L'affascinante mondo del tip tap. Intervista a Katia Camarda

7 febbraio 2013

Iniziamo con qualche cenno della storia del tip tap (o tap dance). Quando e dove nasce?

La tap dance, nota anche come tip tap, è una forma di danza dove i piedi vengono usati come strumenti percussivi. Per amplificare il suono prodotto dal battito dei piedi a terra o su altre superfici, il ballerino indossa scarpe preparate con claquette e cioè con inserti metallici sulla punta e sul tacco. Un tempo al posto del metallo si usava il legno. È facile quindi comprendere come l'espressione "tip tap" sia onomatopeica, dato che riproduce il suono del battito ritmico della scarpa. La tap dance deriva dalla combinazione di elementi di percussioni africane e delle tecniche di balli europei come il clog irlandese. La genesi della tap dance è da ricercarsi nei ceti bassi: immigrati irlandesi e africani ingaggiavano "battaglie" competitive agli angoli delle strade. La prima metà del XX secolo fu il periodo di massima fioritura della tap dance, essendo il tipo di danza principale nel Vaudeville e a Broadway. All'inizio era però nota come jazz dance, perché era il jazz la musica con la quale si esibivano i ballerini. Decisiva fu l'operazione dell'impresario Ned Wayburn che, nel 1902, fece approdare questa danza sulla scena, suscitando un grande interesse. Si cominciò, allora, a modificare e a pulire i movimenti, oltre che a creare nuovi passi. Ecco quindi che nacque la cosiddetta American Tap Dance.

Quali sono le principali differenze fra il tip tap e il clog irlandese?

Il clog è una danza popolare irlandese ritmica eseguita con zoccoli in legno. La tap dance è ballata, come ho detto, con scarpe ferrate sulla punta e sul tacco. Nel tempo la tap dance si è differenziata dal clog per la varietà di passi e figure. Il clog è molto conosciuto grazie agli spettacoli Riverdance e Lord of the Dance.

In Italia purtroppo non è molto diffusa la cultura del tip tap. Quali ne sono le cause?

Credo che dipenda dal fatto che non abbia profonde radici nella nostra cultura. Non è uno stile molto commerciale e questo ha inciso sulla sua diffusione: tutti ne sentono o ne hanno sentito parlare ma nessuno sa realmente cosa sia. Penso che se, per esempio, nella scuola di “Amici” di Maria de Filippi ci fosse la disciplina del tip tap, orde di ragazzine correrebbero nelle scuole di danza alla ricerca di un corso di tip tap.

A quanti anni è consigliabile iniziare lo studio del tip tap?

Personalmente lo consiglio dai sei anni in su.

Quali caratteristiche fisiche occorrono per affrontare la tap dance?

Nessuna in particolare. Negli anni di studio prima e di insegnamento poi ho notato che chi è poco sciolto e disinvolto nel movimento in generale fa un po’ fatica, ma alla fine con lo studio e l’amore per questa disciplina si risolve tutto.

Parliamo di te. Qual è la tua formazione?

Ho iniziato a studiare danza classica e danza moderna all’età di sei anni presso “The rose dance” di Cermenate (Como) dove ho sostenuto gli esami delle suddette discipline fino al raggiungimento del diploma di livello professionistico. Ho studiato il metodo RAD per la danza classica e ISTD per la danza moderna ed il tip tap che ho cominciato all’età di 8 anni. Mi sono poi laureata in Scienze Motorie presso l’università dell’Insubria a Saronno (Varese). Mi sono specializzata nell’hip hop studiando con insegnanti diverse a Milano, Bibbione, Ravenna e ancora studio e mi tengo aggiornata perché il mondo della danza è in continua evoluzione.

Tu insegni tip tap da molti anni. Quali qualità servono a un'insegnante?

L’amore per il proprio lavoro e la capacità di dare tutto quello che può ai propri allievi per far loro spiccare il volo, qualunque sia la direzione che prendono. La disciplina mescolata alla gentilezza e alla disponibilità è un buon mix per ottenere rispetto e ammirazione; professionalità e coerenza ti garantiscono credibilità e fiducia. Questa è la mia ricetta.

Quali soddisfazioni trai dal tuo lavoro?

Tante e indescrivibili a parole. Mi appagano gli sguardi delle bambine quando lavoriamo, pieni di gioia e voglia di imparare, Il riscontro dei genitori che mi raccontano di quanto siano entusiasti i figli e il vedere dopo anni le allieve più grandi raggiungere grandi obiettivi grazie anche a ciò hanno avuto da me.

Che cosa consigli a un ragazzo o a una ragazza che vogliono intraprendere lo studio della tap dance in modo professionale?

Studiate, studiate, studiate e non mollate mai.

Che cosa pensi della situazione generale della danza in Italia?

Che è un campo in piena crisi come tutti gli altri settori lavorativi, ma che non ci sarà mai crisi capace di farlo morire. La danza nasce dal cuore e per il cuore, non per il denaro.