Intervista alla scrittrice italo-canadese Rita Amabili-Rivet

8 marzo 2011

Rita Amabili-Rivet

© Foto Toulouse Jodoin Artistes Photographes

Rita, sei stata ospite, nel 2005, di Morfoedro, che ha contribuito al lancio dell'edizione francese del tuo libro, Guido, le roman d'un immigrant. Allora hai dichiarato che il tuo sogno nel cassetto era la traduzione italiana di Guido. Edarc Edizioni ha realizzato il tuo sogno nel 2010: come ti senti?

Sì: la casa editrice che ho scelto per realizzare il mio sogno è Edarc Edizioni, mentre Les Éditions Guido Amabili si sono occupate della traduzione inglese. Direi che mi sento molto contenta. Come ben sai, la professione di scrittrice richiede un duro lavoro, dove bisogna porre particolare cura nelle fasi di avanzamento, analizzare i progressi, correggere. Mi rendo conto che in quindici anni e più ho orientato la mia professione in modo da poter trasmettere il mio messaggio di solidarietà. Penso che molte persone cerchino l'autenticità e la possibilità di auto aiuto anche nei romanzi!

Il titolo dell'edizione italiana è d'impatto e racchiude l'essenza del volume: In mio figlio vivrai per sempre. Concordi?

L'edizione francese del romanzo

Questo titolo, diverso da quello francese, è nato dal professor Valerio De Lorenzo, editore di Edarc Edizioni. Mi è piaciuto subito quando me l’ha proposto: l'ho trovato d’impatto. Tuttavia non voglio che ci si dimentichi che il romanzo tratta della storia dell'emigrazione italiana in Canada. Migliaia di persone hanno lasciato l’Italia per radicarsi in un paese che aveva bisogno del loro lavoro e della loro umanità. Credo fortemente che gli italiani abbiano arricchito il mio paese con la loro specificità.

Come sta andando il tuo libro in Italia?

Forse è un po’ presto per rispondere a questa domanda poiché il prossimo mese di giugno, la Regione Marche, con il suo Ufficio Cooperazione territoriale europea, Marchigiani nel mondo, terrà l'incontro annuale. Sono fiera di dirti che sarò tra loro a quest’appuntamento e presenterò il mio romanzo storico.

Più che di partecipare a questo incontro, è il poter far conoscere la mia storia - che è simile a quella vissuta dai marchigiani nel mondo, persone per le quali l’immigrazione è un fatto storico importante da ricordare - che mi onora e mi commuove.

Quale eredità ti ha lasciato tuo padre Guido, sia come padre sia come emigrante?

L'edizione italiana del romanzo

Prima di tutto devo specificare che la storia di In mio figlio vivrai per sempre non è solamente quella di mio padre, ma quella di centinaia di migliaia di essere umani che hanno vissuto quest’esperienza. I miei lettori di origine italiana mi hanno detto spesso che si riconoscevano nella vicenda raccontata nel libro. A questo punto, mi permetto di aggiungere un estratto di una lettera del professor De Lorenzo, di Edarc Edizioni: "In mio figlio vivrai per sempre è una viva testimonianza del cammino d’integrazione di tanti emigranti italiani nel Canada. Il romanzo è stato reputato di grande interesse culturale per i legami tra il Canada e l’Italia."

Per rispondere alla tua domanda, mio padre mi ha lasciato l’esempio di un uomo coraggioso, lavoratore, che poteva muovere delle montagne per aiutare la sua famiglia e i suoi amici, anche se non ha avuto la fortuna di andare a scuola a lungo. Credo che queste persone che dovevano abbandonare tutto per andare in un paese sconosciuto siano stati uomini valorosi.

All'edizione italiana è seguita quella inglese (Guido, the Story of an Immigrant), richiesta dal Gruppo marchigiano di Montreal. Com'è nata questa richiesta?

Molti italo–canadesi hanno una conoscenza più approfondita dell’inglese che del francese, quindi è stato normale che questo gruppo volesse avvalersi di una versione inglese.

Anche per l'edizione inglese te lo chiedo: come sta andando?

Benone. Sia per la versione italiana che per quella inglese, ci sono persone che sono venute a ringraziarmi perche sanno che ho voluto onorarli raccontando la loro storia. Questo per me è stato ed è una gioia: valorizzare gli abitanti del paese di mio padre che hanno sperimentato la spaccatura dell’immigrazione.

Oggigiorno in Italia il fenomeno dell'immigrazione è molto corposo e le modalità sono diverse dai tempi dei nostri nonni. Che cosa pensi di questo cambio di costume? E come lo vedi, dal tuo punto d'osservazione extraeuropeo?

L'edizione inglese del romanzo

Non posso giudicare una situazione che non conosco a sufficienza. Però, in tutto il pianeta, ci sono persone che vengono deportati, espulsi, trattati come esseri senza valore, come schiavi. Queste cose mi rattristano perché credo che ogni uomo, ogni donna, ogni bambino abbiano tantissimo valore: e i valori dell'amore e della condivisione dovrebbero essere considerati un tesoro, indipendentemente da dove derivano.

Detto questo, so che in Italia ci sono molto rifugiati che arrivano ogni giorno nel paese, che la situazione è complicata e che tutto questo porta notevoli tensioni.

I tuoi impegni per il futuro?

Voglio continuare a incontrare gente durante i miei giri di conferenze sui miei soggetti privilegiati: immigrazione italiana in Canada; diritti umani e diritti dei bambini; donne all’inizio della nostra era; teologia femminista; la scrittura e la compassione; la schiavitù di ieri e di oggi... Rimando al mio sito: www.ritaamabili.com.

In un futuro prossimo saranno pubblicati due romanzi storici che raccontano la storia di donne e di persone escluse. In queste opere narrative provo a parlare dell’amore di Dio senza esclusione, l’autentico amore di Dio che non è limitato dall'autorità della Chiesa. Penso che gli esseri umani a volte gettano via il bambino con l'acqua sporca e siamo attualmente alle prese con una mancanza di senso e di spiritualità. Il mio diploma di master in teologia mi permette di spiegare i testi della Bibbia con l'esempio e di aiutare le persone interessate a vedere altre cose oltre alle esclusioni e alle difese.

Grazie Gloria dell’attenzione che hai per le mie opere e della tua amicizia.