Excelsior di Ugo Dell'Ara, al Teatro alla Scala

Il Balletto della Scala in Excelsior.

® Damir Yusupov – Teatro Bolshoj.

Dal 18 gennaio al 9 febbraio 2012

 

Colophon. 1

Le recite. 1

Excelsior 1

Il soggetto. 2

Parte prima. 2

Parte seconda. 3

 

Colophon

Azione coreografica, storica, allegorica, fantastica in due parti e undici quadri di Luigi Manzotti.

Coreografia Ugo Dell’Ara.

Regia Filippo Crivelli.

Ripresa da Patrizia Frini.

Musica Romualdo Marenco.

Revisione musicale di Fiorenzo Carpi e Bruno Nicolai.

Direttore David Coleman / Alessandro Ferrari (8 febbraio).

Scene Giulio Coltellacci.

A cura di Michele Della Cioppa.

Costumi Giulio Coltellacci.

Le recite

18[1], 20, 22, 25 gennaio – 2 (2 rappr.) 4, 8[2], 9 febbraio 2012

Étoile Roberto Bolle (18, 20, 22, 25 gennaio)

Artista Ospite Alina Somova (18, 20, 22, 25 gennaio)

Con la partecipazione degli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala

Produzione Teatro alla Scala

Excelsior

Excelsior apre la stagione di balletti

Dopo il debutto al Bol’šoj, il “Ballo grande” torna alla Scala dal 20 gennaio 

Dopo dieci anni dalle ultime rappresentazioni, Excelsior torna in scena alla Scala, e inaugura la Stagione di Balletti 2011-2012 con il fascino del recupero dei fasti di un’epoca e con l’eco del successo al Teatro Bol’šoj. Il “ballo grande” della tradizione italiana non tradisce la vocazione internazionale che lo ha accompagnato fin dalla sua nascita a fine Ottocento: in un crescendo di coinvolgimento ed entusiasmo, il pubblico del Bol’šoj ha salutato con dieci minuti di applausi il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, unico Teatro invitato a partecipare alle celebrazioni per la riapertura del  teatro, e il suo Excelsior, celebrazione del trionfo della Luce e della Civiltà sull’Oscurantismo.

Otto le recite, a partire dal 20 gennaio, di cui una (l’8 febbraio) riservata a Milano Unica, e una pomeridiana nel ciclo Invito alla Scala per Giovani e Anziani.

Come per Don Giovanni, titolo inaugurale della Stagione d’Opera, anche l’inaugurazione della Stagione di Ballo verrà raccontata in diretta su Twitter nella pagina ufficiale del Teatro alla Scala, @teatroallascala, attraverso immagini di backstage e di scena.

E come Don Giovanni, anche Excelsior avrà la sua Anteprima Giovani, la sera del 18 gennaio.

Per loro e per tutti gli appassionati, sempre il 18 gennaio, alle ore 17, è fissato anche il consueto appuntamento per il Ciclo “Prima delle prime - Balletto” che vedrà relatore Marinella Guatterini, in un approfondimento dal titolo “Tra allegoria e positivismo, il ballo grande del Progresso”.

Protagonisti del ritorno di Excelsior alla Scala i Primi Ballerini, i Solisti,  il Corpo di Ballo, gli Allievi della Scuola e, a impreziosire le prime rappresentazioni, (20, 22 e 25 gennaio) l’étoile Roberto Bolle e l’artista ospite Alina Somova, coppia di star per la prima volta insieme, come infatti commenta Roberto Bolle: «Quello dello schiavo è un ruolo 'pirotecnico' che richiede grande abilità tecnica e potenza fisica. Di solito prediligo ruoli più interpretativi, ma Excelsior è un balletto che affronto volentieri perché è divertente, piace molto al pubblico ed è una produzione indissolubilmente legata al balletto italiano e alla sua storia. Per questo sono felice che venga riproposto in Scala, dove lo ballerò per la prima volta al fianco di Alina Somova, al suo debutto nel ruolo della Civiltà.»

