Preghiera

a L. G., l'Amico che ha pregato durante il mio dolore

Perché, allora, negare le vie
quando torna settembre
in solitario evento di pietra autunnale
consunta dal tocco del pellegrino.
Perché volere anzitempo la neve
che copra i filari.
Il pellegrino varcherebbe scalzamente il portale
per trovare riposo,
perché negare nutrimenti al suo corpo.

Al pellegrino rischiara la via, Signore,
ché la fede sia lenimento al dolere.

 

Da CHIAPPANI RODICHEVSKI, Gloria, Volto dietro la foschia, Torino, 2003

Le chiose di Anna Bazzo Moretti

Settembre ritorna nel suo splendore: la sua ultima decade già odora d’autunno, di pacate riflessioni come il primo colorarsi delle foglie. Profuma anche di preghiera che sfiora e consuma la pietra nell’incessante supplica. Una raffinatissima filigrana fa trasparire la figura di un anonimo pellegrino. Egli è l’orante che si spoglia e porta con sé un bastone; e nessun orpello. Si spoglia per riuscire a portare su di sé il dolore affidato e presentarlo all’Assoluto. Versi delicatissimi, i primi quattro, che ci invitano a non negare le vie percorse e ripercorse dal viandante dello spirito. E a comprendere che tutto dovrà compiersi secondo il ritmo paziente della consapevole attesa. Neppure la neve potrà anzitempo coprire i filari.

Il pellegrino è in continua azione e in costante cammino: varca scalzamente il portale, entra ed esce da quel "dove" che a lui solo è concesso, perché scalzo di tutto. Quasi simili, e in simbiosi, i versi di una mia poesia: "E mi chiedo come puoi esserne capace./Come puoi, carica di pesi, di pretese,/passare di là del fiume, all’altra sponda. /Senza maschere e coturni, senza veli/sugli occhi; e non so cosa vedi, cosa/scambi per tornare qui ancora sulla riva/con le mani colme di benedizioni."

L’orante-pellegrino non ha quasi peso, ma ha "un qualcosa" che è sostanza: per questo è un poeta. Dialoga con l’Altissimo. E gli presenta un frammento di pietra, un granello di deserto, un corallo del mare, il vapore del cielo; ma soprattutto il cuore consunto di una creatura a lui vicina. Raccoglie e presenta ogni minimità come fosse unica e rara. In questo sforzo per riuscire a ritornare con le mani colme di benedizioni, gli è necessario il riposo dei veggenti e il nutrimento di un grazie. Glielo dobbiamo. Gli è anche necessaria la lanterna che gli rischiari la via; e questo è compito di Dio.