Un interessante progetto del Grace O'Malley Quartet intorno a Francesco Saverio Geminiani,
musicista italiano in terra irlandese
Vissuto fra la fine del Seicento e la metà del Settecento,
il violinista e concertista toscano rivive nelle esecuzioni di un ensemble dal
piglio originale
Il
CD Un
Italiano a Dublino
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Un Italiano a Dublino
Siamo all'inizio del secolo dei lumi quando un violinista toscano, tra i
più acclamati dell'epoca, intraprende il primo di una serie di lunghi viaggi,
dalla terra del sole verso le brughiere delle isole d'oltremanica: la corte
britannica lo attende, la sua fama è ormai diffusa in tutta Europa.
Francesco Saverio Geminiani, virtuoso
concertista e prolifico didatta, nasce a Lucca il 5 dicembre 1687. Allievo di
Arcangelo Corelli, da cui apprende tecniche compositive proprie del barocco
italiano, ama l'arte in tutte le sue forme incarnando la sintesi dell'uomo
illuminista, fervido collezionista di opere pittoriche e primo italiano
affiliato alla massoneria inglese.
L'Irlanda del Settecento è la terra di Turlough
O’Carolan (1670-1738), arpista e ispirato compositore
con una nutrita produzione di air e planxty,
dove troviamo in egual misura convivere elementi popolari e colti. I due
artisti s'incontrano, una testimonianza certa li vede insieme a Dublino almeno
in un’occasione.
I confini tra traditional e art
music sono fluidi e permeabili, è un'osmosi
naturale: le arcaiche melodie del popolo cantate in gaelico salgono gli scaloni
dorati grazie alla loro freschezza e forza evocativa, mentre il musicista di
strada assorbe nuovi metodi esecutivi. Ne sono un esempio le quattro Scottish Song tratte
da A Treatise of Good Taste in the Art of Musick del 1749, antiche arie scozzesi trasformate da Geminiani in esecuzioni dal corretto uso di forma,
armonizzazione e ornamento, dedicate al Principe di Galles.
Un Italiano a
Dublino è un viaggio musicale dove il Grace O’Malley Quartet racconta, attraverso cinque lunghe tracce,
l’ambiente incontrato dall’autore toscano in Inghilterra e Irlanda. L'apertura
è affidata a una delle melodie più ispirate di O’Carolan,
dedicata all'eroe nazionale irlandese Owen Roe O’Neill. Proseguendo lungo il percorso, incontriamo melodie
spirituali, brani gaelici e danze tradizionali, insieme alle Scottish Songs, queste
ultime sempre introdotte dal frammento musicale Auld Bob Morrice, un motivo molto popolare
dell’epoca studiato da Geminiani, che idealmente
personifica il compositore come guida.
La rilettura della parte barocca non si allontana dalle origini folk del
progetto, al punto di assegnare la parte cembalistica alla chitarra acustica,
con voluta noncuranza dell'esasperazione stilistica legata alla filologia
musicale, mentre i traditional sono
proposti con ampia libertà di improvvisazione con riferimento ai pochi e scarni
manoscritti giunti sino a noi e alla prolifica trasmissione orale.
Francesco Saverio Geminiani moriva a Dublino
il 17 settembre del 1762: pioveva e l’erba d’Irlanda era più verde del solito.
Danny Boy al suo fianco, ad accompagnarlo nell’ultimo viaggio.
Grace O'Malley Quartet
Il flauto traverso di Edoardo Caffi, il violino di Alessandro Cavalleri, la voce e le percussioni di Giusi Pesenti, la chitarra di Manuela Bonfanti.
Ecco i componenti del Grace O'Malley Quartet. Un ensemble
nato nel 2006 con l'intento di divulgare un repertorio raro, legato al mondo
popolare e tradizionale delle terre d'oltre Manica. Si tratta di un repertorio
ricchissimo di melodie ispirate, ritmi e strutture uniche che spesso viene
trasmesso solo per tradizione orale e che ancora oggi caratterizzano una
cultura e una civiltà antiche e di crocevia.
Il Grace O'Malley Quartet
attiva una curata ricerca nel repertorio tradizionale e classico di un periodo
che spazia tra il XVI e il XVIII secolo: è soprattutto agli inizi del '700 che
avvengono le più interessanti contaminazioni tra musica colta e melodie
popolari.
Nel 2013 produce il primo lavoro discografico, The Sheep's Dream,
dove all'ascolto è chiara la libertà esecutiva che caratterizza l'ensemble, una
sonorità classica che incontra la freschezza del sound folk e tradizionale e
una scelta di brani che predilige l'alternarsi di danze ad antiche arie di
origine sia sacra sia profana.
A tre anni di distanza ha visto la luce un nuovo lavoro, Un Italiano a Dublino, realizzato grazie
alla partecipazione straordinaria di Veronika Kralova, soprano, Nicola Sangaletti, viola e Marco Lorenzi,
viola da gamba.