Risplenderà quindi ancora una volta quella “azione coreografica, storica, allegorica e fantastica” che vide la luce nel 1881 proprio alla Scala, su libretto e coreografia di Luigi Manzotti, musica di Romualdo Marenco e scene di Alfredo Edel, ripensata nel 1967 da Crivelli, Dell’Ara, Carpi, Coltellacci. Alla Scala dal ‘74, questa nuova edizione fu rappresentata l’ultima volta al Teatro degli Arcimboldi nel 2002.

Accanto a Alina Somova (La Civiltà) e Roberto Bolle (Lo Schiavo), le prime recite del 20, 22 e 25 gennaio vedranno negli altri ruoli principali, così come al debutto moscovita, Marta Romagna (la Luce), Massimo Garon (l’Oscurantismo), Antonella Albano (La Folgore) e Sabrina Brazzo (la Mora Indiana).  Nelle successive recite, a febbraio, nel ruolo della Luce saranno Francesca Podini (2 sera, 8 e 9 febbraio) e Sofia Rosolini (2 pomeriggio e 4); l’Oscurantismo sarà  Riccardo Massimi (2 sera, 8 e 9) e Christian Fagetti (2 pomeriggio e 4); lo Schiavo Eris Nezha (2 sera e 8), Antonino Sutera (4 e 9) e Federico Fresi (2 pomeriggio); nel ruolo di Civiltà Antonella Albano (2 pomeriggio, 4 e 9) e Petra Conti (2 sera e 8), in quello della Folgore Chiara Fiandra e in quello della Mora indiana Sofia Rosolini ( 2 sera, 8 e 9) e Beatrice Carbone (il 2 pomeriggio e il 4 febbraio).

Le recite vedranno sul podio David Coleman, mentre la serata riservata dell’8 febbraio sarà diretta da Alessandro Ferrari.

Il soggetto

Parte prima

Siamo in Spagna mentre l’Inquisizione è al culmine della sua potenza. Il Genio delle tenebre tiene prigioniera, incatenata ai suoi piedi, una donna bellissima: è la Luce, il Progresso, il Genio dell’umanità, che angosciata si vede vinta dall’Oscurantismo. Subito gli anelli della catena si spezzano e la testa della donna s’illumina d’un accecante splendore: una volta ancora la Luce trionfa e mostra all’Oscurantismo una ben diversa scena nel regno dei Genii che con le loro opere civilizzano l’umanità. Compaiono i simboli della Scienza, della Forza, dell’Industria, dell’Amore, della Civiltà, della Concordia, dell’Unione, della Costanza, del Valore, della Gloria, dell’Invenzione, delle Belle Arti, dell’Agricoltura, del Commercio ecc.

Un grazioso villaggio sulle rive del fiume Weser, presso Brema. In una taverna l’oste e sua moglie assistono con gioia al ritorno del figlio Valentino, trionfatore d’una regata, insieme ai suoi amici. La barca vincitrice approda in mezzo alla folla esultante: Valentino e la fidanzata Fanny danzano; si beve in onore dei vincitori. Il capo dei rematori che hanno perso la regata sfida Valentino per il giorno seguente: remeranno da soli, e Valentino perderà. Ma un uomo misterioso, sdraiato lungo la riva, sogghigna e ride di questa sfida: è l’Oscurantismo, il quale avverte gli stupefatti rematori che lungo il fiume avanza rapido uno strano battello che sembra guidato da forze infernali.

È il battello a vapore, la nuova invenzione di Denis Papin, contro la quale il Genio del male solleva i rematori che vedono minacciati i loro interessi. Il battello di Papin viene demolito dalla folla scatenata; quanto al suo sfortunato inventore, sul punto di soccombere, si afferra alle vesti della Luce che è scaturita dalle acque per soccorrerlo.

La Luce mostra i futuri prodigi della scoperta di Papin: a New York, sul mare che si stende fra due promontori collegati da un ponte sul quale passa una locomotiva, naviga, trionfante e rapido, un battello a vapore. È opera di Fulton, dovuta alla iniziativa di Papin. Ancora una volta l’Oscurantismo è vinto dal Progresso.

