etudes", di Harald Lander sullo spartito di Knudage Riisager. Per poi giungere all'amatissimo titolo de "Il lago dei cigni" di Marius Petipa, Lev Ivanov e le mirabili musiche di Piotr Ilich Ciaikovskij. Qui sono interpretati il valzer dei cigni, i quattro cignetti, ed i grandi cigni ripresi da Vladimir Bourmeister. Ancora protagonista dei due gala di sabato 26 e domenica 27 è la coreografia di Marius Petipa, con il titolo "La Bayadere" di Ludwig Minkus nelle rappresentazioni delle sacerdotesse, di Nikiya e del pas de huit. Non manca il primo romanticismo nel repertorio scelto da Stephane Fournial con la variazione dei contadini del primo atto di "Giselle" di Jean Coralli, Jules Perrot sulle musiche di Adolphe Adam. Così come torna "Etudes" di Harald Lander con Relevés e finanche le odalische tratte da "Le corsaire", titolo già visto recentemente proprio al Teatro di San Carlo con il Corpo di Ballo ad assecondare il pas de deux di Daniil Simkin ed Iana Salenko. Anche in questo caso si resta fedelissimi al repertorio con Marius Petipa, nella rivisitazione delle precedenti coreografie di Joseph Mazilier, e le musiche ancora di Adolphe Adam con brani di Cesare Pugni. E poi la celebre variazione de "La morte del cigno" di Mikail Fokine, e spartito di Camille Saint Saens, quasi in provocatoria antitesi rispetto al celebre "Il lago dei cigni" della splendida sinergia senza tempo a sei mani di Marius Petipa, Lev Ivanov e successivamente di Vladimir Bourmeister per l'ultima esibizione della polonese di Piotr Ilich Ciaikovskij.

Un momento dello spettacolo.

© Foto Francesco Squeglia

Tuttavia l'anno accademico non si apre solo con la ribalta e le luci dei riflettori, tutt'altro! Stephane Fournial si prende infatti le responsabilità sulle proprie spalle e raccoglie a sé tutte le forze solidali della sua nuova città d'adozione, portando a casa un risultato davvero straordinario. Di seguito riportiamo il comunicato ufficiale del Teatro di San Carlo e della Fondazione Banco di Napoli per l'assegnazione di tre borse di studio: "Per la prima volta nella storia, la Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo di Napoli, diretta da Stephane Fournial, grazie alla Fondazione Banco di Napoli, istituisce tre borse di studio per l’anno scolastico 2016/2017, per gli allievi che studiano danza classica, a livello semi-professionale o professionale che, per motivi di merito e in documentate difficoltà economiche, o residenti nelle Regioni di Marche, Abruzzo e Umbria, fortemente colpite dai recenti terremoti, si distinguano. Il bando è riservato agli allievi più meritevoli - di età compresa tra gli 8 e i 18 anni - che si distinguano per talento, passione, atteggiamento, capacità, che riscontrino difficoltà economiche."

Un momento dello spettacolo.

© Foto Francesco Squeglia

La domanda deve essere presentata, in formato digitale, entro e non oltre il 5 dicembre 2016 all’indirizzo scuolaballo@teatrosancarlo.it. Tutti i dettagli sul sito www.teatrosancarlo.it

La fonte ufficiale cui rivolgersi per qualsiasi informazione o per verificare eventuali cambiamenti di programma è www.teatrosancarlo.it.

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