Una proposta dall'Italia: la creazione, nel
portale d'arte e di cultura www.morfoedro.it, di un loft artistico
per scrittori italo-canadesi.
Intervista di Licia Canton alla fondatrice del portale, Gloria Chiappani Rodichevski.
settembre 2006
Innanzitutto: chi è Gloria Chiappani Rodichevski?
È un'entusiasta che vivrebbe esclusivamente d'arte e di
cultura.
Per fare un poco di biografia, sono nata e vivo in provincia
di Milano, sono laureata in Lingue e letterature straniere moderne, lavoro nel
campo della cultura e coltivo svariati interessi: il principale di essi è lo
scrivere.
La passione per la scrittura l'ho succhiata con il latte
materno. È stato scritto di me: «"scende per li rami" essendo la
figlia […] di Celeste Chiappani Loda». Ho iniziato a comporre poesie all'età di
cinque anni quando, non sapendo ancora scrivere, dettavo a mia madre i miei
versi. In seguito mi sono dedicata anche alla prosa con racconti, articoli,
interviste, opere teatrali ed altro. I miei lavori sono stati pubblicati sia in
volume sia su diverse Testate, in varie Antologie e in vari siti. La mia poesia
è stata anche letta durante recital, manifestazioni pubbliche in svariate sedi
culturali e trasmissioni radiofoniche. Compongo versi pure a quattro mani sia
con mia madre sia con mio marito Alexandre Rodichevski, già fisico ricercatore
dell'Istituto di Automazione ed Elettrometria – ramo siberiano dell'Accademia
Russa di Scienze – Novosibirsk.
Il Suo portale d'arte e di cultura Morfoedro è una fonte di
creatività e di informazioni. Ci può spiegare quando, come e perché l'ha
fondato?
Ho fondato il portale assieme a mio marito e a mia madre,
nel novembre 2005, creandolo dalla costola del sito Trisamara (http://www.chiappani.it/). La tedierò con
la storia completa della vicenda.
La genesi inconscia di Trisamara risale al dicembre 2002.
Ebbi l'idea di costituire un sito che ruotasse attorno
all'attività letteraria di mia madre (http://celesteloda.chiappani.it/).
Il concretamento di tale idea fu possibile grazie al know how informatico
di mio marito. Pressoché parallelamente entrambi ci ponemmo all'opera per
costituire il mio sito letterario (http://gloria.chiappani.it/).
Successivamente decidemmo di dare vita anche al sito di Alexandre (http://alexandrerodichevski.chiappani.it/),
il cui contenuto poggia sulla scienza dell'informazione, benché ospiti pure
alcuni contenuti letterari.
Da allora non trascorse neppure un triennio, durante il
quale ognuno di noi tre ampliò il contenuto del proprio sito (ospitando pure
interviste ad artisti e recensioni di eventi) rinnovandone radicalmente anche
l'aspetto grafico. Inoltre iniziammo una proficua collaborazione: la
circostanza della nostra vicinanza fisica favorisce continui brainstorming
dai quali nascono scritti a quattro mani, metafore sfruttate letterariamente,
idee grafiche.
Cammin facendo, dunque, ci rendemmo conto che l'insieme dei
nostri siti si stava muovendo, per struttura e per poliedricità di contenuti,
nella direzione del portale. In noi sorse perciò l'idea, prima di raccogliere
sotto un unico tetto culturale i siti originari, e poi di fondare un portale
d'arte e di cultura aperto a contributi esterni. Dalla prima idea è nato il
sito culturale triarchico Trisamara; dalla seconda il portale d'arte e di
cultura Morfoedro. Quest'ultimo è un portale sempre aperto a nuove
collaborazioni, che propone interviste, recensioni, articoli, brani letterari e
scritti tecnici. I temi sviluppati sono legati a letteratura, danza, musica,
arti figurative, problematiche ambientaliste e animaliste, scienza
dell'informazione.
Mi incuriosisce sia il fatto che il "tetto
culturale" sotto il quale avete riunito i Vostri siti abbia preso il nome
di Trisamara, sia il concetto di triarchia di cui mi parlava.
Immaginavo che avrei solleticato la Sua curiosità. A tutta
prima penso che la giustapposizione dei concetti di trisàmara (frutto
indeiscente composto di tre samare ciascuna delle quali, alla maturità, si
separa dalle altre) e di triarchia (potere congiunto di tre persone) potrebbe
parere contraddittorio. Se infatti il cammino per giungere alla triarchia parte
da tre unità che si aggregano per fondare un'unica fonte di potere, il concetto
della formazione della trisàmara sembra invece percorrere il cammino inverso.
