I VOOM Portraits di Robert Wilson in mostra a Milano
Milano, Palazzo Reale, 16 giugno – 4 ottobre 2009
Critiche didascaliche di Achille Bonito Oliva
Isabella
Rossellini
©
Foto Robert Wilson
|
Milano, 15 giugno 2009 - Dopo il grande successo ottenuto in
tutto il mondo, da New York a Mosca, da Miami a San Paolo, apre a Milano VOOM Portraits dell’artista
americano Robert Wilson, un progetto di Change Performing Arts, promosso
dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, prodotto da Palazzo Reale, Change Performing Arts, VOOM HD
e CRT Artificio, in collaborazione con Mediacontech.
Robert Wilson è riconosciuto come una delle figure più
importanti della nostra epoca nel teatro, nell’opera e nell’arte. Nella sua
carriera più che trentennale con il suo modo di interpretare le arti visive e
attraverso l’uso radicale della luce, Wilson non solo ha influenzato il teatro
ma ha rivoluzionato con il suo linguaggio design, architettura e media. “Abbiamo portato a Palazzo Reale Brad Pitt, Winona
Ryder, Johnny Depp, Carolina di Monaco, Salma Hayek, Suzushi Hanayagi, Isabella
Rossellini. Non sono loro in carne ed ossa, ma
i loro ritratti, anzi, meta-ritratti di Robert Wilson che vanno oltre la
ripresa – spiega Massimiliano Finazzer Flory, Assessore alla Cultura del Comune di Milano -. Si
tratta di una forma d’arte che va al di là del tempo e
dello spazio regalando emozioni che solo la videoart
può dare. Una forma di arte contemporanea nella quale Milano crede fortemente e
alla quale il Comune vuole offrire uno spazio d’eccezione: palazzo Dugnani che diventerà sede della video-art – continua Finazzer Flory -. La mostra di
Robert Wilson, inoltre, si inserisce nel progetto Milano-Mondo che quest’anno si rivolge agli Stati Uniti,
alla sua arte, ai suoi artisti di cui Wilson è un illustre rappresentante”.
A metà degli anni ’70
Robert Wilson ha iniziato a sperimentare il videoritratto
creando una serie di 100 episodi da 30 secondi noti come Video 50. Nel 2007,
dopo oltre due anni di lavoro con VOOM HD Networks, compagnia
pionieristica nella ricerca sulle tecnologie per la televisione in alta
definizione, prendono forma i VOOM Portraits: una serie di video ritratti in alta definizione
che ritraggono protagonisti dello star system, gente
ordinaria e animali straordinari.
La molteplicità della carriera artistica di Robert Wilson,
che comprende appunto teatro, arti visive, cinema, design, moda e architettura,
gli ha consentito di tracciare attraverso le diverse discipline
l’insieme di queste opere realizzate in collaborazione con il soggetto.
Per l’ideazione dei videoritratti l’artista trae
ispirazione da film, arte, avvenimenti storici quasi a creare una serie di
“atti unici” per cui Winona Ryder,
ad esempio, è Winnie di Giorni Felici di Beckett; Carolina di Monaco ricorda
sua madre, Grace Kelly, in La finestra sul cortile di Hitchcock; Isabelle
Huppert allude a un celebre ritratto di Greta Garbo.
La tecnologia rappresenta ovviamente una componente
fondamentale nella realizzazione di questi ritratti del ventunesimo secolo,
straordinari per la purezza delle immagini. Partner tecnologico scelto per la
mostra a Palazzo Reale è Mediacontech, leading player nella produzione e gestione di contenuti per
i digital media; attraverso un
sofisticato sistema di ripetizione le opere possono essere mostrate in un loop infinito, sia che vengano esposte in un museo, sia in
uno spazio pubblico o nella casa di un collezionista.
Il mezzo è il video in alta definizione; la forma si pone
tra il video e la fotografia. Le opere integrano suggestioni dalla pittura, dal
design, dall’architettura, dalla danza, dal teatro, dalla fotografia, dalla
televisione, dal cinema e dalla cultura popolare contemporanea. I ritratti
possono essere visti in relazione ai filmati
sperimentali di Andy Warhol: riprese frontali, movimenti minimi, con una camera
fissa. Diversamente dai ritratti di Warhol però, Wilson si serve di tutti i
ritrovati della produzione: luci, telecamere, apparecchiature per il montaggio
e studi di registrazione. I ritratti sono stati filmati in formato orizzontale
per gli schermi televisivi e in formato verticale per i monitor piatti al
plasma, con una proporzione di 1:1
tra lo spettatore e il soggetto. Sono ripetuti in loop
in modo da non avere un inizio e una fine, creando un’opera d’arte in
fotogrammi. Quest’immagine senza interruzione è resa possibile dall’utilizzo di
sistemi di registrazione computerizzati appositamente
creati e integrati negli schermi stessi. I VOOM Portraits sembrerebbero ad un
primo sguardo tradizionali ritratti statici. D’improvviso però i personaggi
compiono una semplice azione – un battere di ciglia, un battito del piede,
un’impercettibile modifica della postura – e l’esperienza della percezione
cambia radicalmente.
I videoritratti includono Brad
Pitt, Winona Ryder, Johnny
Depp, Robert Downey Jr, la Principessa Carolina di
Monaco, Mikhail Baryshnikov,
Salma Hayek, Isabelle Huppert, Isabella Rossellini, Jeanne Moreau, Steve Buscemi, Macaulay Culkin, Dita Von Teese e sono accompagnati
da colonne sonore create per l’occasione da musicisti del calibro di Lou Reed, Tom Waits, Bernard
Hermann, Michael Galasso, Big Black,
Bach reinterpretato da Glenn Gould, Hans Peter Kuhn, Ethel Merman.
In particolare la mostra a Palazzo Reale, per quantità di
ritratti è la più completa presentata fino ad oggi e presenta per la prima
volta al pubblico anche i nuovi ritratti della coreografa giapponese Suzushi Hanayagi, appositamente
realizzati da Wilson per questa occasione. I videoritratti sono stati disposti da Wilson nelle 18 sale degli appartementi
storici, di cui è stato recentemente completato il restauro, secondo un
progetto allestitivo che mira a enfatizzare il
contrasto che viene a crearsi tra l’uso della tecnologia e gli arredi d’epoca
delle diverse sale, secondo una sequenza in cui le opere si alternano tra
ritratti singoli e installazioni complesse che ritraggono uno stesso soggetto
su molteplici schermi.
Robert Wilson inoltre sarà nei prossimi mesi in Italia con
numerosi progetti: da Giorni Felici con
Adriana Asti e L'ultimo Nastro di Krapp, entrambi di Beckett al Festival di Spoleto
(debuttano rispettivamente il 27 e il 28 giugno), a Rumi in the blink of
the eye firmato con il musicista Kudsi Erguner in cartellone al Ravenna Festival dal 15 luglio, e di ritorno a Milano la
regia dell’Orfeo di Monteverdi alla
Scala dal 19 settembre.
Ufficio stampa
Change Performing
Arts
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