Intervista a Carla Fracci

Carla Fracci  in Franca Florio, regina di Palermo di Luciano Cannito.

© Foto Alessio Buccafusca

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Lo specchio è uno strumento fondamentale per un ballerino. Ma non ha solo una valenza fisica: è spesso profonda e poliedrica metafora (specchiarsi per dialogare con se stessi, ritrovando la propria anima; l’occhio del fotografo che è specchio nel quale riflettersi; eccetera). Che cos’è lo specchio per lei?

Lo specchio è contemporaneamente il fratello buono e quello cattivo. Guai ad annegarsi nello specchio come fa Narciso! E guai anche a rompere lo specchio come fa la scimmia della favola! Ho usato l’espressione “fratello buono“ perché esso ti aiuta a correggere i difetti . Ma accanto al fratello buono c’è pure quello cattivo, dato che ci sono volte in cui ti fa credere che i tuoi difetti siano pregi.

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L'intervista integrale è stata pubblicata nel volume L'Effimero in posa di Gloria Chiappani Rodichevski.

Il volume è distribuito da Books International (www.booksinternational.it). È possibile ordinarlo anche presso l'editore, Fondazione Léonide Massine (tel. e fax 081/7875658).