"Monet. Il tempo delle
ninfee". Mostra a Milano
Milano, Palazzo Reale dal 30 aprile al 27 settembre 2009
Claude
Monet, Ninfee, 1914-1917.
©
Fonte Parigi, Musée Marmottan - http://www.mostramonet.it
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Una grande mostra promossa dal Comune di Milano – Cultura
a Palazzo Reale.
Le grandi Ninfee, i capolavori dell’arte di Claude Monet, arrivano per la
prima volta a Milano.
Grazie al più grande prestito mai concesso all’estero dal
Museo Marmottan Monet, la mostra si sviluppa intorno a 20
grandi e grandissime tele che il padre dell’impressionismo ha dedicato allo
studio delle ninfee nel suo giardino giapponese di Giverny. Nel 1890 Claude
Monet, il padre dell’impressionismo, acquista la casa e il giardino di Giverny,
lungo la Senna, a nord di Parigi. Fino ad allora egli
aveva sempre condotto un’esistenza da nomade, alla ricerca dei mutamenti della
luce, dalla Normandia all’Italia, dall’Inghilterra alla Norvegia. Quando
acquista la casa di Giverny, Monet è a metà della sua vita. In questa casa
vivrà il resto della sua lunga vita, cercando senza sosta di realizzare
quella che considera ormai la fonte di ispirazione più importante per la sua
arte: il suo giardino. Accanto al giardino francese, con i fiori che ha
piantato in un primo tempo, egli costruirà il suo giardino giapponese: qui, in
uno stagno circondato da salici, fioriranno le più diverse specie di ninfee.
Proprio a questi trent’anni della sua vita, al tempo
delle ninfee’, è interamente dedicata la mostra allestita nelle sale nobili di
Palazzo Reale a Milano. Il cuore del percorso espositivo è costituito da 20 capolavori di Monet, mai usciti in questa quantità e
qualità dal Museo Marmottan: venti grandi tele che Monet ha dipinto tra il 1887
e il 1923 e che ci restituiscono il percorso che lo ha portato a cercare di
trasferire, dal suo giardino alla sua arte, i salici piangenti, le ninfee, i
ponti giapponesi, le rose e gli iris che lo popolano. Il giardino di Giverny, attualmente il più visitato al mondo, è presente in mostra
anche attraverso una ricca documentazione fotografica dell’epoca. Realizzate
nei primi due decenni del secolo, mentre
si affermavano il Cubismo e le avanguardie, le ninfee di Monet sono l’atto
potente di un genio artistico che va oltre il proprio tempo e che dalla lontana
invenzione della pittura en plein air oltrepassa tutta la cultura successiva
superando di un sol colpo la pittura da cavalletto per addentrarsi in nuovi
paesaggi astratti che insegneranno a tutto il Novecento un nuovo modo di vedere
la natura. Le ninfee sono infatti il punto di arrivo
di un’utopia progettata e realizzata nell’ultima stagione della vita, di
un’idea totalizzante di rifondazione della pittura che, partendo dai colori
vivi e dai paesaggi senza orizzonte delle stampe giapponesi, si porrà come uno
dei grandi contributi alla pittura moderna, non inferiore, come affermerà
Picasso nel 1944, alla linea tracciata da Cézanne e dal Cubismo. L’arte
giapponese ha avuto un ruolo determinante nella vita e
nella ricerca artistica di Monet: a testimonianza di ciò sono esposte in
mostra, a rotazione per ragioni conservative, 52 stampe di Hokusai e Hiroshige,
provenienti dal Museo Guimet di Parigi. Monet non è il solo pittore ad essere influenzato dalle produzioni giapponesi che ormai
circolavano in Europa, ma è sicuramente tra loro il maggiore collezionista con
276 stampe nella tradizione ukiyo-e. Il suo maggiore interesse è la lettura del
paesaggio e della natura attraverso un loro frammento e la serialità delle
vedute, in particolare quelle del Monte Fuji e dei fiori di Hokusai, così come
quelle delle acque e dei ponti di Hiroshige. Il confronto tra l’idea di
paesaggio nell’arte giapponese e le opere del Maestro è infine completato
dall’esposizione di una serie di preziose fotografie dell’Ottocento,
dipinte a mano, di giardini giapponesi.
La mostra, promossa dal Comune di Milano – Cultura sotto
l’alto patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio del
Ministero degli Esteri, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del
Consolato Generale del Giappone a Milano, ha il privilegio di promuovere
un’inedita collaborazione tra due grandi istituzioni francesi come il Museo
Marmottan Monet, che fu creato alla morte del Maestro da eredie amici e
custodisce la più vasta e importante collezione al mondo della sua opera, e il
Museo Guimet, il più grande museo d’arte orientale in Europa.
Ideata e curata da Claudia Zevi & Partners, l’iniziativa
si avvale di importanti contributi, da quello di
Michel Draguet che ha studiato a lungo la trasformazione della pittura di Monet
negli anni in cui si dedica alla costruzione del suo giardino, a quello di
Marco Fagioli, uno dei maggiori esperti del “giapponismo” nelle arti figurative
europee alla fine dell’Ottocento e massimo conoscitore della fotografia
giapponese della seconda metà del XIX secolo, di cui la mostra presenterà
diversi e rari esempi, a quello di Hélène Bayou, direttrice del dipartimento
giapponese del Museo Guimet.
L’evento è prodotto da Palazzo Reale con Civita, 24 ORE Motta Cultura e Giunti Arte mostre musei, in
collaborazione con Edison. Il vasto catalogo, pubblicato da Giunti Arte è curato da Claudia Beltramo Ceppi con testi di Jacques
Taddei, Hélène Bayou, Michel Draguet, Marco Fagioli e Delfina Rattazzi.
Monet. Il tempo delle ninfee
Milano, Palazzo Reale (Piazza Duomo, 12)
30 aprile – 27 settembre 2009
Orari:
da martedì a domenica, dalle 9.30
alle 19.30
lunedì, dalle 14.30 alle 19.30
giovedì, dalle 9.30 alle 22.30
la biglietteria chiude un’ora prima
La fonte ufficiale cui rivolgersi per qualsiasi
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