Woody Allen ama l'opera lirica
Il 14 gennaio 2006 Loggione, ghiotta trasmissione dedicata all'opera lirica in onda su Canale 5 e
condotta da Vittorio Testa, ha presentato, dal punto di vista, per così
dire, dell'opera, Match Point,
l'ultimo film di Woody Allen. In questo lavoro Allen, infatti, ha utilizzato
molte arie tratte dall’opera italiana.
La musica di Wagner, ha ricordato Testa, è stata fatta
oggetto di una celebre battuta di Allen nel suo Misterioso omicidio a Manhattan: "Non posso ascoltare troppo Wagner, lo sai: già sento
l’impulso ad occupare la Polonia."
Loggione ha inviato Anna Praderio ad
incontrare Woody Allen.
La prima domanda che Praderio ha posto al celebre
statunitense, verteva sul suo amore per l'opera: "Woody Allen, nella
colonna sonora del suo nuovo film, Match
Point, lei abbandona la musica jazz così cara al suo cinema e usa l’opera
lirica: arie di Verdi e Donizetti. Lei ama l’opera?" Ecco la risposta:
"Amo molto l’opera italiana e ammiro la voce di un cantante come Caruso.
Le arie di Verdi e di Donizetti riflettono meravigliosamente il sentimento di
questo mio nuovo film. In particolare io adoro Donizetti: è uno dei miei
compositori preferiti."
Interessante, poi, è stato sentire l'opinione di Allen sul
rapporto tra jazz ed America e opera ed Europa: "Si dice sempre che il
jazz è la musica dell’America e l’opera la cultura dell’Europa. Lei è
d’accordo?" ha domandato Praderio. "No," ha risposto Allen,
"perché anche in America l’opera è una cultura popolare come in Europa e
anche tra i giovani. C’è una vera passione per la musica lirica tra le giovani
generazioni. Forse sembra sorprendente, ma i ragazzi nelle città americane
vanno spesso all’opera."
Il Loggione dedicato a Match Point ha concluso
‑ dopo aver mandato in onda la donizettiana Furtiva lagrima
nell'interpretazione di Pavarotti e di Bergonzi ‑ lasciando spazio
ad Allen, che ha ricordato in Caruso il suo cantante preferito.
"Se devo scegliere il cantante che ho amato di più
nella mia vita," racconta il commediografo, attore, regista nonché
clarinettista statunitense, "dico sicuramente Enrico Caruso. Parafrasando
quella vecchia battuta del mio film
Manhattan, si potrebbe dire che la voce di Caruso è una delle cose che
rendono la vita degna di essere vissuta. È una voce davvero soave. Tornando
all’opera italiana, apprezzo naturalmente Verdi e ho inserito nella colonna
sonora di Match Point diverse arie,
fra le quali quella del soprano in Rigoletto.
Verdi non è il mio preferito in assoluto, ma la sua musica rispecchia
perfettamente l’atmosfera del mio film. Le mie arie liriche preferite sono
quelle di Donizetti e Mascagni. Amo moltissimo le arie della Cavalleria rusticana e della Lucia di Lammermoor."
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