Atlas di Vincenzo Zitello:
un CD dal fascino esclusivo
Atlas di Vincenzo Zitello.
|
Atlas:
un particolarissimo CD di Vincenzo Zitello, da non perdere.
Il maestro, comunque, sta già lavorando ad
una nuova opera.
Il CD rappresenta un percorso
temporale che segue i ritmi dell’immaginazione e che è un personalissimo
viaggio. "Le composizioni, ‑ è Zitello a
parlare, ‑ sono state create in un divenire continuo, una legata all’altra,
come un unico libro diviso in sedici capitoli: uno spazio che attraversa se
stesso e crea un'atmosfera di racconto."
La caratteristica più importante di Atlas è, si legge sulla copertina
del CD, che "la strumentazione è stata rigorosamente
realizzata senza l'ausilio di strumenti elettronici"; il che
"conferisce ai brani un'identità sonora organica ed
ancestrale."
In un'intervista
rilasciatami, Vincenzo Zitello parla di due brani
presenti in Atlas.
Vincenzo Zitello (a destra) con Michele Sangineto
(a sinistra) durante un incontro di presentazione di Atlas.
© Foto
Gloria Chiappani Rodichevski
|
[…]
Possiamo fare un'incursione in uno dei temi che hai affrontato
in Atlas,
il tuo ultimo CD: il tema del tempo?
Ti riferisci al
quarto brano, Kronos?
Sì.
È un brano che mi
piace molto perché, quando lo ascolti, sembra che ti stia perdendo, ma ad un certo punto ecco che ti ritrovi: si tratta di una
cellula che ti collega all'infinito. Il tema finale ha in sé un nucleo forte.
C'è chi non ha esitato a definire Kronos un capolavoro.
L'idea di perdita e
di ritrovamento è, in un certo senso, legata all'idea dell'imparare ad
ascoltare e ad ascoltarsi, cui accennavamo prima.
Ascolti il tempo della creatività e quello in cui le creazioni sedimentano. E
pensi. Il pensiero è fondamentale: quello che pensi, diventi. Tutto ciò vale
sia nella musica sia nella vita.
Nel libretto che correda Atlas citi ‑ a
commento di Kronos
‑ Allen Ginsberg: "[…] gettavan
gli orologi giù dal tetto per dare il proprio volto all'Eternità fuori del
tempo", tratto da Howl.
Nel 1995 scrissi le
musiche per lo spettacolo teatrale The
Beat Generation realizzando un CD per l’attore Massimo
Arrigoni e, in occasione del tributo a Fernanda
Pivano a Conegliano Veneto, accompagnai Ginsberg ‑
un personaggio davvero particolare ‑ in un suo reading. La citazione da Howl sottolinea
che, se l'uomo si lega ad un momento particolare, ad un lasso di tempo chiuso,
diventa prigioniero di quel momento e non si troverà mai nelle condizioni di
andare costantemente avanti. La concezione che ho voluto esprimere in Kronos è quella dello
schiudersi del tempo in un divenire continuo, passo dopo passo,
sempre avanti, aprendo una porta dopo l'altra.
Il brano – si legge sul libretto ‑ è dedicato "ai
ragazzi del 1974 di Bottanuco, Pinuccio, Nunzio,
Fabrizio, e alle sere e al tempo passato a suonare in cascina".
Vincenzo Zitello durante il primo
incontro della rassegna La Musica
nell'uovo, libreria la Feltrinelli Libri e Musica di Monza, 11 gennaio 2009.
©
Foto Gloria Chiappani Rodichevski
|
La dedica non ha il
solo fine di indirizzare Kronos ai tre ragazzi, ma anche quello di
concretare la mia concezione con un esempio. Pinuccio, Nunzio e Fabrizio, fumavano e si drogavano: il loro problema era di non
riuscire a gestire quel lasso di tempo chiuso di cui di ti parlavo prima.
Legati al contingente, non riuscivano ad
uscire dalla prigione, a proiettarsi oltre?
Sì, proprio così.
Nella mia concezione Chronos è il tempo in divenire,
ma anche (o proprio per questo) il tempo personale che hai per scoprirti e per
realizzarti. Io ho una figlia di quattro anni e mezzo, Anna. Verso una cert'ora
smetto di studiare o di fare ciò che sto facendo e mi
metto a giocare con lei e con lei vivo il mio tempo.
Mi pare un tempo di qualità che perderesti, se non lo vivessi
appieno ora. È alla tua bimba che hai dedicato Ninna Anna, in Atlas.
Sì: è una lullaby delicata
– come spiego nel libretto ‑ dove l'ocarina bassa imita il tubare delle
tortore, che accompagnava i suoi primi sonni pomeridiani.
Nel libretto scrivi anche: "Quando ti ho nelle mie braccia salgo in cima alla scala infinita che porta alle
stelle."
[…]