Tale contraddizione è tuttavia solo apparente poiché la triarchia Loda-Chiappani-Rodichevski
poggia su un dato di fatto: il potere creativo congiunto dei tre autori non
prescinde dalla loro individualità sulla quale ‑ anzi ‑ si fonda.
Il punto di forza del loro lavoro è, infatti, proprio la consapevolezza che
l'individualità di ogni membro deve rimanere un presupposto imprescindibile
affinché, attraverso l'apporto individuale dato alla triarchia, non si
stemperino le singole personalità dei suoi membri.
È una visione molto interessante della creazione letteraria e
della creatività in genere. Questo mi dà l'opportunità di farLe una domanda
sugli obiettivi di quello che chiamerei il punto d'arrivo del Vostro lavoro:
Morfoedro. Al momento della fondazione del portale, quali erano gli obiettivi
che si era prefissata (ovvero, che vi siete prefissati)? Ed ora sono gli stessi
o sono cambiati? Se sono rimasti gli stessi, è soddisfatta dell'evoluzione del
portale? Se invece sono cambiati ce ne può spiegare la ragione?
Accennavo prima che Morfoedro si differenzia dai nostri siti
personali perché è aperto a contributi esterni. Il nostro obiettivo è stato
proprio quello di creare un portale attorno a cui potessero riunirsi artisti ed
intellettuali che ‑ dopo averlo frequentato ‑ si sentissero a
proprio agio nell'ambiente di Morfoedro; che, insomma, considerassero questo
luogo come un'opportunità per poter promuovere il proprio mondo
artistico-culturale.
Il portale è decisamente cresciuto in un tempo relativamente
breve (dieci mesi), ma lo status è sempre e soddisfacentemente quello
del "brainstorming in process". Le anticipo che stiamo (Alexandre di
stanza al software e sia lui sia io di stanza alle idee) progettando un
forum e che abbiamo già in mente quali saranno i due prossimi strumenti che
svilupperemo a corredo del portale. Quindi, per rispondere alle Sue domande,
sì, gli obiettivi sono rimasti gli stessi (la promozione artistico-culturale),
ma si sono arricchiti e si arricchiranno di nuovi mezzi che ne permettono il
raggiungimento: il citato forum, la pubblicazione dei comunicati stampa che riceviamo
da enti o da associazioni culturali, i due menzionati e futuri strumenti.
Personalmente desidererei, però, che avesse un più ampio sviluppo l'idea del
connubio e del lavoro sinergico tra le arti (la rubrica "Connubi"
presenta alcuni risultati concreti in tal senso). Credo infatti nel lavoro a
più mani (o sinergico) da parte di artisti appartenenti a diversi ambiti
artistici.
Per scendere nel concreto di come si è evoluto il portale,
tenga conto che ‑ al suo nascere ‑ esso era costituito dalle
sezioni organizzate in sottosezioni, da due "Speciali" (Teatro alla
Scala e Teatro Massimo) e da una sola rubrica, "I protagonisti della porta
accanto". In seguito le sezioni sono state arricchite di nuove
sottosezioni. Un po' di tempo dopo è nata la seconda rubrica,
"Connubi", e ‑ a distanza abbastanza ravvicinata ‑ la
terza, "Ne ho parlato con". Ha fatto seguito un ulteriore
arricchimento delle sottosezioni. L'ultima "new entry" è lo
"Speciale Canada letterario".
Quali sono i criteri che adotta nella scelta dei lavori da
pubblicare nel portale?
La solidità culturale ed artistica dei contributi e la
rispondenza di questi ultimi alle tematiche trattate nel portale (che
abbracciano una buona fetta di scibile), pur essendo noi fondatori disponibili
ad ampliare il portale con nuove tematiche.
I testi che Lei pubblica sono accettati in quattro lingue
(italiano, inglese, francese e russo). Pensa che in futuro potrà aggiungere
altre lingue?
Perché no?
Com'è nato il Suo interesse per la creatività canadese e qual
è stato il primo contatto con il Canada letterario?
