Musicoterapia e danzamovimentoterapia in un
seminario
Un
seminario che fa da trait d'union tra musica e movimento. 1
Intervista. 1
Galleria
fotografica. 1
Il
parere di una danzamovimentoterapeuta. 5
Il 21 e il 22 novembre 2009 il clarinettista e musicoterapista Giacomo Cassano ha
tenuto presso lo studio Lo Spazio di Limbiate (Monza
e Brianza) un seminario teorico-pratico riconosciuto nell'ambito della
formazione permanente APID (Associazione
Professionale Italiana Danzamovimentoterapia):
"L'importanza della musica nel setting dmt: criteri di selezione e ascolto consapevole".
Cassano mi ha rilasciato un'intervista di ampio respiro, che
è possibile leggere in questa pagina.
Qui di seguito propongo una galleria fotografica
dell'evento.
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Giacomo Cassano durante il seminario
"L'importanza della musica nel setting dmt" (21-22 novembre
2009).
© Foto di Gloria Chiappani Rodichevski
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Un momento del seminario
"L'importanza della musica nel setting dmt" (21-22 novembre 2009).
© Foto di Gloria Chiappani Rodichevski
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Un momento del seminario
"L'importanza della musica nel setting dmt" (21-22 novembre 2009).
© Foto di Gloria Chiappani Rodichevski
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Suggestioni.
© Foto di Gloria Chiappani Rodichevski
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Suggestioni.
© Foto di Gloria Chiappani Rodichevski
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Suggestioni.
© Foto di Gloria Chiappani Rodichevski
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© Foto di Gloria Chiappani Rodichevski
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© Foto di Gloria Chiappani Rodichevski
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© Foto di Gloria Chiappani Rodichevski
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Suggestioni.
© Foto di Gloria Chiappani Rodichevski
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Suggestioni.
© Foto di Gloria Chiappani Rodichevski
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Suggestioni.
© Foto di Gloria Chiappani Rodichevski
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Suggestioni.
© Foto di Gloria Chiappani Rodichevski
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Suggestioni.
© Foto di Gloria Chiappani Rodichevski
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Alla danzamovimentoterapeuta Elena
Fossati ho chiesto: "Tu, che per professione ti occupi di danzamovimentoterapia e non di musica, come vivi
l'argomento trattato da Giacomo Cassano?"
Qui di seguito la risposta.
La DanzaMovimentoTerapia, per
brevità DMT, è una metodologia articolata che collega
danza, movimento e terapia.
Quando accolgo una o più persone nel setting, accolgo
l’adulto e il bambino nel loro movimento e nel loro non-movimento, nella loro
immobilità, anche; il movimento, con le sue connotazioni, diviene per me lo
strumento di relazione. Il mio lavoro si fonda quindi sull’uso del movimento
come strumento per entrare in relazione, una relazione educativa, terapeutica,
di aiuto, di cura.
Curt Sachs dice: "La danza è la madre di tutte le arti.
Musica e poesia si determinano nel tempo, le arti figurative e l'architettura
nello spazio: la danza vive ugualmente nel tempo e nello spazio. In essa
creatore e creazione, opera e artista fanno tutt'uno."
Il movimento è generato dalla persona stessa che si muove, quando entra in uno
spazio di ascolto di sé, quando entra in relazione con il proprio respiro, il
proprio cuore, le emozioni. Il movimento è, naturalmente, generato anche dalla
musica, che è uno strumento utile, ma oserei dire non indispensabile e va
utilizzato con attenzione. Infatti ascoltando un brano
musicale, dentro di te si attivano emozioni e ricordi. Pensa perciò a una
persona con problemi, magari importanti, a cui viene
fatto ascoltare un brano scelto senza cognizione di causa: quali gravi
conseguenze può generare un ascolto sbagliato?
Durante il seminario svolto con il musicoterapista
Giacomo Cassano abbiamo evidenziato una tematica
importante per noi DMT: l’ascolto consapevole.
La musica nel setting DMT non è un sottofondo! Come ho detto la musica genera movimento:
un movimento dell'anima, di emozione (emos-azione, l’azione del sangue). Perciò, nel momento in
cui io introduco la musica nel setting, nella
relazione motoria, creativa, devo essere consapevole che la musica cambierà il
mio spazio di lavoro, la mia relazione con il cliente. Non posso sapere a
priori quale reazione emotiva potrà avere il mio cliente: posso
solo prevederla.
Quando scelgo un brano musicale, lo scelgo
in primis in modo corporeo: faccio sì
che la musica… prenda corpo (come succede ai bambini che sentono la musica
attraverso il corpo e non la mente, cioè a livello cognitivo). Sento il ritmo
del brano, attraverso il corpo, sento il tempo. Cerco di sentire gli strumenti
e i timbri, in quanto sarà il brano stesso uno
strumento mediatore della relazione, del movimento, della danza. Per questo è
fondamentale che io sia consapevole delle mie scelte musicali.
La musica dunque genera movimento. Aggiungerei che anche il
movimento genera musica, a partire dal corpo del
musicista che muovendosi anima il suo strumento musicale, concludendo con la
danza/movimento generata da noi stessi in relazione con il nostro respiro, con
il nostro battito cardiaco, primo ritmo della vita.