Nel laboratorio di Alessandro Volta, a Como. Lo scienziato è seduto, malinconico e pensoso, accanto alla pila ch’egli non riesce a perfezionare: mentre Volta dubita della riuscita della sua invenzione, l’Oscurantismo, nell’ ombra, gioisce del proprio trionfo. Ma all’improvviso Volta si alza come posseduto da una potenza sovrumana: si avvicina alla pila, vi aggiunge qualcosa, unisce i due fili elettrici: e d ecco che una scintilla illumina la scena. È la vittoria! Ma dopo che lo scienziato, al colmo della felicità, si è allontanato, il Genio delle tenebre tenta disperatamente di distruggere la miracolosa invenzione, ma invano. Compare infatti la Luce che con gesto maestoso mostra al suo nemico gli effetti dell’elettricità.

Cambiamento di scena: ora siamo nel cortile degli uffici del telegrafo a Washington. Un gran numero di telegrafisti invade il cortile: la Luce esulta e l’Oscurantismo fugge, imprecando e maledicendo tutti.

Parte seconda

La scena si svolge nel deserto. Una carovana di uomini, donne e bambini viene assalita da una terribile tempesta di vento: è il Simun che solleva la sabbia, trascina via uomini e animali e li sommerge nell’oscurità. La carovana e una banda di ladri che volevano saccheggiarla vengono rovesciati gli uni sugli altri, in un grande scatenamento delle forze della natura. L’Oscurantismo erra nel deserto: è il solo a gioire di questa distruzione e rovina. Ed ecco appare la Luce che indica un punto all’orizzonte: è la via lungo la quale gli uomini possono raggiungere le loro mete senza incorrere nei pericoli del deserto.

La scena di desolazione è scomparsa: un ampio canale scorre fra due rive sabbiose, sulle quali si sono raccolte, felici, tutte le genti civilizzate d’Europa. È il canale di Suez, un altro trionfo del Progresso, un’altra vittoria della Luce sull’Oscurantismo. Uomini di ogni parte del mondo danzano e suonano, allorchè scende la sera e appare la Luce in mezzo al popolo in festa.

Ma il Genio delle tenebre, che non è stato ancora vinto dalle grandi scoperte, erra presso il tunnel del Moncenisio. L’ultima mina è pronta, crolla l’ultima barriera che separa i minatori italiani dai loro camerati francesi. Però non si avverte alcun rumore: gli ingegneri e gli operai temono d’essersi ingannati nell’opera di traforo e cominciano a dubitare del successo della grande impresa. All’improvviso una lontana detonazione rivela che l’opera è riuscita. I minatori francesi, uscendo dalle brecce aperte nella roccia a gran colpi di piccone, si precipitano fra le braccia dei camerati: nella festa generale si celebra il trionfo di questo gigantesco lavoro.

In mezzo alla scena si eleva maestoso il monumento eretto alla gloria del tunnel del Moncenisio e del Genio umano. L’Oscurantismo, furente, deve assistere impotente al trionfo della sua antica nemica, la Luce, che con un gesto imperioso gli mostra tutti i popoli della terra fraternamente uniti. Per il Genio delle tenebre è la fine, ma molto resta ancora da fare per il Genio della civiltà. A un altro cenno della Luce, la terra si spalanca ai piedi dell’Oscurantismo e lo inghiotte. La serie di questi gloriosi avvenimenti termina con la grande apoteosi: nella gioia si trovano riuniti la Scienza, il Progresso, la Fraternità,l’Amore, per festeggiare il presente, e soprattutto l’avvenire.

Galleria fotografica

Il Balletto della Scala in Excelsior.

® Damir Yusupov – Teatro Bolshoj.

Il Balletto della Scala in Excelsior.

® Damir Yusupov – Teatro Bolshoj.

Il Balletto della Scala: Antonella Albano in Excelsior.

® Damir Yusupov – Teatro Bolshoj.

Il Balletto della Scala: Sabrina Brazzo in Excelsior.

® Damir Yusupov – Teatro Bolshoj.

Il Balletto della Scala: Marta Romagna e Massimo Garon in Excelsior.

® Damir Yusupov – Teatro Bolshoj.

Il Balletto della Scala: Petra Conti ed Eris Nezha in Excelsior.

® Damir Yusupov – Teatro Bolshoj.

Roberto Bolle in Excelsior.

© Foto Luciano Romano.

Roberto Bolle in Excelsior.

© Foto Alessio Buccafusca.

 

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[1] Anteprima dedicata ai Giovani

[2] Serata riservata