Prima tappa: i tempi dei miei studi universitari, oltre
vent'anni fa. L'Istituto di Anglistica dell'Università degli Studi di Milano
organizzò un convegno sulla letteratura canadese, che frequentai parzialmente.
Purtroppo non avevo tempo di approfondire, perciò feci la scelta di lasciarmi
attraversare dalle sensazioni che quel mondo per me nuovo mi provocava. La
scelta ‑ lo comprendo oggi ‑ si rivelò feconda.
Seconda tappa: l'anno 2003. Partecipai alla selezione indetta
da un editore montrealse per la pubblicazione di un'antologia che raccogliesse
la voce di poeti francofoni che si dichiaravano contro la guerra. Fu in
quell'occasione che entrai in contatto con la scrittrice canadese d'origine
italiana Rita Amabili-Rivet, la quale mi fece omaggio di un suo romanzo
sull'immigrazione: Guido, le roman d'un immigrant. Romanzo che mi portò
a scoprire il mondo degli scrittori italo-canadesi e a creare in Morfoedro il
terzo speciale: quello dedicato al Canada letterario.
Tappe successive: l'ho detto, "brainstorming in
process"!
Nello "Speciale Canada letterario", da poco creato,
Lei pone l'accento proprio sugli scrittori italo-canadesi che l'hanno
interessata. Come intende sviluppare questa parte del Suo portale?
Mi piacerebbe che lo "Speciale" diventasse un
luogo amato dagli scrittori italo-canadesi (ma anche canadesi-canadesi: suvvia,
non voglio essere esclusivista), che quindi essi stessi fossero apportatori di
nuove idee per "arredare" questo loro loft artistico. Fuor di
metafora, partirei dal lavoro che è stato condotto in ambito universitario al
fine di studiare, valorizzare e far conoscere il lavoro degli scrittori
canadesi di origine italiana e la loro fruizione della letteratura italiana.
Proseguirei ospitando interviste ed interventi dei protagonisti stessi della
letteratura italo-canadese.
Qual è l'importanza della creatività letteraria come legame
tra il Canada e l'Italia?
Credo profondamente nella creatività artistica (creatività
con la c maiuscola, intendiamoci): come avremmo potuto, se no, creare Trisamara
e la triarchia letteraria Loda-Chiappani-Rodichevski? E come potrei,
altrimenti, desiderare fortemente lo sviluppo della rubrica
"Connubi"?
Ritengo la creatività innanzitutto un dono. Se, ahimè, fosse
solo la metà sinistra del cervello ad essere ipersviluppata, i legami a cui Lei
fa cenno avrebbero un altro sapore. Ma se è la metà destra a farla da padrona,
allora lasciamoci andare alla scoperta dell'altro e cibiamoci di reciprocità!
Trovo interessante il movimento degli scrittori
italo-canadesi, soprattutto per quell'esigenza, che mi pare di leggere nel loro
modo d'essere, di non voler perdere il sentore delle radici, poiché esse
rappresentano un canale di nutrimento della memoria e quindi dello spirito.
Come ho scritto nella recensione
dell'antologia Writing Beyond History. An Anthology of Prose and Poetry, Montreal, Cusmano, 2006, i miei
nonni e i miei genitori si trasferirono in provincia di Milano, provenendo da
due diverse province della Lombardia. Essi, quindi, hanno affrontato soltanto
una sorta di emigrazione interna e non quella dolorosissima che conduce verso
l'ignoto di un paese straniero e io conosco quest'ultima esclusivamente
avendola affrontata attraverso studi storici o letterari. Ecco dunque come per
me l'antologia abbia rappresentato un'esperienza pregnante poiché ho potuto
constatare quanto sia importante che le nostre radici non si secchino. Un modo
di mantenere in funzione quel canale di nutrimento sopra citato può a buon
diritto essere costituito dalla creatività letteraria. Creatività letteraria
che non può prescindere da un sapiente lavoro di ricerca e di classificazione
di quei preziosissimi reperti che la memoria storica e quella individuale ci
tramandano. E creatività letteraria che, una volta terminato il lavoro
archeologico di cui sopra (ma possiamo davvero considerarlo terminato, visto
che la memoria ‑ per sua natura ‑ se sollecitata, del continuo dà
frutti?), può attingere a piene mani al tesoro raccolto e dare libero sfogo
alla se stessa più profonda.
Eccolo, dunque, trovato il fecondo "trait d'union"
fra due terre distanti nella geografia, ma non nella volontà.