Intervista a Luciana Savignano

Luciana Savignano in Luminare minus.

© Foto Alessio Buccafusca

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Quando, alla fine dello spettacolo, si scende dal palcoscenico e non c’è più un occhio di bue (metaforico o reale) che segue, si continua ad essere fotogenici e si può parlare di una fotogenia interiore?

Quello è il momento della verità. Quando termina uno spettacolo, il ballerino ha dato tutto ed è esausto: sentendosi svuotato, resta lì con la sua fragilità. È esattamente il caso di una persona che ‑ se sta bene ‑ ha una bella facciata che la rappresenta, mentre ‑ quando non è nel pieno della propria forma fisica ‑ la facciata si sgretola ed entrano in gioco altre componenti del carattere, le fragilità…

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L'intervista integrale è stata pubblicata nel volume L'Effimero in posa di Gloria Chiappani Rodichevski.

Il volume è distribuito da Books International (www.booksinternational.it). È possibile ordinarlo anche presso l'editore, Fondazione Léonide Massine (tel. e fax 081/7875658).